Epilogo

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Klaus
2 ANNI DOPO

Sono già passati due anni da quando ho dovuto compiere quel gesto per tenerla al sicuro da tutto quello che una vita da vampiro avrebbe continuato a portarle invece.
Non riesco ad abbandonarla però, nonostante i miei fratelli continuino a dirmi che non potrà ricordare nulla fin quando io stesso non le sbloccherò quei ricordi composti di secoli passati l'uno al fianco dell'altra.
Dentro di me vi resta sempre una piccola speranza, che in un modo o in un altro, finisca per ricordarsi qualcosa e corra da me dicendo che le sono mancato infinitamente. So benissimo che si tratta solo di una stupida fantasia che mi sono autocreato. Non potrebbe mai accadere una cosa del genere, ne sono consapevole purtroppo.
Ha preso la facoltà che tanto ambiva a seguire sin da quando era una giovane umana durante il medioevo, ora frequenta medicina. Si è ambientata piuttosto bene a Parigi. Una città caotica, piena di gente, dove è facile confondersi. New York sarebbe stata troppo vicina a Mystic Falls e New Orleans.
La vedo uscire dal portone dell'università mentre ride. So che è felice, ignara di tutto quello che le è capitato in questi anni. Di cos'era prima che io la liberassi dal vincolo affettivo che aveva con me e la mia famiglia.
Al suo fianco ora c'è un ragazzo, all'apparenza sembra avere la sua stessa età, ma tutti sappiamo che lei ha almeno mille anni in più di lui. Povero ragazzo ingenuo, lui ha solo una parte del suo meraviglioso ed immenso essere.
Vederla in questo momento, ricorda a me stesso che anche se continuerò ad osservarla e proteggerla per il resto della sua vita, dovrò anche vedere come si costruirà una nuova famiglia, amerà un altro uomo o un'altra donna.
Tutto per colpa di mio padre. Credevo che non sarei mai riuscito a liberarmi di lui, ma così invece è stato. Ora non darà più problemi a nessuno, ma ho dovuto farle dimenticare tutto in ogni caso. Ora lei non sa chi io sia, magari mi ha anche visto più volte, chissà che pensa di me...
Sembro un idiota. Potrei correre da lei e riprendermela senza troppi sforzi. Potrei porre fine a questo dolore che continua a lacerarmi dall'interno. Qualcosa di più forte però riesce a frenarmi, mi ricorda che se le facessi tornare tutto alla mente come prima cosa mi odierebbe con tutta se stessa, come mai prima d'ora, per poi passare ad ignorarmi mentre ritorna ad avere un rapporto normale con il resto dei miei fratelli. L'unica cosa che non riesco a predire è quello che farebbe con questa sua nuova vita, qui ha dei nuovi aSicuramici, un nuovo ragazzo con il quale, mi duole ammetterlo, ma sembra essere di nuovo felice. Non posso arrivare io e rovinarle tutto quello che si è costruita in questi due anni di mia assenza.
Sicuramente è stata più al sicuro in questo periodo rispetto a quando era strettamente legata alla mia famiglia. Le ho fatto un favore dopotutto, anche se non posso dire lo stesso per me. Tutte le volte che la guardo è una pugnalata al cuore, sapere che non mi potrò avvicinare per abbracciarla o baciarla magari.
Come tutti i venerdì sera, prima di uscire con il suo gruppo di amici se ne torna a casa insieme alla strega con cui condivide l'appartamento. Se qualcuno mi vedesse adesso mi prenderebbe per uno stalker.
Distolgo lo sguardo dalla sua figura solo per qualche secondo, tempo di prendere il telefono dalla tasca e rispondere ad una delle solite chiamate dei miei fratelli.
"Pronto?" sospiro già pronto a sentire un discorso infinito su come io debba rassegnarmi e prendere una decisione una volta per tutte prima che sia troppo tardi.
"Niklaus, siamo a New Orleans  io e Rebekah, tu dove diamine sei finito?" la voce di Elijah mi rimprovera per la mia assenza nella nostra città.
"Fratello, posso spiegare-" mi interrompe però con un tono ormai esasperato dalla situazione.
"Klaus, ora basta, non puoi continuare a pedinare Isabelle solo perché non vuoi ferirla e non vuoi ferire nemmeno te stesso. La scelta è sempre quella, o le fai tornare i ricordi che le hai bloccato, oppure te ne vai. La lasci finalmente andare, come avresti dovuto già fare due anni fa quando hai compiuto quel gesto nonostante le mie parole, io ti avevo avvertito che te ne saresti pentito una volta terminata la questione con nostro padre" so bene che ha ragione, non gli darò mai questa soddisfazione però, non è assolutamente nel mio stile.
"Senti, Elijah, ho fatto quello che dovevo due anni fa solo per tenerla al sicuro, lo sai anche tu. Ora tu e Rebekah non venite a farmi i vostri discorsi da fratelli preoccupati perché non voglio avere niente a che fare di questo sciocco progetto di recupero Klaus, non ho bisogno del vostro aiuto. Sono stato chiaro?" serro la mascella camminando nel parco dal quale solitamente controllo la sua università.
"Certo, puoi anche continuare a raccontarti queste cose, ma sai benissimo che senza di lei ti senti perso Niklaus, ti penti di averle cancellato la memoria ed ora che lei sta di nuovo bene vorresti stare con lei. Senti, io e Rebekah siamo solo preoccupati per te, ora che New Orleans è di nuovo nostra abbiamo invitato anche Kol con Davina a festeggiare la vittoria. Torna a casa" non ho la forza mentale per continuare a stare qui e sentire le sue parole.
"Ci penserò su" gli dico prima di chiudere la chiamata e riporre nuovamente il telefono in tasca. Porto le mani sul viso, come se dovessi nasconderlo da qualcuno, peccato che qui io sia totalmente da solo. Non un'anima viva, nemmeno qualche umano che passa qui per puro caso magari.
Rebekah ed Elijah non possono capire tutto quello che io sto passando nel vedere Isablle con la sua nuova vita. Nessuno di loro due ha mai provato ad interferire in questo tempo. Solo Rebekah, quando una volta tornata dalla spedizione alla ricerca della cura ci ha raggiunti e non ha più visto Isabelle con noi ha preteso di sapere dove l'avessi mandata questa volta.
Dopo aver capito la realtà dei fatti mi ha urlato contro... per parecchio tempo, oltre che poi esser rimasta arrabbiata per quasi tre mesi nei miei confronti.
Lei poi è tornata a casa, io sono rimasto qui, volevo inizialmente solo assicurarmi che stesse davvero bene, che nessuno le facesse del male, ma non è stata una cosa durata qualche mese alla fine.
Sospiro, sedendomi a terra con la schiena rivolta contro il tronco di un albero. Infondo non è una brutta città per rimanere a viverci, o per lo meno non sembra essere brutta per noi vampiri o ibridi come me. Ogni tipo di creatura soprannaturale riesce a trovare il suo posto tra gli umani, pur rimanendo nel gruppo misto tra streghe, mannari, vampiri...
No, non posso rimanere a vivere qui, devo smetterla.
Mi alzo di scatto da terra appena in tempo per evitare che un cane arrivi e faccia i suoi bisogni su di me, preferirei evitare di aggiungere questo alle cose che mi sono capitate.
Mi dirigo distrattamente verso il locale che sta sotto l'appartamento di Isabelle, così posso unire l'utile al dilettevole, bere alcol mentre le sono vicino a sufficienza per controllare la situazione.
Ordino un bel bicchiere di rum, proprio mentre porto il liquido verso le mie labbra per lasciar scendere lungo la gola quel sapore particolare, il telefono inizia a vibrare. Il nome di mia sorella che lampeggia brillante sullo schermo, in attesa che io risponda.
Ha sicuramente sentito la mia conversazione con Elijah e vorrà dire la sua a riguardo, come al solito d'altronde.
Finisco di bere per poter prendere un po' di tempo prima di rispondere anche a lei.
"Rebekah, dimmi" apro la chiamata con un sospiro e la fronte poggiata contro il bancone.
"Niklaus Mikaelson, devi portare immediatamente il tuo stupido culo da ibrido qui! Smettila di fare il dramma, manca a tutti Isabelle, ma ora non le serviamo più!" sentire quella dura verità mi distrugge una parte di cuore tutte le volte.
"Senti, voi reagite nel vostro modo, io reagisco a modo mio, sono felice per New Orleans, non so quando e se tornerò in ogni caso" chiedo un altro bicchiere, ne ho bisogno.
"Non mi importa, ti stai piangendo addosso Klaus, non è da te. Quindi riprenditi e torna qui, non puoi abbandonare tutto il tuo lavoro così" ha ragione purtroppo, allo stesso tempo però so che loro possono fare un grande lavoro anche senza di me.
"Non mi sto affatto piangendo addosso sorella, non sapete cosa io stia pensando o provando, perché io ho deciso così, quindi vi prego di smetterla, quando sarò pronto a fare la mia scelta ne verrete a conoscenza. Non un minuto prima, non un minuto dopo" ho già detto che mi stanno stressando la vita? Quasi rimpiango quando a tentare di uccidermi era nostro padre.
"Non mi interessa più niente del tempo che vuoi prenderti Niklaus! Devi tornare subito qui!" allontano leggermente il telefono per evitare che le sue urla mi distruggano i timpani.
Sento però qualcuno picchiettare sulla mia spalla delicatamente.
"Non ho tempo per nessuno, men che meno per te" dico distrattamente per poi tornare alla chiamata con mia sorella che continua ad urlare.
"Dovrei parlarti. Più che altro si tratta di una domanda, ma devo assolutamente sapere..." la sua voce... non può essere lei.
Senza dire nulla chiudo la chiamata con Rebekah e mi volto per controllare con i miei occhi se la mia precedente supposizione è vera.
Eccola, con un abito che le arriva sotto il ginocchio azzurro, il suo colore preferito nonché quello che a mio parere le dona di più, non che non stia bene con tutto il resto.
"Ma stai bene? Sembra che ti sia passato davanti un fantasma, giuro che ho giornate peggiori di questa. Comunque, ascoltami, per caso ci siamo già conosciuti? Devo saperlo, ti ho visto spesso ultimamente vicino a dove mi trovo, nascosto nella maggior parte dei casi, ma ti giuro che mi sembra di conoscerti" fa un passo in avanti, lo sguardo che esprime la sua confusione data da qualcosa che non riesce a spiegarsi.
"Probabilmente mi conosci perché hai sentito parlare di me da qualcuno. Sono l'ibrido originale" nascondo il mio stato d'animo teso con un sorriso velato, come se fossi abituato a questo genere di situazioni.
"No, non è in quel senso, io so di conoscerti. Forse eravamo amici tempo fa? Non riesco a ricordare" porta una mano alla testa in un tentativo vano di riportare alla memoria ricordi che io ho stesso ho preso e chiuso in un cassetto della sua mente.
Non può succedere tutto questo però, mi sono assicurato che il suo organismo fosse libero dalla verbena per poterla soggiogare.
"Ti sbagli secondo me con qualcun altro, io sono Klaus Mikaelson" scuoto la testa, tutto questo mi fa solo avere una falsa speranza su qualcosa di impossibile.
"Ho capito chi sei, non serve che me lo ripeti ogni mezzo secondo razza di vampiro gonfiato!" il fatto che il suo carattere non sia cambiato nemmeno quando priva di ricordi mi fa sorridere.
Apro la bocca girandomi di nuovo a guardarla con le mani sui fianchi, ma le sue parole rischiano di far tornare il mio cuore a battere per un secondo.
"Niklaus...?" i suoi occhi mi guardano con stupore misto ad una sorta di confusione. Mi basta quel nome pronunciato da lei per farmi sorridere davvero dopo diverso tempo.
"Tu sei il vampiro originale di cui mi hanno parlato, ma sento di averti già conosciuto..."

Okay... penso sia meglio lasciarvi un po' di tempo per assimilare il termine di questa fan fiction prima di parlare, non ho intenzione di morire giovane, ci tengo a fare ancora diverse cose nella mia vita prima di morire, tra cui continuare a scrivere qui su wattpad con alcune storie originali, staccandomi un po' dal mondo delle fanfiction visto che con l'università inizio a sentirmi vecchia 🤣.
By the way, che ne pensate di questo finale? Vi è piaciuto o preferivate avere altro? Fatemelo sapere nei commenti.
Ho preferito lasciare un finale un po' più aperto perché magari se ci sono diverse richieste potrei pensare di mettermi e scriverne un sequel, non so ancora bene.
Ma rimenete sintonizzati sul mio profilo perché sicuramente a breve usciranno altre storie, spero di vedervi anche sui futuri scritti che pubblicherò💖.
Alla prossima,

~ Izzy 💖

La ragazza 'Originale'|| The Vampire DiariesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora