0.3

626 34 3
                                    

Era passata una settimana dall'arrivo di Namjoon e i due avevano parlato poco o niente. Namjoon era sempre nella sua stanza davanti al computer, visto che le lezioni dell'università sono stata annullate si dedicava ad una delle sue grandi passioni: la musica. Mentre Seokjin doveva uscire per lavorare. L'unico momento in cui si vedevano era durante i pasti, ma comunque non parlavano più di tanto. 

Namjoon la mattina non amava parlare, mentre Seokjin ci metteva un po' a svegliarsi completamente, perciò il suo cervello non reggeva una conversazione normale se non un "buongiorno". Per il pranzo e la cena invece dipendeva, qualche volta Namjoon doveva studiare fino a tardi e Seokjin aveva diversi turni, perciò le opportunità per parlare e conoscersi erano veramente scarse.

Namjoon stranamente si era svegliato presto quel martedì, nonostante non avesse niente di importante da fare la mattina. Si stava preparando la colazione quando alla televisione, che aveva acceso poco prima, diedero un annuncio.

"Tutti i cittadini di Seoul sono pregati di rimanere a casa a tempo indeterminato. Il presidente ha deciso di entrare in quarantena. -disse il giornalista- è possibile uscire solo per andare a fare la spesa o comunque per cose essenziali. Sono vietati gli assembramenti, sono diventati obbligatori mascherina e guanti. Perciò preghiamo tutta la popolazione di restare a casa, prendersi cura di loro stessi e di essere ragionevoli. Restando a casa non aiutate solo voi ma anche tutti gli altri. Grazie per l'attenzione."

Namjoon rimase un attimo scosso dalla situazione, ma a risvegliarlo fu il telefono di casa, andò a rispondere.

"Pronto?"
"Si, pronto. Cerco Seokjin."
"Sta dormendo."
"Perfetto, per favore dilli che non deve venire a lavoro. Dobbiamo chiudere per un po' a causa del virus e non sappiamo quando riapriremo."
"Glielo dirò."
"Grazie mille e buona giornata."
"Altrettanto."

Namjoon sospirò, perfetto, adesso era obbligato a stare a casa con Seokjin. Mettiamolo subito in chiaro, il minore non aveva niente contro il maggiore, ma non avevano mai parlato o comunque poco e la cosa lo imbarazzava un po'.

"Cavolo, sono in ritardo per il lavoro." Esclamò Seokjin, anzi urlò, perché lo sentì anche Nam;
"Tranquillo, non devi andare a lavoro." Disse porgendoli una tazza di caffè per poi spiegargli la situazione;
"Non so se essere felice o meno." Rispose appena l'altro ebbe finito di parlare;
"Già." Disse lui per poi ritornare in cucina a mettere a mollo le tazze usate;

"Sarà meglio che vada a fare la spesa allora." Disse Seokjin guardando le dispense della cucina;
"Vuoi che ti accompagni o non serve?" Si offrì Namjoon;
"Bhe, un po' di forza in più non farebbe male." Rispose il maggiore sorridendo;
"Allora andiamo a cambiarci, forza."

[🤍] 𝐪𝐮𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐞 ❲𝐧𝐚𝐦𝐣𝐢𝐧❳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora