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"Dobbiamo parlare, ancora." Disse Seokjin enfatizzando l'ultima parola.
"Hai una fissa per la cucina?" Chiese Namjoon alzando un sopracciglio. Seokjin a quella domanda fece la stessa azione guardandolo male. "Okay, era pessima." Sussurrò il minore grattandosi la testa in imbarazzo.
"Siediti e parliamo." Insisté Jin. "E per la cronaca questa volta la porta è chiusa a chiave veramente. Non usciremo da qua fino a quando non avrò avuto una risposta che mi soddisfi." Disse il maggiore, era stanco di sentirsi così, voleva porre fine a quella faccenda ora e non parlane mai più, Nam non disse niente, semplicemente si sedette davanti a lui.
"Perché hai detto quella cosa quel giorno?" Domandò dopo un attimo di silenzio.
"Quale cosa?" Chiese a sua volta Nam confuso.
"Che sono solo confuso." Rispose secco. Le parole di Nam morirono in bocca, sperava con tutto se stesso che se ne fosse dimenticato, ma non era successo.
"Namjoon perché mi hai detto quelle cose?! Poi tu! Capirei una persona etero, ma Namjoon mi hai detto che sei gay! Dovresti capirlo meglio di me quanto faccia male sentirselo dire! Già è un gran passo ammetterlo adesso tu vieni qua e dici 'sei confuso'. Il mio cazzo non era confuso quella sera, la stessa cosa vale per la mia testa e il mio cuore. Non sono confuso, ma vorrei così tanto esserlo. Nonostante sappia che la mia famiglia mi accetterà comunque, ho paura, ho paura di quello che succederà quando uscirò alla luce del sole. Perché si, non voglio nascondermi, sono stanco di farlo." Esclamò Seokjin. Namjoon era rimasto in silenzio per tutto il discorso, con lo sguardo abbassato e gli occhi chiusi, il maggiore era decisamente più coraggioso di lui "Cristo santo Namjoon di qualcosa! Mi sembra di parlare con un muro." Sussurrò in supplica.

"Proprio perché so cosa si prova, proprio per questo ti ho detto quelle parole. Lo so che sono stato un gran bastardo e senza cuore, ma l'ho fatto solo per il tuo bene. Io credevo che dicendo quelle parole forse sarebbe cambiato qualcosa. Seokjin proprio perché so cosa si prova a dire che si è gay ti ho detto quella cosa. So anche che non succede a tutti quello che è successo a me, però è stato più forte di me!" Rispose stringendo i pugni.
"Cosa ti è successo Namjoon?" Chiese il maggiore dopo alcuni secondi di silenzio.
"Diciamo solo che il mio coming out non è andato benissimo." Rispose ridendo amaramente. "Io credevo che i miei genitori mi avrebbero accettato, infondo era loro foglio, giusto? Così una sera a cena l'ho fatto, ho detto ai miei genitori che ero gay. Mia madre fece cadere la forchetta per terra per la sorpresa." Rise leggermente a quel ricordo. "Mio padre cominciò a darsi la colpa 'come ho fatto a crescere un gay in questa casa' poi anche mia madre cominciò a farlo. Il giorno dopo mi portarono da un psicologico, perché secondo loro ero malato e dovevo essere curato. Tutto questo quando avevo diciott'anni. Cominciai a lavorare per trovare un lavoro e scappare da quella casa. Dal momento in cui sono uscito da quella porta per mio padre non esisto più, non hanno mai avuto un figlio. Mia madre qualche volta mi chiama ancora, solo per dirmi di tornare e farmi sposare una ragazza di qualche famiglia ricca o per propormi di vedere un altro psicologo." Finì di raccontare Namjoon alzando lo sguardo con gli occhi lucidi, tra poco sarebbe scoppiato a piangere.
"E poi Seokjin siamo chiusi in casa da mesi ormai, è un po' ragionevole pensare che sia colpa della quarantena." Sussurrò sorridendo amaramente.

Seokjin era rimasto sorpreso dal racconto del ragazzo. Adesso aveva capito il perché delle sue azioni e delle parole che aveva detto Yoongi:"Anche se può non sembrare Namjoon ha le sue ragioni, certo poteva farlo in altri modi e parlartene direttamente. Ma questo non spetta a me dirlo." Sospirò, si alzò dal suo posto e come l'altra volta si inginocchiò davanti a lui. Con una mano li fece alzare lo sguardo, facendo così incastrarlo nel suo e con l'altra li prese una mano.
"Avresti dovuto dirmelo sin dall'inizio Namjoon, ne sei consapevole?" Domandò, il minore annuì in risposta.
"Non so che pensare sinceramente." Cominciò a dire alzandosi. "Una parte di me adesso capisce le tue azioni e non è più arrabbiata con te, ma l'altra parte vorrebbe picchiarti così tanto." Disse enfatizzando l'ultima parola.
"So Seokjin, di non meritare il tuo perdono, quello che ho fatto è stato da vero stronzo e nonostante le mie buone intenzioni ti ho fatto male comunque. Io non merito il tuo perdono." Sussurrò Namjoon guardando negli occhi il maggiore.
"Perché hai scelto questa strada?" Chiese.
"Non lo so." Rispose sospirando. "Forse preso dal panico o per la preoccupazione. Non ho pensato lucidamente, ho solo pensato al mio passato, al fatto che non volevo che ti capitasse la stessa cosa ed a me stesso. Sono stato egoista." Continuò. "Ripeto, non so neanche io cosa stavo pensando in quel momento. Ho agito d'istinto ed è successo un casino."
Namjoon rialzò lo sguardo che aveva abbassato qualche minuto prima e lo fece incontrare con quello del maggiore. Poteva vedere nei suoi occhi la tristezza e il rimpianto.

"Non lo so neanche io che pensare, te lo ripeto. Una parte di me ha capito le tue motivazioni e vede che ti sei pentito. Ma l'altra parte vorrebbe solo tirarti uno schiaffo ed urlarti contro." Disse Seokjin esasperato.
"Allora fallo." Rispose semplicemente Namjoon alzando lo sguardo. "Picchiami." Continuò guardandolo negli occhi.
Jin si alzò per la seconda volta, stessa cosa la fece anche Namjoon fino a trovarsi faccia a faccia. Il minore chiuse gli occhi in attesa dello schiaffo. Ma al suo posto Seokjin prese con forza il colletto della felpa nera che indossava e lo spinse verso di lui facendo unire le labbra.
A quel contatto Namjoon aprì gli occhi di scatto per la sorpresa, ma vedendo il maggiore tremare leggermente li richiuse e decise di ricambiare il bacio, stava usando tutto il suo coraggio per fare questo.
Le loro labbra si incastravano perfettamente. Seokjin cercava disperata il maggior contatto possibile, mentre Namjoon si faceva travolgere dal momento.
"E che sia chiaro, non sono per niente confuso." Sussurrò con il respiro affannato appoggiando la fronte su quella di Namjoon.

[🤍] 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐞 ❲𝐧𝐚𝐦𝐣𝐢𝐧❳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora