Capitolo 42.

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Feci dei versetti di dolore, così l'infermiera mise più lentamente le bende per le mani siccome avevo le nocche sbucciate e piene di sangue per aver spaccato il viso a Jack

Il preside ha deciso di parlarmi nonostante le circostanze, infatti ora sono seduto nel lettino con il preside davanti, mi squadrò dalla testa ai piedi e disse stranamente calmo ~Lei signor O'Brien fa tanti casini, qual'è la causa che l'ha spinta a fare un gesto tanto crudele a Jack?~

L'infermiera finì di mettere le bende poi uscì per lasciarci soli, ma non osai alzare lo sguardo dal preside i miei pensieri portarono sempre alla biondina ~Perché sono fatto così~

~Nessuno è fatto così O'Brien, sicuramente non sei nato con questo carattere e sicuramente non sei capace di spingerti oltre quindi la definizione "sono fatto così" non è per niente vero~ Disse il signor Preside a braccia conserte

~Oh si fidi signor preside so fare anche di peggio~ Dissi ridendo amaramente questa volta alzando lo sguardo

~Non mi interessa ok? io voglio capire il motivo per cui l'ha spinta a picchiare Jack~ Disse questa volta in tono più freddo

Sospirai frustrato e arreso così decisi di aprirmi ~C'è una alunna o meglio c'era, si chiama Chloe Morris sorella minore di Luis Morris, lei sé n'è andata oggi perché ha scoperto di una stupida scommessa...ora non posso dirgli tutto ma per farla breve lei pensava che io fossi innamorato di lei e si fidava di me, ma io l'ho solo ingannata lei l'ha scoperto ed è andata via, lei l'ha scoperto per colpa di Jack e quindi l'ho ripagato~

Il preside aggrottò le sopracciglia e battè ripetutamente il piede a terra ~Quindi tutto ciò porta ad una ragazza, signor O'Brien sa che prima viene lo studio vero? altrimenti perché è venuto in questo college?~

~2 anni fa quando sono venuto qua con i miei amici pensavo di cazzeggiare giusto per fare baldoria ma non per studiare, andando avanti con gli anni pensavo di abbandonare questo college siccome non mi serviva a niente ma poi è arrivata a lei con quei vestitini rosa, la sua bassezza e i suoi capelli biondi...all'inizio pensavo che era come tutte le altre ma quando ho incrociato i suoi occhi in mezzo alla biblioteca ho capito che era diversa e quindi sono rimasto solo per lei, era come una droga non riuscivo a distaccarmi ma il brutto è che non volevo ammetterlo a me stesso~

~Che cosa non voleva ammettere a se stesso?~ Chiese il preside avanzando di un passo curioso e con le orecchie aperte

Portai il mio sguardo fuori dalla finestra dove ammirai il sole che stava piano piano calando dietro le montagne , strinsi le bende tra le mie mani e sputai il rospo a voce alta una volta per tutte
~che la amo~

Il preside sbarrò gli occhi sorpreso non aspettandosi questo atteggiamento da me ~Ma è un passo avanti signor O'Brien, sono fiero di lei~

~No no no non è una cosa bella~ Dissi iniziando ad agitarmi, mi alzai e andai faccia a faccia con il preside ~ La ragazza che amo è andata via per sempre vuol dire che questa cosa mi distruggerà più di prima, lei non prova nulla per me e se provasse qualcosa non sarebbe amore ma piacere~

~Se vuole un consiglio: provi ad andare a casa sua, se non sai dove abita chiedi alle sue amiche e trovarla, dille cose provi per lei~ Disse cercando di aiutarli

Effettivamente potevo farlo, sapevo dove abitava quindi l'unica cosa da fare era dirigermi a casa sua e dirle cosa provo, ma lo volevo davvero? una volta che esprimo i miei sentimenti non posso tornare indietro e tutto ciò vuol dire che cambierò, che avrò una relazione fissa, delle regole e in più le persone non mi vedranno o non mi temeranno più come prima.

Attratta dal mio nemico ||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora