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Era passata una settimana, non sa neanche come abbia fatto, ma era riuscito ad evitare Seokjin per tutto quel tempo. Per mangiare andava la sera verso le tre/quattro del mattino, ma il vero problema era andare in bagno. Ogni volta li sembrava di essere tra la vita e la morte. Non sapeva neanche che pensare, veramente questa è una stupidata, perché si Namjoon lo sapeva che stava facendo una cazzata. Stava funzionando o neanche Seokjin li voleva parlare e si stanno evitando a vicenda?

Seokjin, sembrerà strano, ma aveva semplicemente da fare. Tutto d'un tratto si era ritrovato sommerso di cose da fare, si svegliava presto, stava nella sua stanza a lavorare, usciva solo per mangiare, andare in bagno ed alla fine si addormentava verso le dieci sfinito. Da una parte non pensava più a quella cosa, ma dall'altra voleva veramente sistemare le cose. Sbuffò guardando la porta della stanza del minore, stava cominciando ad odiare quel piccolo oggetto. Cosa poteva fare? Qualche volta provava ancora a richiamarlo, qualche volta urlava anche e tirava calci alla porta, ma questa è un'altra storia. Ma comunque Namjoon non si smuoveva di un millimetro, niente risposte od altro.

Ma notava che la mattina, quando scendeva a fare colazione, mancava cibo, perciò mangiava. Certo solo robe fredde, visto che non aveva visto pentole od altro, ma mangiava.

"Sei sicuro che non siamo in una fan fiction?" Domandò Jackson dopo aver ascoltato tutta la storia.
"Non fa ridere Jackson." Disse Namjoon guardandolo male.
"Secondo me sarei il personaggio che fa sempre feste insieme a Bambam." Continuò ignorando quello che aveva appena detto il suo amico.
"Metto giù."
"Okay, la smetto! Non abbandonarmi!" Esclamò fermandolo. "Okay, allora, direi di cominciare dall'inizio... Sei un coglione." Disse semplicemente.
"Cos-"
"Ti sembra che così magicamente tutti i tuoi problemi si risolveranno? Namjoon, non sei scemo, perché stai facendo questa cagate. Così stai di merda tu e probabilmente anche lui." Li urlò contro.
"Non lo so neanche io Jackson." Sussurrò il ragazzo portando le mani ai capelli. "Cosa dovrei fare?"
"Ah non ne ho idea, non mi è mai successo in vita mia." Rispose alzando le spalle.
"Leggerai quelle cazzo di fan fiction per qualcosa." Disse esasperato. "Ma usa quel cervello che ti ritrovi e dammi una mano."
"Non per dire, ma tra i due sei tu quello con il quoziente intellettivo più alto." Ribatté.
"Bhe, se non te ne sei reso conto, il mio cervello ha smesso di funzionare." Esclamò indicandosi la testa.
"Okay, è molto più grave di quello che immaginavo." Sussurrò Jackson guardando Namjoon con sguardo compassionevole.
"Non guardarmi in quel modo Jackson, ti prego." Supplicò, l'amico non disse niente. Nam non sopportò più quel sguardo dispiaciuto e chiuse la videochiamata.
Odiava fare pena alle persone e Jackson prima aveva proprio quello sguardo. Sbuffò e guardò la sua figura dallo specchio, era dimagrito, faceva solo un pasto al giorno che si aspettava. Prese il PC, le cuffie e decise di comporre qualcosa, doveva staccare il cervello.

Seokjin invece quel giorno aveva stranamente finito prima del solito, uscì da camera sua stiracchiandosi quando vide la figura di Namjoon che andava in bagno.
Si mosse silenziosamente verso di lui, ma il pavimento lo tradì. Il minore quando lo sentì scricchiolare si voltò di scatto e vide Jin, aprì gli occhi per la sorpresa e corsa verso la sua camera, il maggiore lo seguì, ma Namjoon fu più velcoe e li chiuse la porta in faccia.
"Kim Namjoon! Apri sta fottuta porta o giuro che la sfondo!" Urlò battendo il pugno su quel povero oggetto, come al solito il coinquilino non rispose. "Namjoon vuoi ignorarmi per il resto della tua vita? Siamo in mezzo ad una cazzo di pandemia globale se non te ne fossi reso conto! Non puoi scappare. Perciò ti prego, esci e parliamone come due persone normali." Ancora nessuna risposta. Il maggiore sospirò guardando la porta di legno.
"Namjoon, ti prego esci e parliamone. Fallo anche per la tua saluta è da una settimana che non fai tre pasti completi. Namjoon esci almeno per mangiare." Niente, scosse la testa e ritornò in camera sua.

Namjoon in tutto quel discorso era stato con la schiena appoggiata alla porta, con la mano sulla bocca per nascondere i suoi singhiozzi. Stava facendo soffrire entrambi, ma preferiva quello che dover affrontare il maggiore, era un fifone, lo sapeva, ma non sapeva cosa fare.
Si fecero le tre del mattino e decise di uscire ed andare a prendere qualcosa in cucina. Appena entrò nella stanza notò un piatto sopra al tavolo, si avvicinò a notò un bigliettino:"Mangia questo almeno (mi raccomando scaldalo)".
Il minore sorrise, prese la ciotola e le mise nel microonde.
Seokjin sorrise, aveva accettato il suo cibo, ma nonostante fosse là decise che non era il momento giusto per parlare così in silenzio ritornò nella sua stanza.

[🤍] 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐞 ❲𝐧𝐚𝐦𝐣𝐢𝐧❳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora