16. Tragedia

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Fatto, evento luttuoso, grave sventura o disgrazia, che suscita sentimenti di dolore e di terrore.

Gaspard osservava attentamente la strada deserta, era immobile in auto, tanto che, distrattamente, non si sarebbe neanche notata la sua presenza all'interno. Teneva gli occhi puntati sul bellissimo portone d'ingresso di un hotel di lusso e, dopo alcuni minuti, notò un gruppo di persone uscire in strada.

Le sue ragazze erano lì, con il sorriso in volto e l'aria rilassata, stavano salutando gli uomini a cui avevano fatto compagnia quella sera e, dopo averli visti allontanarsi, si erano dirette verso la sua auto.

Gaspard capì immediatamente che c'era qualcosa che non andava, solo osservandole brevemente si accorse che ne mancava una, e non era un buon segno.

Fa che non sia una di quelle notti.

Il volto serio di Monique gli fece capire che lo era.

"Abbiamo un problema, Gaspard" disse secca la ragazza.

"Chi?"

"Elise, è una a posto. Ha cenato insieme a noi e al suo cliente, ma è sparita subito dopo e poco fa è andata via con lui. Non riusciva a reggersi in piedi, sembrava molto confusa" raccontò, sgomenta " lui ha insistito per accompagnarla a casa, anche se sa benissimo che non è permesso. Non ha mai fatto uso di droghe, non le prenderebbe mai ..."

Il porco bastardo ha superato il confine.

Gaspard tirò fuori il secondo cellulare, quello che usava per contattare le ragazze, effettuò la chiamata ma senza che ci fosse risposta dall'altra parte. Monique e le altre erano sempre più preoccupate ma non trovarono panico nello sguardo del biondo, solo una profonda sicurezza.

"Andate a casa, qui ci penso io"

Le ragazze annuirono, avevano una grande fiducia in lui, non avrebbe abbandonato la loro compagna.

Gaspard riprese in mano il telefono, per sicurezza aveva fatto installare a tutte loro un app di localizzazione in modo che in casi come quello, avessero modo di recuperare delle informazioni. Osservò lo schermo e vide che il dispositivo in questione si era fermato, erano a Parigi, in una zona periferica.

Il secondo numero che Gaspard chiamò quella sera, fu di qualcuno sempre pronto a rispondere.

"Yves? Abbiamo un problema" scandì chiaramente.

Il moro dall'altra parte del telefono sospirò "quale di quei pezzi di merda ha oltrepassato il segno?"

"Luc Simon, ha portato Elise in un palazzo in periferia"

"Prendo tutto e scendo in strada"

Gaspard non indugiò oltre, mise in moto l'auto e si diresse verso casa di Yves, c'era un preciso protocollo per situazioni come quella.

Dopo pochi secondi dal suo arrivo, Yves fece capolino dal portone del suo palazzo, e senza attendere salì in auto.

Il biondo guidò più veloce che poteva fino all'indirizzo che avevano, sperando che fossero ancora lì e che la ragazza non avesse perso la borsetta.

Quando accostarono, notarono che il quartiere era ammantato dal silenzio, erano quasi le tre di notte e non c'erano luci o movimenti, tranne che in una finestra. Gaspard la osservò attentamente, un unica finestra al secondo piano era illuminata fiocamente. Scorse persino un ombra, qualcuno che si muoveva all'interno, così recuperò il levachiodi che teneva nel bagagliaio dell'auto.

Fece segno ad Yves e i due si mossero verso il palazzo logoro, il portone era aperto, con vari segni di passati tentativi di scasso. Non c'era ascensore così si incamminarono lungo le scale attenti a non fare troppo rumore.

À la tombée du jourDove le storie prendono vita. Scoprilo ora