Mi risveglio con una calma che non avevo da diverso tempo ormai. In casa non si sente nemmeno il minimo rumore. Mi sembra così strana questa tranquillità, ma ricordo a me stessa che Klaus ieri sera si è ubriacato, Rebekah invece questa mattina alle otto si è organizzata con gli altri per andare a seguire la mappa sul braccio del fratello di Elena, il marchio del cacciatore.
Molto tentata nel rimanere a letto ancora un po', giro lo sguardo per notare che è quasi mezzogiorno e quindi mi sembra giunto il momento di alzarmi.
Forse dovrei controllare che Nik stia bene, è raro che dorma così tanto, anche se ubriaco.
Metto le pantofole e salgo fino in camera sua dove poso l'orecchio delicatamente, solo per capire se è ancora vivo lì dentro.
Uso il mio orecchio da vampiro ma tutto quello che percepisco è il nulla assoluto. Inizio seriamente a preoccuparmi a questo punto.
Ecco che improvvisamente un rumore dal piano di sotto mi fa alzare di scatto la testa, corro verso la fonte di quel suono, trovandomi davanti Klaus stesso che prepara due piatti con la colazione. Io giuro che lo ammazzo.
"Mi hai fatto prendere un colpo!" gli urlo contro sedendomi al tavolo in cucina per riprendere fiato dopo aver quasi avuto un infarto, se solo il mio cuore funzionasse ancora.
"Perché dovresti? Cercavo solo di essere gentile una volta tanto, visto che abbiamo casa per noi" mi fa un occhiolino prima di tornare subito dopo con la sua attenzione ai piatti che ha davanti.
"Elijah? Dove sta?" chiedo subito, non mi ha detto nulla su dove sarebbe andato oggi effettivamente. Spero solo non da Katherine o giuro che gli taglio tutti quei capelli che ha sempre in maniera impeccabile.
"Non ne ho idea, quando mi sono svegliato questa mattina ho controllato tutte le stanze e l'unica ancora in casa a dormire eri tu" alza le spalle mentre prende i piatti e li porta a tavola.
Corro in camera a mettere una tuta e il telefono per poter chiamare il vampiro in questione.
Mi risiedo al posto di poco fa con le gambe accavallate ma gli squilli procedono a vuoto, senza ricevere alcun riscontro. Rinuncio alla chiamata solo per passare ai messaggi e lasciargliene diversi, giusto per fargli capire che prima mi risponde meglio potrò stare.
Quando lascio il cellulare sul tavolo noto che Klaus è seduto al mio fianco in attesa che io finisca di fare le mie cose, fermo a fissarmi con sguardo insistente.
"Scusami, hai ragione, ma non posso fare a meno di preoccuparmi" cerco di giustificarmi ma la sua risata mi confonde.
"Perché ridi?" chiedo con la fronte aggrottata, con la forchetta in mano pronta ad infilzare il waffle con la cioccolata sciolta sopra, proprio come piacciono a me.
"Rido perché ti preoccupi come fossi tu sua madre. Invece di pensare ad Elijah, noi dovremmo parlare di altro piuttosto, non credi?" alza un sopracciglio, il tono basso come al solito. Il cibo intatto, non so come faccia a non voler prima mangiare, ma lascio a mia volta la forchetta sul piatto dopo aver messo in bocca il pezzo tagliato ed annuire con la testa.
"Ottimo, lo prendo come un si. Dipende da te, ieri ho avuto la dimostrazione che il detto latino 'in vino veritas' non è mai stato così vero, provo qualcosa per te Isabelle, ormai da diverso tempo, ma ho sempre evitato perché eri innamorata di mio fratello Kol" e la sua mano si allunga per poter toccare e prendere la mia.
Ingoio per evitare di strozzarmi, gli occhi fissi sulle nostre mani.
"Klaus eppure ti reputavo intelligente!" lo guardo ovvia prima di avvicinarmi a lui e baciarlo sulle labbra. Sono estremamente sorpresa da me stessa, il cervello si è staccato momentaneamente e deve aver scelto cosa fare senza il mio consenso. Gliene sono estremamente grata però.
"Dovrei prenderlo come una risposta?" la sua mano sulla mia guancia che accarezza il viso dolcemente. Mi mordo il labbro inferiore guardando i suoi occhi così azzurri.
"Non vedo quale altra interpretazione tu possa dare a questo mio gesto altrimenti" sorrido rimettendomi seduta a posto. Posso già immaginare le urla che Rebekah lancerà non appena tornata quando le dirò di tutto questo. Voglio lasciare che si concentri al massimo sulla sua missione del momento.
Di sicuro non sarò io il motivo della sua non riuscita.
Mi è quasi incredibile tutto questo. Faccio fatica a credere che sia reale.
Per una giornata intera riusciamo a non doverci preoccupare di gente che vuole ammazzarci, nemmeno di possibili problemi familiari incombenti.
Abbiamo anche fatto una passeggiata nei boschi in tranquillità, ho provato a fargli assaggiare il sangue di animale dopo avergli raccontato della mia...dieta, chiamiamola così. Ovviamente lui però ha rifiutato anche solo di infilare i suoi canini in un collo che non sia umano.
La cosa migliore però, è stata quando durante la passeggiata mi abbiamo preso la mano di sua spontanea volontà, continuando a parlare, come se niente fosse.
"Potremmo andare a cenare magari? Tu avrai anche preso il tuo nutrimento da quegli animali, ma io ho ancora la pancia vuota" mi propone mettendosi davanti a me, senza guardare dove va, piuttosto con la schiena rivolta alla strada.
"Facciamo che io ti aspetto al grill mentre tu fai un pasto veloce piuttosto? Secondo me questo si che è un piano perfetto" propongo allora in risposta. Non ho molta voglia al momento di doverlo guardare mentre si nutre da qualcuno.
"Idea ancora più bella, andiamo al grill dove mi nutro e poi ci prendiamo qualcosa" niente da fare, quando si mette in testa qualcosa non si può fare molto per fargli cambiare idea.
Con uno sbuffo alla fine cedo alla sua proposta, così ci dirigiamo al grill. Subito prima di entrare si stacca da me per fermare un uomo piuttosto ben vestito, nonostante sia sera suppongo stia tornando a casa dal lavoro appena concluso.
Il mio umore non è adatto a stare qui a controllare che non uccida nessuno, quindi lascio che si vada a nutrire senza problemi nel frattempo io entro e prendo posto ad uno dei tavoli dai quali si può controllare l'ingresso da qualunque lato dove stanno le sedie.
Quattro occhi sempre meglio di due a mio avviso.
In attesa che lui finisca di bere tutto il sangue che sente necessario prelevare, ordino un bicchiere con del rum e l'altro, per me, con della coca-cola, ci tengo a rimanere totalmente cosciente di chi e ciò che mi circonda, soprattutto di quello che fa il mio corpo.
Eccolo che finalmente entra proprio mentre il cameriere si allontana con le mie ordinazioni, dove ho aggiunto anche due hamburger.
Aspetto che si siedi davanti a me per porgergli un fazzoletto e fargli segno di pulirsi subito bocca e mento. Voglio evitare troppi sguardi questa sera.
"Finito di mangiare? Spero ti vada bene, ho preso due hamburger con rispettivo bicchiere di rum, non per me oggi però" lo metto al corrente delle mie scelte fatte dal menù.
"Assolutamente perfetto, ti ringrazio" mi sorride. In poco tempo arrivano al tavolo le nostre bevande, ma per i panini c'è ancora da aspettare.
"Allora, ricevuto notizie dai nostri fratelli?" si posiziona meglio sulla sedia e mi chiede notando che sto tirando fuori dalla tasca il cellulare.
"In realtà si, Rebekah mi ha detto che se riesce a prendere la cura, l'ultima cosa che farà da vampira sarà porre fine alla vita della stupida Elena" e leggendo quel messaggio entrambi ci mettiamo a ridere. Accidenti se è difficile da sopportare quella ragazza, non voglio immaginare come sia pesante durante un viaggio.
'Fortuna che è una vampira, altrimenti anche le sue lamentele da debole umana dovevi sorbirti' scrivo in risposta alla bionda.
Elijah invece non sembra avere intenzione di farsi vivo ancora.
Ora inizio seriamente a preoccuparmi che possa essergli successo qualcosa di grave, chissà cosa può aver fatto quella Katherine a mio fratello.
"Elijah?" chiede Klaus con un tono come fosse ovvio che dovessi dirgli anche le notizie avute da suo fratello.
"Niente, non mi ha risposto né richiamata" sbuffo. Lascio il telefono sul tavolo per guardare il ragazzo davanti a me preoccupata.
"Non ricominciare con le tue paranoie Isabelle, sono sicuro che Elijah stia bene, abbi un po' di fiducia in lui insomma, ricordati che è sempre mio fratello" so cosa sta facendo, cerca di smorzare la tensione che ho in corpo. Al confronto una corda di violino è molto più rilassata di me. Non ho molta scelta se non ascoltare le parole del ragazzo davanti a me, anche se la mente persiste nel far passare diverse immagini, con ogni genere di scenario possibile.
"Senti, ora bevi un po' di questo, ho ordinato mentre eri presa a preoccuparti come una pazza, ti aiuterà a rilassare un po' i nervi" mi avvicina un bicchiere con del liquido, l'odore arriva forte alle narici, è sicuramente qualche tipo di alcolico.
Forse ha ragione, non sarebbe la prima volta che Elijah si allontana senza dire niente, è sufficientemente adulto per badare a se stesso, so che può farlo, ma gli voglio comunque bene e non posso evitare di preoccuparmi.
Prendo il bicchiere con un'occhiataccia rivolta a Klaus, per poi buttare giù tutto il contenuto in un solo respiro e rimettere il bicchiere sul tavolo.
"Un solo bicchiere sappiamo entrambi che non può farmi molto, in quanto vampiri abbiamo una capacità di resistere agli alcolici maggiore a quella degli umani" gli ricordo, infatti ecco che poco dopo il bicchiere torna pieno e ribevo tutto.
"Dillo che ti stai divertendo e vuoi solo vedermi ubriaca" scuoto la testa facendogli capire che ubriaca non mi vedrà mai se non sarò io stessa a volerlo.
"So che non ti piace l'alcol, quindi sfrutto la situazione per fartelo rivalutare. E poi dobbiamo festeggiare no? Finalmente hai capito che è meglio una relazione con me piuttosto che con quell'idiota di mio fratello Kol" ciò che ha detto mentre versa altro per entrambi mi sorprende un po' a dire il vero. Non abbiamo ufficialmente definito la nostra relazione fino a questo momento.
"A me piaceva Kol solo perché sapevo tu non mi guardassi allo stesso modo in cui speravo io. Ecco perché ero interessata a lui, razza di scemo. Però...questo vuol dire che stiamo insieme, nel senso di ufficialmente insieme" sottolineo la parola 'ufficialmente' di proposito, lo sguardo attento sul suo viso.
"Mi sembrava piuttosto ovvio, non credi?" mi fa un occhiolino, come se tutto questo potesse essere preso alla leggera da parte di uno come lui.
"Tanto ovvio mi sembra di no, visto che tu sei sempre così criptico!" gli faccio notare come se già non lo sapesse da solo.
"Tu sei l'ultima persona che mi può definire criptico Isabelle, sono piuttosto chiaro con te" mi punta un dito contro facendomi ridere.
Okay, forse l'alcol inizia a fare effetto sul mio organismo, tanto c'è Klaus che non ha bevuto quanto sto bevendo io.
"Riesci a non farti capire anche quando vuoi essere chiaro, sei veramente impossibile, però sono felice a questo punto che tu ieri sera ti sia ubriacato, così abbiamo chiarito il tutto" sorrido stringendogli la mano. Ricambia la stretta con uno strano sguardo dolce rivolto a me.
Si sporge oltre il tavolo per arrivare al mio viso, il pollice che segue la linea dai miei occhi fino agli zigomi e poi sulle labbra, di cui disegna il contorno, prima di farsi ancora più vicino e poterle baciare, con estrema felicità da parte mia.
"Dobbiamo andare subito via da qui, più tardi chiameremo Rebekah per dirle di non tornare a Mystic Falls, ma meglio se facciamo subito i bagagli e ce ne andiamo, compresa tu Isabelle, fai parte della famiglia, quindi lui ti cercherà" arriva un Elijah piuttosto agitato, è raro vederlo in questo stato: la giacca aperta, i capelli che gli ricadono in modo disordinato davanti agli occhi, se non contiamo anche lo sguardo enormemente preoccupato.
Interrompe il bacio in corso per prendere entrambi dal braccio e alzarci con forza dal tavolo per uscire dal grill. Chi o cosa può averlo fatto preoccupare così tanto?
"Fratello, datevi una calmata, va bene? Perché prima non spieghi che cosa è successo?" Klaus da voce ai miei pensieri non appena usciti dal locale, mentre le persone ci camminano intorno come se niente fosse.
"Non c'è tempo, mentre torniamo a casa a prendere tutte le nostre cose vi racconto tutto" non c'è motivo per cui ci sia Katherine dietro tutto questo, sembra essere davvero terrorizzato da qualunque cosa sia.
"Andiamo allora, sbrighiamoci, inizia a raccontare" dico io facendo segno ad entrambi di seguirmi per tornare a casa ad organizzare tutte le nostre cose, dovrò pensare anche a quelle di Rebekah, non ho intenzione di sentire le sue lamentele per non averle preso i vestiti.
Okay ragazzi, mi duole dirlo ma il prossimo capitolo sarà il penultimo, mi dispiace esser già arrivata alla fine di questa storia, dopo il lungo periodo di pausa in cui non ho più aggiornato perché non avevo più passione per la serie tv, una volta tornata qui a scrivere vedere un riscontro positivo mi ha fatto enormemente piacere.
Non sarà però questo il momento dolce, più avanti dirò tutto, adesso voglio solo sapere le vostre emozioni su questo capitolo, e ringrazio tutti quelli che spendono qualche secondo per leggere fino a qui e commentano 💖💖Grazie infinite.
~Izzy 💖
STAI LEGGENDO
La ragazza 'Originale'|| The Vampire Diaries
FanficQuando passi secoli con un certo stile di vita e certe persone, diventano la tua abitudine e la tua famiglia. Sarà strano arrivare a non provare niente per loro. Non leggete se non siete arrivati almeno alla terza stagione di the vampire diaries, p...