Capitolo 26

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Un materasso. É la prima cosa che riesco a riconoscere non appena riprendo i sensi. Le palpebre mi sembrano attaccate a dei macigni enormi che mi impediscono il poterle aprire. La testa fa malissimo, altrettanto pesante. Quando riesco ad aprire subito dopo sono costretta anche a richiuderli a causa della luce troppo forte per i miei occhi.
Sento uscire dalla mia bocca uno strano verso incomprensibile nel tentativo di muovermi. Copro gli occhi con il braccio, per poter lentamente riaprire le palpebre senza che mi si sciolgano i bulbi oculari a tutta quella luce.
"Isabelle!" qualcuno all'interno della stanza alza la voce e si avvicina al mio corpo steso sul letto. Ancora non sono riuscita a controllare in che luogo io mi trovi, ma la mano che ho lasciato ferma accanto al corpo, viene presa dalla persona in questione.
"Chiudi le tende" sussurro con voce rauca, non riconosco nemmeno il mio stesso timbro.
Subito la mia richiesta viene esaudita e la stanza viene colmata dall'ombra che ora permette di tenere gli occhi aperti. Sbatto le palpebre più volte cercando di mettere a fuoco sulla persona che ho sentito appena sveglia. 
L'ultima cosa che ricordo è... qualcun altro che entra nelle stanze di Esther mentre stava per uccidermi, poco dopo devo aver perso i sensi inevitabilmente. Non ho idea se la strega è morta, ma sicuramente il figlio lo è, e spero che la stessa fine non l'abbiano fatta anche i fratelli. 
Da sfocato finalmente riesco a distinguere un volto femminile, una faccia a me molto familiare in tutto questo tempo. 
"Mi hai fatto prendere un enorme spavento ragazza mia" sorride, con una felicità piuttosto evidente sul suo volto. 
Si abbassa su di me per poter stringere il mio corpo in un abbraccio, i suoi capelli biondi però finiscono in bocca e inizio a tentare di ricambiare l'abbraccio mentre li sputo fuori in maniera poco evidente e delicata. 
"Ci hai fatti preoccupare così tanto" finalmente si stacca per mettersi con la schiena dal mio stesso lato, ora siamo con le spalle che si toccano, stese nella stessa posizione semi seduta. 
"Gli altri come stanno? Tutti bene?" dato che Rebekah è qui con me, il piano dovrebbe essere andato a buon fine, dunque anche i restanti fratelli Mikaelson dovrebbero stare bene come lei. 
"Sei stata bravissima, stanno alla grande. Quello che mi ha preoccupata di più però è stato Klaus, appena ha notato che non ti svegliavi ha dato di matto. Sono riuscita a mandarlo fuori a cacciare, dovrebbe tornare a breve. Non appena vedrà che ti sei svegliata nell'unico momento in cui lui si è allontanato mi urlerà contro, quanto ci scommetti?" e ridacchiamo insieme. 
"Aspetta, quanto tempo sono rimasta priva di sensi? Quanto è passato dalla festa?" piano piano tutto quanto torna ad essere un ricordo nitido della mia mente, così confusa le chiedo questo. 
"In realtà non tanto, il tuo essere una vampira ha reso la guarigione indubbiamente più rapida. Sono passati solo un paio di giorni" alza le spalle come se niente fosse. 
"Pensavo peggio, sarò sincera. Immagino però che gli unici che mi hanno portata via di lì siate stati tu e Klaus" non ce lo vedo minimamente Kol che viene qui a controllare il mio stato di salute, preso com'è adesso dalla sua nuova ragazza. 
"Il problema l'ho avuto più che altro quando abbiamo dovuto spiegare ad Elijah cosa stava succedendo, il motivo per cui eri in quelle condizioni. Ha alzato la voce contro me e Klaus a dire il vero, ma me l'aspettavo come cosa ad essere sincera. Per quanto riguarda Kol, avrebbe voluto avvicinarsi a te, conoscendoti ho fatto in modo che non accadesse, così dopo aver fatto l'arrabbiato perché non lo abbiamo messo al corrente della situazione con nostra madre, se ne è tornato a New Orleans con la strega della sua ragazza" intreccia le dita alle mie sorridendomi. 
"Ti ringrazio, tu si che mi conosci" poso la testa sulla sua spalla con un sospiro.
