capitolo 75

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Mi sono appena svegliata, nel comodino trovo un biglietto di George: "sono andato via, spero ti riprenda, fammi sapere<3" ma che cucciolo, dopo gli scriverò, scendo in cucina per fare colazione e mettermi a studiare le ultime cose

"buongiorno" dice Tancredi entrando mentre mi verso il caffè

"giorno" dico infastidita, prendo la tazza per andarmene in camera

"aspetta" dice prendendomi il polso, mi tolgo subito dalla sua presa e vado di sopra.

Non riesco a concentrarmi per ripassare, continuo a pensare troppo a stanotte e a Tancredi, mi scoppia la testa, ho bisogno di sfogarmi, prendo un cuscino ed inizio ad insultarlo come fosse lui, dopo un po' riesco finalmente a calmarmi, ripasso e chiedo a Valerio di risentirmi.

Lunedì prime interrogazioni andate, ora devo solo farmi il culo per ripassare quelle di domani, hanno annullato le riprese anche di questa settimana perché Jenny sta male, sto ripetendo e finalmente Lele viene a risentirmi

"perché non vuoi parlare con Tancredi?" chiede appena finisco

"non ci riesco dopo quello che mi ha detto" rispondo sperando che mi capisca

"so che hai bisogno di parlarci, lui vuole risolvere le cose" dice preoccupato

"non so, casomai dopo che ho finito di fare tutto per la scuola, non posso sprecare energie a litigare" dico e lui annuisce.

Finisco finalmente tutte le interrogazioni, subito dopo pranzo me ne vado in camera per dormire, sono stanchissima tra tutte le interrogazioni, gli incubi e lo studiare, bussano, chiunque sia giuro lo uccido se non si sbriga

"ora che hai finito tutte le interrogazioni, possiamo parlare?" dice Tancredi in modo premuroso

"Tancredi ti prego sono stanca, fammi dormire e poi parleremo" dico scongiurandolo, lui annuisce e se ne va.

Sono nel nostro posto, quello mio e di Tancredi, da sola seduta sulla panchina, ad un certo punto sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla mi giro e vedo Tancredi, senza dire niente si siede accanto a me. Continuiamo a guardare davanti a noi, mette la mano sopra la mia, si gira a guardarmi così mi giro anch'io, ci guardiamo, Tancredi mette la mano sulla mia guancia, la accarezza e lascio sprofondare il mio viso sulla sua mano, chiudo gli occhi, quando li riapro Tancredi è molto più vicino a me, appoggio anche io la mano sulla sua guancia e ci baciamo, è così bello risentire le sue labbra sulle mie.

Mi sveglio sudatissima per il sogno appena fatto, vedo Tancredi accanto a me

"che ci fai qui?" dico tirandomi su

"volevo controllare che dormissi tranquilla" dice per giustificarsi

"mi faccio un bagno caldo e parliamo, ok?" dico andando verso il bagno, lui annuisce ed esce dalla camera.

Fisso i miei lividi in acqua, la scena continua a passarmi nella mente, mi rannicchio e tengo strette le ginocchia a me, noto di avere la ricrescita dei peli così decido di passare il rasoio per distarmi un po'.

Mi avvolgo l'asciugamano intorno al petto e prendo il rasoio, lo passo lungo tutta la gamba facendomi un grandissimo taglio, è il rasoio senza la sicurezza, l'ho preso male, orizzontalmente,

chiudo l'acqua, prendo un pezzo di carta igienica per tentare di fermare il sangue, inizio a piangere lasciando perdere.

Entra Tancredi, mi vede lì seduta piena di sangue

"che hai fatto?" chiede precipitandosi verso di me

"mi sono tagliata col rasoio, non volevo ma poi sono scoppiata a piangere, non mi sono preoccupata del sangue" dico singhiozzando

"va bene, tranquilla, ci penso io, il taglio non è profondo" dice e prende sotto il lavandino il disinfettante, le garze e le fasciature, smetto di piangere appena mi prende la mano

"andrà tutto bene, ci sono io" pulisce tutta la ferita con disinfettante e garze, fa una fasciatura perfetta e mi aiuta ad alzarmi

"non appoggiarla, appoggiati a me, ok?" chiede ed io annuisco, faccio una smorfia di dolore

"mi devo asciugare e vestire, da sola non ce la faccio" dico guardandolo

"ci penso io per i capelli ma per vestirti come fai, Marta non c'è" dice prendendo i vestiti da accanto il lavandino

"puoi farlo tu? Tanto mi hai già vista nuda" dico un po' in imbarazzo ma tra tutti è l'unico da cui me lo farei fare,

mi infila le mutande e i pantaloni poi mi aiuta a girarmi verso lo specchio, passa le mani da sotto l'asciugamano per allacciare il mio reggiseno, lo allaccia e io me lo tiro su,

prende la maglietta, infila la maglia sopra l'asciugamano per poi togliermelo, prende lo sgabello, mi fa sedere, pettina i miei capelli e poi li asciuga, appena fatto mi accompagna e mi fa sdraiare sul letto

"ti porto la cena qua" dice prima di uscire dalla stanza.

Va a finire che ti innamori~Tancredi Galli~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora