14. Fiducia

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Sentimento di sicurezza che deriva dal confidare in qualcuno o in qualcosa.

Rémy era rimasto incantato a osservare il volto serafico di Amir mentre dormiva. Sembrava la quintessenza della serenità in quel momento. Pensò che lui, invece, aveva smesso di sentirsi sereno da molto tempo ormai. A fatica riuscì a distogliere l'attenzione dal viso prepotentemente bello del suo ragazzo, dalle sue labbra carnose, appena dischiuse nel sonno profondo, da quella ciglia scure come i capelli che erano ancora un po' umidi dopo la doccia che aveva condiviso insieme. E poi c'era il suo corpo, portava i segni di una vita di strada, ma anche quelli di un duro allenamento di boxe perpetrato negli anni. Stare con Amir era come avere un dio personale.

Ci sei cascato di nuovo. Alla fine sei ancora nel suo letto.

Quel pensiero lo fece avvilire. Era ovvio che Amir non lo avrebbe mai preso sul serio, bastava davvero poco per far vacillare la sua volontà e spingerlo di nuovo nelle braccia del più grande. Quanto ci aveva messo quella volta? Una settimana scarsa. Ecco tutto.

Rémy prese un profondo respiro e provò a districarsi dal corpo caldo e rilassato del suo ragazzo, ben attento a far piano per non svegliarlo. Ripensò a quanto era stato bello far pace, Amir gli aveva detto tutto quello che voleva sentirsi dire, era sempre stato bravo a farlo sentire speciale ... ma d'altronde tutto quelle parole perdevano senso quando non si concretizzavano con i fatti. Quella volta Rémy sarebbe andato in fondo alla questione e fu con quel nuovo proposito che afferrò il cellulare di Amir e inserì il pin di sblocco. Diede le spalle al ragazzo, mentre le sue dita si muovevano veloci sul display, a caccia di qualsiasi traccia avrebbe potuto aiutarlo a scoprire di più. Capì che lui e Yves non si scrivevano, perché non c'era nessuna chat tra i due, ma trovò altro. C'era il suo numero tra le chiamate in entrata e in uscita, si erano sentiti sporadicamente e l'ultima telefonata risaliva proprio a due giorni prima. Rémy sentì un brivido freddo percorrergli la schiena, come un cubetto di ghiaccio che si faceva strada sulla pelle bollente.

E a te aveva detto che non avrebbe più trattato alcun affare con lui.

Rémy sapeva che doveva esserci di più. Yves era un cliente ... ma cosa cercava all'Heros? Di sicuro, il biondo sapeva che l'altro odiava gli omosessuali, infatti non perdeva mai l'occasione di elargire insulti a chiunque lo fosse. Allora cos'era che Amir gli offriva?

Rémy posò piano il cellulare dove l'aveva lasciato il suo ragazzo, poi andò a raccogliere il pantalone della tuta che era volato sulla scrivania e si decise a fare il passo successivo. Lanciò un'ultima occhiata al letto, dove Amir continuava a riposare beatamente, poi si diresse fuori, nel corridoio buio dell'appartamento, fino alla studio.

Il suo computer era lì. Rémy non si sedette, si limitò ad abbassarsi sullo schermo, sempre in allerta. Iniziò a cercare tra i documenti, perché era certo che Amir segnava i suoi appuntamenti da qualche parte. Cosa sperava di scoprire? Non lo sapeva, ma aveva bisogno di capire Yves se voleva combatterlo ad armi pari. Dopo dieci minuti buoni e l'ansia alle stelle, Rémy riuscì a trovare il documento giusto. Era una lista di gente e prenotazioni, il nome del francese appariva di rado, ma era lì. Il prossimo appuntamento sarebbe stato il sabato successivo, nella stanza numero 7, dopo la mezzanotte.

Rémy si sentì pervadere dalla rabbia, voleva poter dire che quella scoperta lo aveva sorpreso, però purtroppo non era così. Amir non voleva rinunciare a Yves, c'era qualcosa in lui che lo spingeva verso quello sconosciuto e il biondo poteva fare ben poco a quel proposito.

Ricordava com'era iniziata: da un semplice incontro di lavoro, proprio all'Heros, ormai un anno addietro. I tre erano entrati nel locale a caccia di un socio di cui avevano sentito parlare e lo avevano trovato. Amir era rimasto folgorato da Yves. Rémy aveva visto ogni cosa, dallo sguardo affascinato del suo ragazzo, a quello sprezzante dell'altro, fino alla lunga serie di offese che Amir aveva mandato giù, pur di non perderlo.

À la tombée du jourDove le storie prendono vita. Scoprilo ora