Fortunatamente mi hanno messa nella mia camera da letto alla casa che abbiamo preso qui e dove stava in corso la festa. Ecco però che il portone all'ingresso si apre e delle voci si dirigono verso di noi. 
"Elijah ti giuro che se mi hai fatto stare fuori troppo tempo e si è svegliata ti ammazzo con un morso" Klaus, indubbiamente si tratta di lui. Chi altri minaccerebbe Elijah di morderlo sennò?
"Anche se si fosse svegliata le avrò risparmiato un risveglio pessimo e turbolento come quello che le avresti riservato Klaus" sospira l'altro mentre salgano le scale. 
Io e Rebekah ci guardiamo e mettiamo a ridere sentendo la loro conversazione in maniera perfetta.
"Non voglio sentirti" sono le ultime parole di Nik poco prima di abbassare la maniglia ed aprire la porta della stanza. Non appena punta i suoi occhi su di me, si paralizza con la mano ancora ferma, a guardarmi, come se questa vista lo avesse sorpreso a tal punto.
"Andiamo Klaus non essere esagerato, non dovrei stare poi così male anche se ho rischiato di morire no?" cerco di sdrammatizzare la situazione. Passo una mano tra i capelli per sistemarli, i quali effettivamente potrebbero farmi passare per un leone e quella sarebbe la mia criniera. 
"Io ti ammazzo, te lo giuro. Anzi ammazzo entrambi" prima punta il dito contro Elijah che sorride ormai al mio fianco dopo avermi abbracciata, per poi puntare sia lui che Rebekah.
"Che esagerato che sei fratello, l'importante è che sia viva e sveglia no? Vieni Elijah, dobbiamo discutere di Katherine mentre questi due si parlano delle loro cose segrete" la bionda al mio fianco si alza e trascina fuori l'altro fratello nonostante le sue lamentele. 
"No aspetta!" ormai è troppo tardi però, Rebekah lo ha già portato fuori ed ha richiuso la porta della mia camera da letto, dove Klaus resta lì davanti ancora immobile. 
"Sto davvero messa così male?" faccio finta di mettere il broncio spostando le coperte da dosso. Noto con stupore che non ho più il lungo vestito della festa, fino ad ora non ci ho nemmeno fatto caso a cosa indossassi, ma mi chiedo chi sia stato ad avermi cambiata. Sicuramente è stata Rebekah, l'unica ragazza oltre a me. 
"No ferma, nono voglio che ti alzi o ti sforzi, non ho capito che incantesimo ha usato con te mia madre prima che la uccidessi" usa la velocità da vampiro per raggiungermi e spingermi delicatamente di nuovo verso il materasso. 
"Non lo so, ma posso dirti che adesso mi sento bene, non serve che ti preoccupi per me così Klaus" lo rassicuro rimettendomi però seduta sul materasso. 
Lo afferro per il braccio, grazie al gesto che di certo non si aspettava, riesco a trascinarlo sul materasso insieme a me. Mi è bastato questo leggero tocco per capire quanto sia teso a stare qui con me. Da solo. 
"Sai che mi preoccupo sempre. Non mi ero reso conto del rischio che stavi correndo fin quando non sono arrivato e ti ho vista lì per terra agonizzante dal dolore. Mia madre... lei è morta almeno, le ho strappato il cuore dal petto e subito dopo quando mi sono girato verso di te eri priva di sensi" tiene gli occhi bassi, come se si vergognasse di mostrare tutta questa vulnerabilità nei miei confronti. 
"Ti ringrazio Klaus, per avermi salvata. Ora fortunatamente sto bene però, abbiamo risolto anche questo problema insieme, come facciamo sempre no?..." così gli prendo la mano tra le mie cercando con lo sguardo i suoi che continuano a puntare in basso. 
"... Klaus, non devi sentirti in colpa, non è la prima volta che rischiamo di morire insieme, e di sicuro non sarà nemmeno l'ultima. Ora basta con questo umore grigio, sono stata chiara? Mi cambio velocemente e poi ci andiamo a fare insieme una bella bevuta come ai vecchi tempi, ti va? Per festeggiare la nostra riuscita. Tanto c'è già Rebekah che sta torturando Elijah con un bel discorso anti Katherine Pierce, per il mio aspetterò domani" finalmente gira la testa e con la mascella stretta, alza gli occhi sui miei. 
Apre la bocca per qualche secondo per poi richiuderla senza dire più nulla, ma annuisce solamente. 
