Compromessi

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"Buongiorno."

Louis distoglie lo sguardo dalle uova che sta cucinando per rivolgere un mezzo sorriso a Joey, che ha appena fatto la sua entrata trionfale in cucina dopo la notte terribile che ha avuto. Ha addosso un paio di pantaloncini e una vecchia maglia che gli ha prestato, i ricci tutti in disordine e delle occhiaie evidenti sul suo bellissimo viso che, al momento, non è proprio un bel vedere. Ieri ha fatto davvero fatica ad addormentarsi, lo sa, non lo ha lasciato da solo fin quando non lo ha visto crollare in un sonno profondo ed era oramai notte fonda. Non c'è stato un solo momento in cui lo ha visto calmo, forse solo pochi minuti prima che finalmente si lasciasse andare tra le braccia di Morfeo.

"Ciao, Jo, ben svegliato" lo saluta, mentre spegne i fornelli e fa scivolare le uova in un piatto. "Ti ho preparato la colazione. Hai assolutamente bisogno di rimetterti in forma."

"Sì. Grazie" mormora Joey, sedendosi al tavolo che al momento è stranamente imbandito di cibo. "Cazzo, mio padre ti ha fatto diventare uno chef o cosa?"

Louis sorride, riconoscendo l'ironia sprezzante del ragazzino a cui ha imparato a volere bene. "Non ne hai idea, Jo. Ieri pomeriggio sono addirittura arrivato a fare le pulizie qui in casa" gli dice divertito, sedendosi accanto a lui dopo avergli servito le uova. Joey da loro un'occhiata un'ultima volta per assicurarsi che siano commestibili, prima di cominciare a mangiare. "Hai dormito bene, tu? Come stai?"

"Meglio" risponde il più piccolo. "Grazie per ieri, e scusami."

"Non hai nulla di cui scusarti, anzi, nonostante sia stato abbastanza brutto vederti in quelle condizioni, una parte di me è contento che tu sia finalmente tornato in te" gli dice Louis, afferrando una fetta di pane tostato dal cestino e cominciando a mangiucchiarla con aria nervosa. "Senti, comunque, a proposito di tuo padre..."

"No."

"Joey, per favore" insiste Louis. "State male tutti e due per questa situazione, è evidente. Lo so che sei ancora così categorico perché hai paura di averlo ferito e deluso, ma è il tuo papà, Jo. Sono sicuro che se solo accettassi di vederlo, fareste pace subito e saprebbe starti vicino molto più di me - "

"No, Louis" ripete Joey. "Non sono ancora pronto, tu non lo sai cos'è successo tra di noi - "

"Lo so - "

"Ma è ancora troppo presto."

Louis sceglie di non insistere più, perché non ha intenzione di peggiorare la situazione. Forse è vero, forse è passato troppo poco tempo da quando Harry e Joey hanno litigato furiosamente a Cobham, solo che li conosce oramai e sa che per loro anche due giorni lontani sono un'eternità. Lo sa e lo vede, perché Harry non ci sta dormendo la notte e neanche lui.

"Logan aveva ragione ieri, su tutto" cambia invece discorso Joey, che effettivamente ieri non ha mai fatto il nome del suo ex ragazzo durante la crisi ma era palese che questo crollo riguardasse pure lui. "Mi ha detto che stava affrontando un periodo particolare con la Primavera, che avremmo potuto superarlo, e invece io mi sono comportato da idiota e sono andato a letto  con un altro solo perché un tizio lo aveva baciato. E lui lo aveva pure respinto. Non ha tutti i torti, a distanza di settimane ripensandoci ho ridimensionato tutto e mi sono accorto che non è successo niente di troppo grave. Sono io che ho ingigantito il tutto."

Louis annuisce lentamente. "Eri innamorato, Jo. Lo fanno le persone innamorate."

"Lo sono ancora. Innamorato, intendo" confessa Joey con un leggero imbarazzo. "Credo che sia questo il motivo per cui ho completamente perso la testa nelle ultime settimane. So che io e Logan siamo molto giovani, ma abbiamo affrontato così tante cose insieme. Lui non era solo il mio ragazzo, era anche il mio migliore amico. E io mi sono sentito alla deriva senza di lui."

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