Capitolo 19

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Pov Louis

Da Harry: sono lì tra 10 min xx

Passai le mani fredde e sudate sopra la stoffa dei jeans, continuando a fissare lo schermo del telefono come avevo fatto negli ultimi cinque minuti.
Poteva sembrarmi tutto assurdo e maledettamente sbagliato, e lo era nei primi minuti in cui Harry mi aveva inviato un messaggio chiedendomi di uscire con lui, ma l'assurdità pian piano era sfumata in qualcosa di abituale, monotono. Mi ero abituato a questi cambi di scena, questi colpi improvvisi che non facevano altro che incasinare ancora di più il mio cervello stanco di lavorare. Però, c'era sempre quella parte dentro di me che gioiva ed era felice di questo.
Decisi di alzarmi dalla sedia e darmi un'ultima controllata allo specchio. Indossavo dei pantaloni stretti e neri bucati alle ginocchia, una maglietta bianca a mezze maniche semplice ed una giacchetta di jeans sopra. Ai piedi portavo un paio di converse bucate e logorate dal tempo. Passai una mano tra i capelli cercando di aggiustare la lunga frangetta che fastidiosamente finiva sempre sopra i miei occhi.

Da Harry: sono qui sotto!

Sospirai, mi guardai per l'ultima volta allo specchio, afferrai le chiavi ed uscii di casa.

Stai andando a farti mollare per l'ennesima volta!

Scossi la testa mentre uscivo dal grande cancello di casa, e lui stava lì. Appoggiato alla macchina che sorrideva. Elegante come al solito; camicia nera trasparente, pantaloni neri stretti che fasciavano le sue cosce magre alla perfezione e giacca nera sopra. Avvertii il bisogno fisiologico di strappargli quei vestiti inutili e fare l'amore con lui fino allo svenimento.
Le punte dei ricci toccavano le sue spalle dritte ed i suoi occhi verdi brillavano nella luce fioca di quella strada.
Mi morsi il labbro avvicinandomi e quando arrivai davanti a lui, abbassai lo sguardo in imbarazzo.
«Ehi» soffiai, impedendo a me stesso di guardarlo, di guardare i suoi occhi.
«Lou, stai benissimo».
Arrossii accennando un sorriso. Mi sembrò di essere ritornato ai primi tempi, dove arrossivo anche per uno stupido sfioramento di pelli improvviso o semplicemente per la consapevolezza degli occhi di Harry sul mio corpo.
Mi era mancato.
«Grazie, anche tu».
Aprì la portiera e velocemente entrai allacciandomi la cintura.
«Quindi» mormorò dopo esserci sistemato sul sedile «ti sei divertito alla festa?».
Accese il motore guardandomi, per poi portare l'attenzione sulla strada.
Merda, quindi ora parleremo della mia imbarazzante telefonata?
«Io, ehm sì» guardai le mie mani «non eravamo molti, forse una trentina di persone».
«Eri troppo ubriaco per ricordarlo?».
Aggrottai la fronte girando di scatto il viso per guardarlo. Sembrava piuttosto tranquillo, mano sul volante, il gomito dell'altro braccio a puntellare sullo sportello.
«Non ero ubriaco».
Rise e mi trattenni dal farlo anch'io, perché wow magari la mia scusa avrebbe retto se non lo avessi chiamato durante la festa e non gli avessi urlato contro quanto fosse stronzo.
«Quindi quando mi hai chiamato eri sobrio?».
«Dobbiamo parlare per forza di questo?» sbuffai.
«Sì dobbiamo, non mi piace quando ti ubriachi».
«Sei assurdo» scossi la testa «beh comunque non dovrebbe interessarti, non sono affari tuoi».
«Diventano affari miei nel momento in cui mi chiami ubriaco chiedendomi dove mi trovo e cosa sto facendo».
Ammutolii a disagio, perché sentirlo dire dalle sue labbra mi rendeva ancora più ridicolo.
«È stata colpa tua se l'ho fatto, ero triste» mormorai colpevole.
Lo sentii sospirare e con la coda dell'occhio lo vidi annuire.
Entrambi restammo zitti per il resto del viaggio, finché lui non parcheggiò davanti ad una pizzeria.

