Uno sbaglio

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Luna'a POV
Sun era morta, era morta tra le braccia di Aiden, eravamo tutti distrutti, lui più di tutti.
Aveva visto la vita di sua sorella sparire pian piano dai suoi occhi, aveva perso un altro pilastro fondamentale della sua vita.
Non c'erano parole per descrivere quanto l'intero branco fosse sconvolto da quell'evento, tutti si sentivano in parte responsabili della sua morte e dentro di me sapevo che gli unici colpevoli erano i cacciatori e Ingrid.

Anche se le colpe reali le avevano loro, non potevo fare a meno di sentirmi in parte responsabile per. Io che stava accadendo.
Ingrid, i giganti di ghiaccio...in parte era colpa mia se erano lì, pronti ad uccidere e radere al suolo il mondo magico e le creature che l'abitavano; in quel momento mi sentì in colpa ad amare Aiden, perché per il nostro amore, ora, il mondo magico doveva affrontare una battaglia e solo gli Dei sapevano come sarebbe andata a finire.
Avevo potuto leggere i pensieri di Aiden, che fingeva di dormire nel nostro letto, e anche lui si sentiva in colpa per tutto.
Si sentiva responsabile della morte di sua sorella, si sentiva un fallimento, ma io lo vedevo solo come un uomo che aveva dovuto perdere tutto ciò che amava, e sapevo che aveva paura di perdere anche noi.
Potevo sentire le sue emozioni, erano un miscuglio di esse, non ce n'era una predominante, a parte il dolore straziante che ti lasciava senza fiato.
Kyle aveva dovuto trascinarlo,letteralmente, via dalla casa branco, era diventato una statua: non parlava, fissava il vuoto.
Non aveva pianto da quando avevamo lasciato la casa branco, sembrava aver finito di vivere.

"Aiden" gli sussurrai girandomi nella sua direzione, lui non parlò, stava fermo, dandomi le spalle.
Essere ignorata da lui faceva male, più di una coltellata "perdonami" sospirai uscendo dalla nostra camera da letto,
"Perdonami per aver stravolto la tua vita, perdonami per aver fatto si, che il tuo branco perdesse il suo equilibrio solo per l'amore che proviamo entrambi"  pensare era l'unico modo per farmi sentire da lui, sapevo che avrebbe letto i miei pensieri.
Scesi in cucina a farmi una tazza di latte, quella casa sembrava più fredda di come sarebbe mai potuta essere.
Mentre ero di spalle sentì dei passi, sapevo che era Aiden, ma rimasi ferma dov'ero.
"Non è colpa tua Luna,non è colpa di nessuno,la vera colpa l'hanno Ingrid e..." disse frustrato, senza continuare il suo discorso, avevo paura di sentire il suo ragionamento, sapevo che non era pienamente lucido
"E?..." chiesi titubante, mentre il mio cuore minacciava di uscire dalla gabbia toracica.
"E colpa del nostro amore..." disse senza emozioni, a quelle parole ebbi un tonfo al cuore, avevo potuto leggere ciò a cui pensava, ma sentirli da lui a voce alta, mi aveva fatto malissimo.
"Ora come ora, vorrei solo non averti mai conosciuta... non aver scoperto di avere un legame con te, forse se non ci fossimo mai conosciuti Ingrid non si sarebbe mai alleata con i giganti di ghiaccio...tutto è partito da noi..." sospirò, mi girai di scatto, ero sconvolta che avesse pronunciato quelle parole, e stavo incominciando ad incazzarmi tantissimo, Aiden non mi guardava, aveva lo sguardo fisso sul marmo dell'isola della cucina
"Cioè tu...tu mi stai dicendo che avresti preferito non avermi mai conosciuta?!
Mi hai sempre detto che ti ho migliorato la vita, come tu l'hai migliorata a me, non è colpa nostra se quella pazza vuole ammazzarci tutti...i giganti di ghiaccio avrebbero attaccato lo stesso, perché non sapete chi li abbia salvati; hanno solo trovato un alleato in lei, che ha il loro stesso obiettivo..." vidi nei suoi occhi, la titubanza e il rimorso per le parole che aveva usato, ma fu un secondo, perché poi tornò serio, come prima.
"Io ti amo Aiden con tutto il mio cuore, non avrei mai potuto desiderare di più.
Capisco che tu sia sconvolto per tua sorella..."
"Non puoi capire Luna!!" Mi interruppe alzando la voce, assumendo un timbro totalmente diverso da quello usato con me in quelle settimane e capì il perché, aveva tirato fuori l'Alpha.
Non l'aveva mai fatto, e ciò mi fece alterare ancora di più, era come se mi vedesse come un suo sottoposto e non come la sua compagna e sua pari.
Lo amavo si, ma non mi sarei mai fatta mettere i piedi in testa da lui e sottomettere, solo perché stava soffrendo.
"Non usare il tono da Alpha con me! Non sono un lupo del tuo branco!!" Quelle parole sembrarono ferirlo ancora di più, ma non mi importava, aveva ferito anche lui me trattandomi come un oggetto.
"Tutto questo discorso è un colpo al cuore Aiden! Tu stai dicendo che il nostro legame è una condanna!" Cercò di ribattere, per farmi capire che non aveva usato quel termine, ma il significato era lo stesso, ma non lo feci parlare, la rabbia mi aveva annebbiato il cervello "E si è proprio quello che hai insinuato!
Stai sminuendo tutto ciò che abbiamo vissuto e costruito fino ad ora!
Come se da nostro legame non ne fosse uscito nulla di buono" non ribatté "e Josh, e la piccola che ho in grembo?!" Gli chiesi in un sussurro, sull'orlo di un pianto disperato,mettendo una mano sulla mia pancia come a voler difendere la piccola dalle sue parole;lui non rispose e io capì "anche loro ti sembrano degli errori vero? Oh aspetta!..."alzai una mano, come a voler scacciare via quel pensiero opprimente che avevo in testa "Incolpi la nostra piccola per tutto questo vero?..."non ottenni nessuna risposta, solo il silenzio assordante, ma quel silenzio valse più di mille parole.
Lui non condannava il nostro legame, ma ciò che aveva creato..."ho capito..." sussurrai incamminandomi verso la porta, ogni passo era un macigno.
Appoggiai una mano alla maniglia, nessuna parola usciva dalla sua porta, niente per fermarmi
"Se..se ora io esco da questa casa, non mi vedrai più Aiden...
Non permetto a nessuno di parlare dei miei figli come hai appena fatto tu..." dissi tra i singhiozzi, sentì solo un sospiro e de passi che si dirigevano su, nell'altro piano ad ogni suo passo, il mio cuore e la mia anima si laceravano.
Come aveva potuto essere così insensibile?

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