"Klaus, sono seria, non è da te continuare a sentire questo senso di colpa per me, datti una svegliata, sto bene e se continui con quel muso lungo che ti ritrovi giuro che ti prendo a pesci in faccia, sicuramente Rebekah sarà ben felice di aiutarmi in questa impresa" non capisco cosa gli stia prendendo, così serio. Inizio a preoccuparmi per lui. 
"Ti lascio il tempo per cambiarti, così andiamo a bere" fa un sorriso che riconoscerei anche a kilometri di distanza essere del tutto falso, ma lascio correre. Mantengo lo sguardo fisso su di lui che si alza e lascia la camera da letto in silenzio. 
E se lo avessero rapito? Questo potrebbe essere un impostore che finge di essere lui magari? Però chi potrebbe averlo fatto? E poi Klaus non si farebbe mai rapire, si tratta pur sempre dell'ibrido originale. No, idea stupida, non si tratta di questo, deve esserci altro sotto questo suo atteggiamento strano.
Continuo a ragionare di cosa potrebbe trattarsi mentre mi cambio con una gonna lunga che arriva alle caviglie, maglietta che sembra un corsetto ma è decisamente meno fastidiosa e semplicissimi sandali con del tacco sotto. 
Aperta la porta mi ritrovo i tre fratelli Mikaelson fuori da essa che discutono. Notano subito la mia presenza e si zittiscono. 
Magari sono io quella finita in un mondo parallelo? Forse si trattava di questo nell'incantesimo di Esther e mi ha mandata in una realtà simile a quella in cui ho vissuto prima. 
"Di che parlate ragazzi?" richiudo la porta dietro di me per osservare attentamente tutte e tre le loro facce in cerca di qualcosa che li tradisca. Eppure i due mi guardano con un piccolo sorriso, mentre quello che sembra più infastidito dalla loro presenza è Klaus. 
"Tranquilla, mi stavo solo lamentando con Niklaus del fatto che Rebekah non si faccia gli affari suoi e resti fuori dalle mie relazioni" e lancia un'occhiataccia alla sorella al suo fianco.
"Io mi metto in mezzo se la relazione in questione comprende quella facile di Katherine Pierce che riesce a manipolarti senza che nemmeno te ne renda conto" alza gli occhi al cielo lei. 
"Elijah, mi dispiace dirtelo ma ha ragione Rebekah questa volta, sappiamo quanto non ci si possa fidare di quella vampira da quattro soldi" alzo un sopracciglio guardandolo. 
"Perché dovete sempre mettervi in mezzo? Io non ho mai giudicato nessuna delle vostre compagnie" e detto questo ci da le spalle, allontanandosi seguito da Rebekah che ci fa solo un ultimo cenno di saluto prima di andare con lui. 
"Ottimo, direi che una bella bevuta ci sta tutta, ne ho bisogno prima di poter tornare ai nostri problemi da vampiri" sorrido voltandomi verso Klaus, rimasto in silenzio. 
"Ti prego si, andiamo" annuisce e presa la mano, corriamo insieme fino al centro di Mystic Falls dove si trova l'unico bar della città. Pensandoci bene adesso, saremmo potuti andare anche fuori città. 
"Un bicchiere di martini con della coca-cola per me" ordino al ragazzo che sta dall'altra parte una volta che ci siamo seduti davanti al bancone l'uno al fianco dell'altra. 
"Per me un po' di rum e martini, ho bisogno di qualcosa di forte" sospira scuotendo la testa. 
"Senti non voglio sentire nessun tipo di problema oggi, sono stata chiara? Piuttosto ho dimenticato la verbena, sono due giorni che non la prendo a quanto pare, quindi se ne hai un po' posso rimediare subito" controllo le tasche ma niente.
"No, non ho verbena con me, giornata sfortunata oggi mi dispiace" non lascia il cameriere nemmeno posare il bicchiere sul banco che lo ha già in mano diretto verso le sue labbra. 
Speriamo solo che non ci siano emergenze oggi. 
"E sia, nessun problema, siamo solo noi due oggi allora" mi sorride rimettendo giù il bicchiere. Ricambio il sorriso prendendo il mio drink che butto giù in un sorso solo, a goccia. 
Continuiamo a parlare di tutto tranne che dei problemi per tutto il tempo fin quando non è ormai sera e lui è palesemente ubriaco dopo tutti quei drink che ha bevuto.