Pov Liam

"No mamma non torno per pranzo"
"Ma come, ti ho preparato la lasagna che ti piace tanto"
"Io" sospirai inarcando la schiena "mettimela da parte okay?" posai la mano sulla testa che si muoveva tra le mie gambe.
«Se solo mamma Payne potesse vederti in questo momento».
Sentii Zayn mormorare sulla mia pelle tesa. Soffiò sulla punta facendomi rabbrividire, poi lo prese ancora, fino in fondo, fino a quando percepii la superficie della sua gola scontrarsi contro il mio sesso.
Mi morsi il labbro per non urlare.
"Stai bene Liam?"
"Sì mamma" alzai i fianchi per andare incontro alla bocca calda di Zayn, che senza lamentarsi si lasciava scopare la bocca lascivamente.
"Ti sento affannato".
Avrei voluto piangere nell'esatto momento in cui percepii la lingua umida del mulatto accarezzarmi il buco stretto tra le natiche. Sapeva quanto mi faceva impazzire e quanto mi piacesse urlare quando lo faceva, lurido bastardo.
"No mamma sto bene davvero io" presi un grosso respiro, ginocchia al petto, gambe aperte fino al limite "devo andare mamma, ci sentiamo".
Non ascoltai ciò che mi disse, perché avevo già attaccato e buttato il telefono da qualche parte sul materasso.
«Sei uno stronzo cazzo» afferrai i suoi capelli neri spingendomi sempre di più contro la sua lingua ruvida. Ma lui decise che non andava bene quella posizione, così mi fece girare e mettere a quattro zampe sul piumone morbido.
«Zayn» ansimai.
E nel momento in cui infilò due dita veloci inaspettatamente, urlai il suo nome venendo rovinosamente.
Mi si appannò la vista mentre scivolavo sul materasso, il petto a muoversi freneticamente per prendere aria.
«Sempre piacevolmente rumoroso» ghignò baciandomi una natica. Si mise seduto sul letto ed afferrò una sigaretta dal pacchetto sopra il comodino, poi si alzò ed andò ad appoggiarsi alla finestra.
A Perrie dava fastidio il fumo, per me lo rendeva terribilmente eccitante.
«Mia madre stava per scoprirmi» sospirai guardandolo.
Aveva un sedere perfetto, la schiena muscolosa e due gambe lunghe e magre che avevo toccato e baciato innumerevoli volte. Dovetti concentrarmi su qualcos'altro per non eccitarmi di nuovo.
«Povera signora Payne, cosa succederà quando scoprirà che il suo primogenito lo prende nel culo?» si girò con sorrisetto divertito.
Alzai gli occhi al cielo «mi ucciderà e mi ripudierà».
Sbuffò una risata «dovresti essere libero di fare quello che vuoi».
«Ipocrita».
Alzò un sopracciglio guardandomi, serissimo.
Odiavo quell'espressione.
«Devi sposarti con una povera donna e la tradisci andando a letto con me».
«Non hai l'esclusiva Payne» aggrottò le sopracciglia «e poi ne abbiamo già parlato».
«Non sei costretto a sposarla Zay, tu potres-».
«Cosa? Potrei cosa? Lasciarla e stare con te? Con un ragazzino che frequenta ancora il liceo?» deglutii sentendo le sue parole «cos'hai da darmi se non un bel corpo? Pensi che io sia innamorato di te o che possa mai innamorarmi?» rise «mi piace scoparti Liam, tutto qui. Togliti dalla testa tutte quelle merdate e non ti illudere, perché non succederà mai».
Strinsi i pugni abbassando lo sguardo, mentre percepivo ancora il suo sguardo arrabbiato sul mio corpo. Sentii freddo, mi sentivo come un verme su quel letto troppo grande, avevo voglia di vomitare, avevo voglia di piangere ma forse già lo stavo facendo, perché la vista mi si appannò completamente.
Sentii le guance umide ma non me ne curai, ero troppo occupato a tentare di respirare e non morire soffocato.
«Wow quindi è così» singhiozzai asciugandomi le guance «sono solo un corpo per te, solo un divertimento» alzai lo sguardo. Ero triste sì, mi aveva completamente distrutto con le sue parole e tutto quello che volevo fare era picchiarlo, fargli provare almeno un briciolo del dolore che stavo provando, e poi scappare piangendo, nascondermi e allontanarmi da lui, vivere la mia vita, ma ero anche fottutamente arrabbiato.
«Sì» decretò.
Scossi la testa guardandolo dritto negli occhi, perché non mi faceva paura.
«E tutto quello che ho fatto per te? Tutte le volte che ti ho permesso di stare a casa mia perché tu e Perrie avevate litigato? Ed i fiori, tutti quei discorsi sull'arte e su quanto volessi provare a dipingermi?» mi alzai singhiozzando, lui distolse lo sguardo.
«Ed il tuo bisogno spasmodico di farti dire che sono tuo e la tua gelosia e tutte le notti a fare l'amore?» cercai di asciugarmi le guance, ma le lacrime continuavano a scendere antipatiche. Ero ridicolo, mi sentivo ridicolo, ma la rabbia prese il sopravvento e più si ostinava a non guardarmi e più sentivo il bisogno di piangere ed urlargli contro.
«Io e Perrie facciamo l'amore Liam, io e te facciamo sesso».
Finalmente mi guardò, posò gli occhi sui miei, disperati, e riuscii a leggere nei suoi tanto dispiacere e compassione che non fece altro se non alimentare il senso di schifo che provavo.
Mi arresi, avevo perso, era stato chiaro.
«Forse è meglio se vai ora».
Tirai l'ultimo sospiro, abbassando gli occhi, poi indietreggiai e iniziai a prendere la mia roba per rivestirmi.
Restò in silenzio ad osservarmi con il fiato sospeso, mentre io, di spalle, continuavo a piangere silenziosamente. Quando finii di rivestirmi, afferrai le scarpe ed uscii dalla stanza piena del suo profumo, senza voltarmi. Asciugai le guance per la milionesima volta, indossai le scarpe e corsi.
Corsi via, lontano.

Pov Louis

«Come mai mi hai invitato fuori a cena?» chiesi, una mano ad artigliare il bicchiere di vetro pieno di vino, l'altra a riposare sul tavolo.
«Non posso invitare un amico a mangiare con me?» alzò un sopracciglio pulendosi la bocca con il tovagliolo.
Annuii deglutendo - pff, certo, amico.
«Qualche problema?».
«Io? No, per niente. Hai visto cosa ho bevuto questa sera? Del vino, assurdo. Però ho ancora diciotto anni purtroppo» misi il broncio.

«Non possiamo stare insieme»
«Perché no?»
«Perché io ho trent'anni tu diciotto, io bevo vino tu super alcolici»

Ridacchiò scuotendo la testa, cogliendo ciò a cui mi riferivo, e pensai gli fosse piaciuta particolarmente la buttata, perché posò gli occhi sui miei sorridendo. Tentai, davvero ci provai, a non sorridere come un idiota, ma ero così innamorato che mi arresi alle volontà del mio cuore.

Ti sta prendendo per il culo.

«Ti va il dolce?».
La sua voce mi sembrò terribilmente suadente ed erotica ed inevitabilmente rabbrividii.
Tossicchiai «no grazie, sto bene così».
Presi l'ultimo sorso di vino prima di alzarmi dal tavolo ed accompagnarlo a pagare il conto.
Mi offrì la cena - "sei un amico speciale" continuava a dire - poi uscimmo e mi coprii bene per non prendere freddo.
«Hai mangiato bene?» chiese appoggiandosi alla sua auto.
«Benissimo, grazie» dondolai sui talloni, le mani in tasca.
Annuì continuando a guardarmi e dopo minuti di silenzio imbarazzante «cosa significa tutto questo?» chiesi.
Alzò un sopracciglio - dio, ora fa pure finta di non capire.
«Voglio dire, due giorni fa mi hai detto che non possiamo stare insieme ed ora mi inviti a cena» aprì la bocca per dir qualcosa «non ti azzardare a tirare fuori la scusa dell'amico speciale, perché lo sai che per me non è così» lo anticipai.
Lui sbuffò una risata, per poi afferrarmi e tirarmi addosso alla macchina.
«In realtà» si mise davanti a me, ad un soffio si distanza «ho cambiato idea, non mi interessa più la tua età» mormorò.
Deglutii, il cuore a mille, «cosa te l'ha fatta cambiare?».
«Te» posò le mani suoi miei fianchi «e anche un po' Nick in realtà» ridacchiò.

Non ti fidare.

«Perché dovrei crederti? Cosa ne so io se non è un altro modo per prendermi per il culo?» lo guardai negli occhi.
«Non puoi, ma ti chiedo solo di provarci» posò la fronte sulla mia «io ci sto provando. Credo ancora che l'età sia un problema, ma se mi fai star bene perché allontanarti per un numero?».
Credetti di star per morire, perché quello che volevo sentire da mesi stava succedendo.
«Dio ti prego fa che non sia un sogno» mormorai.
Lui rise, «non lo è» mi accarezzò una guancia guardandomi.
«Posso baciarti?».
Alzai lo sguardo, sorridendo, e senza rispondere mi attaccai alle sue labbra.
Respirai.

Teddy's corner:

perché ovviamente una cosa va bene e l'altra deve andare male, no? È così mi dispiace, un po' di angst nei miei capitoli deve sempre esserci :-(
Beh che dire, povero Liam? Vaffanculo Zayn? Vaffanculo Teddy(me)? SÌ VAFFANCULO TUTTO. Ho quasi pianto scrivendo il Pov di Liam, capite?!?!?!?!
Però almeno ci stanno i Larry dai, vi avverto che per ora non succederanno cose dolorose per loro, sarà molto pace&amore con qualche litigata random ma nulla di BOOOOM come succederà poi eheheheheh
Cooomunque, ho aggiornato due volte questa settimana raga stupitevi gn.
Spero vi sia piaciuto il capito e se volete insultarmi c'è ask (devilouis) sempre pronto o i messaggi diretti here, e poi bu, alla prossima.
All the fucking love,
teddysphotos 🌝

(mi scuso per eventuali errori)

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