Torniamo indietro, rewind?

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"Jo? Piccolo, svegliati. C'è tuo padre, vuole vederti."

Joey è ancora tra veglia e sonno, quando Logan gli sussurra queste parole dritte nell'orecchio, mentre strofina la mano sulle sue spalle coperte dalla felpa pensante che ha addosso. E anche se non è ancora completamente sveglio, nel sentire le sue parole pensa comunque che hanno fatto proprio bene ieri a non addormentarsi nudi, dopo il sesso. E - wow, ha fatto sesso. Ha fatto sesso per la prima volta in vita sua e con il suo primo amore. Questa realizzazione lo colpisce un secondo dopo, facendolo sorridere come uno stupido ad occhi chiusi mentre Logan continua a coccolarlo.

È stata una serata così intensa ieri che per un attimo ha paura di averlo sognato. Hanno fatto l'amore per la prima volta, hanno cambiato le lenzuola - a grande richiesta di Joey, che non poteva sopportare di dormirci dopo quello che ci hanno fatto -, e poi si sono trascinati fino alla vasca da bagno dove sono stati in ammollo un paio di ore, con Logan che lo teneva stretto da dietro e gli lavava i capelli. Ed è proprio mentre aveva le dita impigliate tra i suoi ricci, che gli ha rivelato di aver provato a richiamare i suoi nonni nel pomeriggio e che loro non hanno risposto alla telefonata.

Joey si è sentito morire, sepolto da sensi di colpa che non dovrebbe provare, ma Logan lo ha rassicurato dicendogli che non deve fare nient'altro perché lo ha reso così felice durante quei giorni a Parigi che non c'è mai stato un momento in cui si sia sentito triste. Hanno parlato di questo a lungo, Logan gli ha raccontato nei dettagli di quella sera di Natale - a Parigi ha voluto soltanto dirglielo e basta, senza entrare troppo nei dettagli - e Joey lo ha confortato, dicendogli che i suoi nonni hanno soltanto e palesemente bisogno di un po' di tempo per metabolizzare il tutto. Logan poi gli ha ripetuto di amarlo e lo ha ringraziato, perché se non avesse conosciuto lui, il coraggio di diventare la versione migliore di se stesso non lo avrebbe mai trovato.

Dopo il bagno si sono asciugati, Joey si è infilato in una tuta pesante perché aveva troppo freddo e si è addormentato stretto all'unico ragazzo che abbia mai amato, e che ha la fortuna di avere vicino.

Quando realizza tutto ciò, apre gli occhi: giusto in tempo per vedere Logan scivolare al suo fianco, già bellissimo e più luminoso del sole che sta arrivando dalla finestra. "Ciao" mormora Joey, fissandolo. "Sei vestito. Perché sei vestito? Ti faccio arrestare."

Logan ride un po', passandosi le dita tra i capelli biondissimi e guardandolo con i suoi occhi chiari che gli tolgono il fiato come il primo giorno. "Perché devo andare a lezione. E tu devi alzarti, ora. C'è Harry fuori la porta che ti sta aspettando."

"Non mi alzerò mai da questo letto, quindi digli di entrare e basta."

"Ehi, non darmi ordini" lo ammonisce Logan, senza smettere di sorridere. "Piuttosto, stai bene?"

"Se parli del mio culo, devo ammettere che il bagno caldo ieri mi ha aiutato."

"Sfacciato" lo rimprovera Logan, lasciandogli un bacio veloce sulle labbra prima di alzarsi dal letto. "Vado a lezione e faccio entrare tuo padre. Ci vediamo più tardi agli allenamenti."

"Sarò quello che correrà a gambe aperte" lo avverte Joey, trattenendo un sorriso.

"Io sarò quello che ti guarderà comunque innamorato" risponde Logan. "Ciao piccolo, a dopo."

Joey si rotola tra le lenzuola, sentendosi uno stupido ragazzino con i sentimenti in burrasca, e quando rivolge uno sguardo alla porta Logan è già andato via. Sulla soglia però c'è suo padre, con i capelli legati in una coda disordinata e con il maglione che non si abbina alle scarpe che ha indossato: non fa attenzione a cosa mette addosso solo quando è veramente triste e questo comincia a preoccuparlo.

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