Almeno però si sta sicuramente lasciando andare.
Io invece sono rimasta sobria pur bevendo, certo non grandi quantità come ha fatto lui, ma non mi sono tirata indietro questo è certo. Non vado matta per l'alcol, di tanto in tanto ci vuole.
"Credo sia arrivato il momento di tornare a casa Nik, abbiamo festeggiato abbastanza per oggi" rido notando tutti gli sguardi dei presenti rivolti verso il ragazzo qui con me, compreso quello di alcuni ragazzini della cerchia di Elena la piagnona. 
"Io ho fame, dovremmo andare a cenare non credi?" alza la cielo la bottiglia di scotch che tiene in mano. Ha soggiogato un cameriere per averla, non ho intenzione di togliergliela di mano. 
"No, se hai fame peggio per te, sei andato a nutrirti questa mattina con Elijah, potrai fare un'altra battuta di caccia domani forse, se ne sarai in grado dopo questa sbronza" lo prendo sotto braccio iniziando ad incamminarci verso casa, è talmente ubriaco che nemmeno si oppone alla mia decisione di non andare a prendere sangue fresco. 
Tornati a casa dopo alcune peripezie, come ad esempio lui che cerca di farmi vedere come ulula con i suoi occhi da ibrido, o anche un suo abbraccio per ringraziarmi dell'aiuto dato in tutti questi anni soprattutto a lui. 
Arriviamo in camera sua, nessuno sembra essere in casa, mi chiedo dove siano quei due delinquenti, domani mattina dovrò fare una bella lavata di testa a tutti e tre. 
"Dai Klaus, credi di essere in grado di metterti a letto da solo o ti ci devo buttare io?" provo a vedere come se la cava senza un mio appoggio ma torno subito con un braccio intorno al collo per mantenerlo visto che stava per cadere. 
"Direi proprio di no" rispondo a me stessa mentre lui se la ride con la bottiglia ormai vuota ancora tra le dita.
"Resta con me Izzy, dai" sta finalmente steso sul letto ed io sopra di lui che lo copro con le coperte leggere che ha sul letto. Allunga una mano sul mio viso per portare dietro l'orecchio una ciocca di capelli sfuggita che cadeva sul suo petto.
"Io resto solo se tu mi spieghi che ti succede ultimamente" interrompo il contatto visivo per passare sopra il suo corpo e stendermi al suo fianco. 
Lo osservo mentre chiude gli occhi, prende un lungo respiro e finalmente girarsi verso di me. I nostri nasi sono molto vicini, il suo respiro finisce sul mio viso, non è assolutamente una cosa che a me piace, ma voglio capire di più di tutto questo. 
Più il tempo passa più la mia ansia sale in quel silenzio che prende sempre più spazio nella stanza. La sua mano torna sulla mia guancia che accarezza dolcemente. I suoi occhi si spostano sul mio viso, insistendo particolarmente sulle labbra. 
Ho un'idea di quello che sta per succedere, non voglio illudermi in nessun modo però.
Ormai manca solo quel piccolo millimetro tra le nostre labbra quando la porta viene aperta di colpo da qualcuno che sicuramente non conosce privacy o il tempismo. 

OLEEEE, ragazzi buonsalve a tutti amici miei! Come state? Spero bene, se avete bisogno sapete sempre di potermi scrivere e contare su di me. 
Allora eccoci qua, si stavano per baciare Klaus e Isabelle, che ne pensate? A voi piacciono insieme o preferivate altro? Ma soprattutto, chi sarà mai entrato interrompendo così finalmente un momento tanto atteso?!
Volevo avvertirvi però che non penso manchino molti altri capitoli per il termine di questa storia, ma in compenso oltre alla ff che vi ho accennato su Tom Felton, sto scrivendo anche una mia storia originale, appena la pubblicherò ovviamente ve lo dirò💖
⁓Izzy 
💖
GRAZIE INFINITE PER LE 10 MILA LETTURE A TUTTI VOI CHE SIETE QUI OGNI SETTIMANA PER IL MIO AGGIORNAMENTO
💖💖
A breve ci sarà l'epilogo, dove vi farò una domanda molto importante alla quale spero di ricevere diverse risposta, detto questo, ALLA PROSSIMA AMICI 
💖

La ragazza 'Originale'|| The Vampire DiariesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora