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La poltroncina del bar su cui era seduto fini a pochi minuti fa scomparve sotto di lui, facendolo precipitare per la terza volta. "Sto cominciando a farci l'abitudine." Sussurò alzandosi, si guardò velocemente intorno. Riconosceva quel posto, era il parchetto vicino alla sua casa natale. Sorrise. "Che nostalgia." Sussurò osservando le altalene.
Con calma si avvicinò ad esse per poi sedersi sopra e cominciare a dondolare lentamente.
"Hey." Esclamò una voce alla sua destra, per poco il ragazzo non cadde dall'altalena per lo spavento.
"Stai attento che ti fai male." Disse porgendoli una mano.
"Tu chi sei? Sei la mia terza persona?" Davanti a lui c'era una ragazza, i capelli castani le ricadevano dolcemente sul viso, le lentiggini macchiavano il naso e le sue guance ed infine un grande sorriso era presente sul suo viso.
"Sono la tua terza persona, hai ragione. Mh, puoi chiamarmi Jiwoo."
"Cosa hai a che fare con la mia vita? Il tuo viso non mi è famigliare." Notò confuso.
"Ci mancherebbe altro, ci siamo visti solo una volta in tutta la tua vita, proprio su queste altalene ed io ero leggermente più piccola." Spiegò.
"Cosa ho fatto per essere qua? Infondo ci siamo visti solo una volta."
"Quella volta, avevo circa dieci anni mi sembra o anche di meno. Ero scappata da dei bulletti che c'è l'avevano con me ed ho trovato rifugio in questo posto, tu eri su quell'altalena e stavi piangendo. Io ti guardavo incuriosita, insomma chi è che si mette a piangere in un luogo pubblico? Non ci siamo neanche scambiati una parola, tu eri là a piangere per i tuoi problemi mentre io ero al tuo fianco e pensare a tutto quanto fino a quando sono scoppiata a piangere anche io. Quando ho cominciato a farlo sono scappata via per paura che mi sentissi, mi sono messa dietro ad un cespuglio ed ho continuato ad osservarti, fino a quando ti sei alzato, ti sei asciugato le lacrime, hai sussurrato una frase e sei andato via."
"Cosa avrei detto?"
"Non piangere figlio della luna, la notte non è ancora scesa, non distruggere te stesso." Rispose sorridendo. "Da quel momento ogni volta che mi sentivo giù o pensavo di mollare pensavo a quella frase e al fatto che tutti portiamo una croce, non dobbiamo vergognarci." Spiegò. "Perciò grazie per avermi dato la forza e il coraggio di arrivare dove sono arrivata, sfortunatamente la malattia che mi colpiva è stata più veloce del previsto ma tu mi hai dato la forza di vivere a pieno quel poco di vita che mi rimaneva."
"Ho la sensazione di averti già vista..."
"Chi lo sa, forse in passato o in qualche altro universo, perché si credo alla teoria dei multiversi, siamo stati insieme, l'unica cosa che so è che è stato un piacere conoscerti Namjoon."
"Vale lo stesso per me Jiwoo." Si sorrisero a vicenda prima che la ragazza scomparse davanti ai suoi occhi.

Angolo autrice
Ho una notizia, ho deciso che oggi finirò questa storia, ormai mancano pochi capitoli, perciò ho deciso di pubblicarli tutti d'un colpo.
Grazie per il supporto e l'amore che le avete dato <3

[🤍] 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐞 ❲𝐧𝐚𝐦𝐣𝐢𝐧❳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora