Un passato doloroso

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                                                           Kyle's Pov

Dopo esser stato rincorso per 3 ore, da quei due sciacalli, ci fermammo per prendere un po' d'aria, cioè davvero, penso che, se non ci fossimo fermati a riposare, mi sarebbe preso un infarto, mi serviva un po' di riposo, anche perché quello stesso pomeriggio avremmo dovuto allenarci come dei demoni.

Andammo nella "nostra" quercia, era stata piantata lì secoli prima, dal nonno di Aiden per la sua amata Susan, c'era una targhetta ai piedi dell'albero "forte come la quercia, il nostro amore era, è e sarà I.B".

Mio padre mi raccontava sempre del loro amore, diceva che un amore come il loro era difficile viverlo, erano due "Dei" per noi licantropi, lui uno degli alpha più potenti che siano mai esistiti e lei una Luna unica, astuta e giusta. Hanno portato il nostro branco alla grandezza di cui ora è rinomato, quando eravamo piccoli i nostri padri ci portavano qui, e ci leggevano tutte le leggi delle creature magiche; poi le nostri madri preparavo un succulento spuntino e mangiavamo lì, tutti insieme.

Mi mancavano quei momenti, quando morì mia madre, mio padre non fu più lo stesso, non era più l'uomo che tutti avevano conosciuto, scherzava raramente, e quando lo faceva, i suoi occhi non erano mai compresi nei suoi sorrisi finti.

Mi mancava mio padre, era sempre stato il mio eroe, colui che aveva sacrificato la sua agilità per me, da piccolo ero troppo irrequieto e sconsiderato; ricordavo quando io, Aiden e Cole decidemmo di andare oltre il nostro territorio e ci inoltrammo nella foresta dormiente, un luogo tetro e abbandonato da tutti.

La foresta dormiente era un "cimitero", una volta era abitato dalle ninfe dei boschi, donne di indubbia bellezza e sensualità, era una foresta piena di vita, almeno da come la descriveva mio nonno Garret, mi ripeteva sempre che ai suoi tempi le ninfe erano donne gentili e gioiose, pronte ad accogliere tutti i viandanti che attraversavano la foresta, con leccornie e balli, poi fu colpita da una maledizione e le ninfe caddero in un sonno profondo, non se ne vedeva nemmeno una.

Della foresta si sentiva solo qualche leggenda, tante vere e tante altre esagerate, ma ce n'era una che stuzzicò la mia curiosità e quella dei miei compagni di sventure: le ninfe demone.

Si diceva che il carattere cordiale delle ninfe fosse mutato, anche se dormienti, riuscivano a sentire ogni rumore e quando venivano risvegliate, dal loro sonno, diventavano delle vere belve, attaccavano chiunque, lasciandolo in fin di vita.

Ero molto curioso e per questo fui io a costringerli ad inoltraci nella foresta, andammo di sera, dopo che tutti andarono a dormire, ricordavo il bacio sulla fronte di mio padre il suo "sogni d'oro Ky", aveva chiuso la porta, fiero di com'era andato l'allenamento in quello stesso giorno.

Nel percorso per arrivare nella foresta, mi pentì amaramente di quella scelta, avevo 15 anni, Cole ed Aiden erano più piccoli, avrei dovuto badare a quei due, soprattutto al mio futuro alpha, invece ero stato un irresponsabile, non avevo pensato alle conseguenze, non avevo ragionato; ed immaginavo quanta delusione avrebbe avuto mio padre, nei miei confronti dopo tutto ciò che avevo e avrei combinato.

Fatto sta che arrivammo, dopo tutte i ripensamenti dei miei amici, nel percorso fatto, potevamo sentire che qualcosa non andava, Aiden percepiva il pericolo, io invece sentivo solo il mio cuore battere all'impazzata, e l'agitazione di Cole.

Poi accadde tutto velocemente, prima guardavamo quella foresta tetra e silenziosa, dagli alberi che sembravano morire pian piano, e l'attimo dopo eravamo già stati attaccate dalle ninfe; non so come ci sentirono, non avevo prestato la minima attenzione a non emettere nemmeno un suono.

Cercai di proteggere Aiden e Cole, anche se il primo si stava difendendo egregiamente, mettendosi davanti a me e al mio amico, lì capì che sarebbe stato un buon alpha, nonostante cercassimo di difenderci, quelle creature erano più forti e astute.

Eternamente miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora