A che gioco stai giocando?

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"Papà, ti prego, smettila di sbattere i mobili."

Joey riesce a malapena a mormorare queste parole, mentre si massaggia le tempie e cerca di focalizzare lo sguardo sulla figura di suo padre che sta trotterellando per la cucina da almeno dieci minuti, preparando una colazione che a lui da la nausea solo al pensiero di dover mangiare e cercando qualcosa che sembra aver perso. Poi lo vede avvicinarsi con quello che sembra essere un bicchiere d'acqua e una compressa, gli appoggia tutto sul tavolo e per quanto faccia piano, l'impatto gli rimbomba fortissimo nella testa come un martello pneumatico.

"Prendi questa, fai in fretta che aspetto delle spiegazioni" lo avverte, scivolando su una delle sedie vuote davanti a lui. E, accidenti. Avrebbe dovuto aspettarselo ieri quando lo ha telefonato per chiedergli di venirlo a prendere, peccato che non era proprio lucido da impedirsi di farlo. Neanche ricordava di essere insieme a Daniel e Michael quando ha fatto partire quella maledetta telefonata. Solo che era in crisi, la rottura con Logan l'ha metabolizzata tutta tra un bicchiere e l'altro e si è ritrovato improvvisamente a piangere come un idiota in un posto in cui tutti si stavano divertendo. Ed era solo. Tremendamente solo. Perché lui nella vita non ha mai avuto amici, ha sempre e solo avuto suo padre, poi ha avuto Logan che è stato il suo primo migliore amico ed il suo primo amore. Ritrovarsi improvvisamente di nuovo senza tutto questo lo ha devastato.

Manda giù l'analgesico, sperando fortemente che faccia presto effetto perché ha bisogno che questo mal di testa gli passi. Intanto suo padre è ancora seduto davanti a lui, i capelli legati in una crocchia disordinata e le occhiaie evidenti dopo aver passato la notte sul pavimento del bagno con lui.

"Mi odi, vero?" gli chiede, un po' preoccupato.

"Jo, erano almeno due anni che stavo aspettando di dover fare i conti con un figlio adolescente e cominciavo a temere che avessi saltato completamente quella parte. Non potevo essere di certo così fortunato" gli dice in tutta onestà. "Mi hai mentito e non sono contento, ti sei ubriacato in una discoteca e non sono contento, ti sei messo in pericolo e non ne sono contento. Jo, ieri sera ti è andata bene, ma poteva succederti qualcosa. Io non ti sto dicendo di chiuderti in stanza e non uscire più, però se devi fare esperienze di questo tipo, devi farle con qualcuno di cui ti fidi. Qualcuno che si prenda cura di te, che resti sobrio e che ti riporti a casa. E invece con chi eri ieri sera?"

Joey si vergogna un po', in effetti, perché non è da lui essere così poco responsabile. "Con due ragazzi che non conosco bene, e che di certo non sono rimasti sobri per portare a casa me. Mi dispiace, papà, ho fatto una cazzata. Ma io e Logan ci siamo lasciati e ieri ero - ero così solo, non mi andava di chiamarti perché se ti avessi raccontato tutto sarei sicuramente scoppiato a piangere e avevo bisogno di distrarmi. Solo che non è così che funziona, giusto? Le cose vanno affrontate."

"Giusto" mormora Harry, addolcendosi un po'.

"Mi ha tradito" mormora Joey, togliendosi finalmente questo brutto peso dal petto. Suo padre, davanti a lui, mette su un'espressione piuttosto stupita. "Domenica sera, quando tu e Louis mi avete riaccompagnato, l'ho trovato fuori alla mia stanza ad aspettarmi. Mi ha raccontato che alla fine quando non ci siamo visti ha partecipato ad una festa, che un tizio lo ha baciato e che lui si è staccato quasi subito. Quasi subito, papà. Che cosa significa quasi? Sto diventando matto."

Harry si sente davvero impotente davanti a questa confessione, perché non ha mai letto un manuale di istruzione su come essere un buon padre e di certo non ha armi per aiutarlo a superare una cosa del genere. Ci è passato con Louis quando aveva più o meno la sua età e nessuna parola avrebbe mai potuto aiutarlo a stare meglio. Così si limita a scalare di qualche sedia fino a che non si ritrova affianco a quella dov'è suo figlio, e senza dire nulla lo prende tra le braccia e lo lascia sfogarsi come ha cercato di evitare di fare ieri per tutto il giorno. Gli accarezza i capelli e gli sussurra parole dolci, continua così perché un cuore spezzato riesce a risanarsi solo con tanto, tanto amore.

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