[🤍] 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐞 ❲𝐧𝐚𝐦𝐣𝐢𝐧❳

3.6

Appena Hunchul scomparve dalla sua vista si creò un buco sotto i suoi piedi e precipitò. Non sa esattamente per quanto, l'unica cosa che sa è che ad un certo punto si era ritrovato seduto nel bar dove andva di solito quando andava a scuola tempo fa.
Era esattamente come se lo ricordava o quello che vedeva era effetttivamente un suo ricordo. Non se lo sapeva spiegare. Il suo tavolino in legno era identico e sotto di esso sentì con il tatto le sue inizili incise. Sorrise. Non c'era nessun all'interno del bar, anzi una si, una cameriera.

"Namjoon, il solito?" Domandò la ragazza. Solo quando si era avvicinata a lui aveva capito chi era. Non conosceva il suo nome, ma era lei che lo serviva ogni volta che andava là.
"Come ti chiami?" Chiese lui confuso.
"Il mio nome non è importante adesso. Cosa vuoi ordinare?"
"Niente, non ho fame." Con tutto quello che era successo gli si era chiuso lo stomaco.
"Allora vogliamo parlare?" Si sedette davanti a lui sorridendo.
"Sei tu la seconda persona?" La ragazza annuì.
"Come stai vivendo la vita Namjoon? Sei riuscito a diventare un produttore e fare coming out?"
"Come lo-"
"Sai fare la cameriera a volte ha i suoi vantaggi. Sento tante di quelle storie passare per questo locale. Ma non so il perchè la tua mi ha colpito." Cominciò a raccontare. "Ti ricordi quella volta che avevi trovato un biglietto sul tavolino quando sei tornato dal bagno con su scritto che gli piaceva la tua musica?" Annuì, ovvio che se lo ricorda, in quel periodo stava pensando di buttare tutto all'aria ma quel bigliettino gli aveva dato forza. "Ero io." Rispose. "Per caso stavo passando davanti al tuo tavolo ed ho sentito la meodia su cui stavi lavorando, mi ha subito colpito. E volevo fartelo sapere in qualche modo."
"Sai, è grazie a quel biglietto che ho deciso di non mollare la musica." Disse sorridendo dolcemente.
"Allora mi considero la tua prima fan." Dopo aver detto ciò scomparve, come era successo con Hunchul.