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Quella notte li venne l'ispirazione per una nuova canzone, aveva tirato giù qualche verso e doveva dire che non stava andando così male. Perciò dopo aver buttato giù qualche altra parola si alzò dalla finestra, su cui si era seduto la notte prima e dalla quale non si era più alzato, e si diresse verso la scrivania, prese le sue cuffie, accese il computer e provò a buttare giù qualche base.

Seokjin nel frattempo era in cucina e nonostante fosse ancora incazzato con Namjoon si preoccupò a non vederlo scendere per la colazione, visto che gli altri giorni era sceso senza nessun problema. Stava tornando ad ignorarlo perché lui stava facendo lo stesso con lui? Non pensa che sia così, anche perché la sua motivazione è più che valida e non sarebbe ritornato a parlare con lui così facilmente.
Si alzò dal tavolo ed andò verso la camera del ragazzo, la porta era chiusa, ma si avvicinò per vedere se usciva qualche suono quando appoggiò l'orecchio sulla superficie di legno sentì una melodia e dopo Namjoon cantare.

"Intrappolato in un labirinto di scelte,
Esausto in un caso con sole vie senza uscite.
Anche se abbiamo vagato per cercare la risposta
Persi in un labirinto, nell'oscurità.

Anche se corri e corri lungo questa strada senza fine.
Le urla di tante bugie.
Ci possono separare,
È la verità baby."

Seokjin era rimasto incantato dalla voce roca ed a volte un po' stonata del minore, ma un'altra cosa che lo aveva catturato era il testo: dolce ma allo stesso tempo amaro. Per un momento aveva anche pensato che fosse diretto a lui, ma poi scosse la testa, che senso aveva, Namjoon lo odiava. Sospirò per poi ritornare in cucina.

Nam invece era soddisfatto del suo lavoro la prima strofa era venuta stranamente bene al primo colpo, nonostante lui fosse un rapper, ma adesso toccava alla parte più difficile: il ritornello. Bisognava sempre dare molta attenzione ad esso, perché è la parte della canzone che si ripete di più e che deve entrare nella testa delle persone. Però questa volta decise di continuare dalla base, si rimise le cuffie e continuò a comporre.

Jin aveva capito che il minore non sarebbe sceso a mangiare quel giorno, non che la cosa lo interessasse ovviamente, di solito quando il minore aveva quei momenti di ispirazione non toccava cibo e rimaneva semplicemente nella sua camera con la testa sul computer. Aprì gli occhi di scatto, perché lo sapeva così bene? Non li interessava niente di lui, scosse la testa e si mise a guardare la TV, doveva distrarsi e non pensare più al ragazzo.

La dea della fortuna e della musica erano dalla sua parte quel giorno, in meno di due ore aveva anche già trovato un ritornello niente male, adesso mancava solo la parte Rap, si fermò e guardò lo schermo come perso in qualche pensiero.
Senza volerlo la sua testo portò a galla il pensiero di Seokjin. Lo aveva trattato veramente male, ma lui era fermamente convinto delle sue azioni. E poi non sa neanche lui come, ma l'ispirazione venne, come un fulmine a ciel sereno.
Prese il suo blocchetto di fiducia e buttò giù qualcosa per poi ritornare alla base.

Seokjin però non riusciva a non pensare al minore, non era uscito dalla sua stanza e probabilmente non aveva mangiato e bevuto. Sbuffò, le sue gambe cominciarono a muoversi verso la sua stanza, ed eccolo ancora là, si diede mentalmente uno schiaffo, non poteva perdonarlo così facilmente, decisamente no. Fece per andarsene ma la voce di Namjoon lo fermò.

"Dobbiamo credere solo in noi due
Non lasciare le nostre mani
Dobbiamo stare insieme per sempre
Dobbiamo.

Gli altri dicono
Se siete così, siete gli unici ad essere ingannati
Ma non voglio usare la mia testa
Non voglio calcolare
L'amore non è un business
Ma più simile al fitness
Non ho mai amato usando la mia testa
Sarebbe freddo come l'inverno
In ogni caso voglio che mi colpisca
Anche se mi spingesse e mi facesse cadere, ti prego tu fammi rialzare, si.
Anche quando tirò tu non vieni da me

Lascialo essere ciò che sono
Lasciaci essere ciò che siamo
L'amore è un labirinto, dannazione
Ma tu sei fantastico, si."

Seokjin si era appoggiato con la schiena alla porta del ragazzo, la testa abbassata che osservava il pavimento, i suoi occhi lacrimavano, calde lacrime scendevano lungo le sue guance. Non voleva sperare, non lo voleva per niente, ma quella canzone, quel testo, lo sentiva così suo, così loro... Scosse la testa e decise di andare a dormire, non voleva pensarci.

Namjoon aveva appena finito di riascoltare la canzone, era soddisfatto. Cliccò su "salva file".
"Dai un nome al tuo file." Osservò attentamente il suo quadernino aperto e pensò al titolo.
Sorrise e digitò velocemente le due parole:"Love maze."
Lo salvò e sorrise soddisfatto del suo lavoro.
Entrò nella cartella dove teneva tutte le sue canzoni, fino a quando non ritrovò "Fake love." Sorrise amareggiato, la fece partire e mille ricordi tornarono nella sua testa.

[🤍] 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐞 ❲𝐧𝐚𝐦𝐣𝐢𝐧❳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora