Trascorsi il resto della giornata fumando erba al prato con Niall, che con successo - come lui aveva chiaramente ripetuto - aveva ottenuto il lavoro. Mi disse che Simon, il capo, era un tipo severo. Fortunatamente non si era ricordato delle volte che aveva beccato Niall a rubare, né del suo vomito e del mio che spesso avevano imbrattato i suoi pavimenti.
Quando tornai a casa ricevetti il primo messaggio di una lunga serie da parte di Dan. Avevamo parlato tutta la sera e avevo perso il conto di quante volte mi ero ritrovato ad arrossire davanti allo schermo del cellulare, leggendo quei messaggi così lusinghieri. Mi faceva sentire apprezzato e la situazione iniziò a piacermi. Inoltre grazie a lui ero riuscito a non pensare troppo ad Harry, anche se ci avevo pensato già tutta la mattinata e metà pomeriggio.
Il giorno dopo, quando il mio telefono vibrò nella tasca dei miei pantaloni, non mi stupii di trovare il nome "Dan :)" sullo schermo."Che ne dici se uscissimo insieme questa sera? x"
Sorrisi prima di digitare una risposta.
"Sicuro! Dove mi porti? ;)"
Mi pentii subito di aver inviato quell'occhiolino. Forse così facendo gli ero sembrato uno facile? Andiamo, chi è che usa ancora gli occhiolini. Stupido Louis stupido Louis.
"Conosco un locale che è una bomba!! Alle 21 davanti al mini market, va bene?"
Mi rilassai. Okay forse avevo ancora qualche possibilità di rimediare alla mia scelta di faccine di merda.
"Bene, ci sarò!"
Se avessi saputo prima cosa sarebbe successo quella sera, non avrei accettato. Forse.
Decisi di indossare i miei pantaloni neri aderenti e una maglietta bianca con una giacca di jeans. Ai piedi infilai le mie vans e dopo essermi spruzzato del profumo sul collo, presi le chiavi e mi congedai con un "a dopo".
Arrivai puntuale davanti al mini market e mi stupii quando trovai Dan già lì in piedi. Portava dei jeans aderenti, una maglietta blu con una felpa sopra. Le converse ai piedi, una giacca di pelle e una sigaretta tra le labbra. Stava bene, era davvero un bel ragazzo.
«Ciao bellissimo».
Schiarii la voce e lo guardai sorridendo, impedendomi di arrossire. Chissà quante volte lo avrei fatto quella sera.
«Ehi».
A quel punto non seppi se abbracciarlo dandogli i famosissimi due baci sulle guance oppure era un tipo da saluti con le mani, dove palmi e dita si scontravamo ripetutamente in gesti meccanici.
«Stai benissimo».
Si avvicinò gentilmente al mio viso e lasciò un bacino sulla mia guancia. Non sentì nulla di strano nel mio corpo, neanche il più piccolo movimento del mio intestino o un accelerazione eccessiva del battito del cuore.Era troppo presto per tutto questo Louis, vedrai che inizierai a provare qualcosa.
«Allora, come si chiama questo locale di cui tanto parli?» chiesi, iniziando a camminare vicino a lui che a passo spedito calpestava il marciapiede.
«Il Sultan, conosci?».
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva. Strinsi i pugni e serrai la mascella. Perfetto! Potrò mai essere fortunato per una volta?
Ovviamente no, scherzi? Mi preoccuperei se qualcosa andasse per il verso giusto.
«No, mai sentito parlare. Il nome non mi convince molto però».
A quel punto cercai di prendere una strada diversa, entrare nel suo cervello e convincerlo a cambiare programma per la serata. Non potevo farmi vedere al Sultan da lui con un altro. Penserà che io sia occupato con un'altra persona e a quel punto smetterà anche di guardarmi e... Oh ma piantala Louis. Sei patetico. Non gli interessi.
«Oh ma è un locale fantastico» probabilmente si accorse dello sguardo preoccupato che purtroppo ero impegnato a scacciar via ma senza risultati, perché toccandomi un braccio e avvicinandosi pian piano al mio corpo «ma se non vuoi andarci tranquillo, troviamo un altro posto» disse.
Ero davvero arrivato a questo punto? Farmi condizionare la vita da Harry? Un completo sconosciuto che mi aveva aperto le gambe una volta e poi mi aveva buttato nell'angolo più remoto della sua mente. Come un prigioniero di guerra rinchiuso a chiave e dimenticato da dio, da tutti.
No non potevo permetterlo. Da quando mi annullavo in questo modo e mi facevo mettere i piedi in testa dal primo che passava?
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Love has no age
FanfictionMi sono sempre chiesto come facciano dei ragazzi giovani ad innamorarsi di uomini che hanno il doppio della loro età. Ho sempre pensato che tutto ciò a cui ambissero fossero soldi, popolarità o tutto ciò che avrebbe portato loro felicità. Felicità m...