Capitolo 5

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Cammino, con l' unico obbiettivo di evitare per tutto il giorno i due ragazzi, che ora si comportano in modo troppo asfissiante nei miei confronti.
Decido di andare al bar della città, anche se non sono mai stata una che va a bere solo perché le piace il sapore dell' alcool, ma non lo rifiuto nemmeno. Credo di non essermi mai ubriacata in tutti questi anni di vita, passati con Klaus. Eppure sono parecchi.
Nessuno penserà mai di potermi trovare lì. Sono una che odia quei luoghi così squallidi e pieni di persone ubriache e poco da buono.
Entro finalmente in quel locale, trovandolo pieno di persone, tra cui il fratello di Elena, che probabilmente nemmeno ricorda di avermi vista a casa su qualche minuto prima. Sta dietro al bancone a preparare un drink al professore di storia, che ho conosciuto il giorno precedente, durante l' orario scolastico.
Decido di andarmi a mettere seduta al suo fianco.
"Che drink vuoi?" mi chiede Jeremy, venendo davanti a me, e ponendomi di fronte un bicchierino.
"Una coca cola per me. Non sono una che beve molto." dico, spostando il bicchierino. Lui mi guarda inizialmente sorpreso da una simile richiesta, per poi decidere di fare ulteriori domande e mi mette una lattina di coca- cola.
Ringrazio il giovane Gilbert con un piccolo sorriso, per poi versare un po' di coca dentro al bicchiere con un piccolo pezzo di limone in esso.
"Salve professore, non l' avevo vista. Anche lei qui a bere? Guardi che coincidenza!" faccio finta di rendermi conto solo in questo momento, della presenza del professore di storia, nonché cacciatore di vampiri.
"Sei Isabelle giusto? Elena e gli altri mi hanno raccontato tutto di te e del tuo legame con o vampiri Originali." taglia corto il nostro discorso non ancora iniziato, buttando giù tutto d' un fiato il suo bicchierino colmo di qualche strana bevanda alcolica, come tutte le altre persone presenti in questo locale.
"Ed io so tutto di te grazie a mio fratello. Se per te è strano, posso chiamarlo direttamente Klaus. In ogni caso, vedo che la mia fama mi precede. Sai, quando ti ho visto pensavo fossi solo un vecchio e noioso professore di storia, con un hobby molto particolare. A quanto pare però cerchi di compensare aiutando le tue stese prede. Ammetto che questo mi ha confusa, ma chi sono io per giudicare la mente di un umano?" dico, bevendo a mia volta.
"Hai il tipico atteggiamento da vampiro vedo." lo dice come fosse un difetto che hanno tutti i vampiri.
"Assolutamente no, sono solo abituata ad avere un simile atteggiamento con chi si pone fin da subito in malo modo con me. Solitamente sono molto più gentile." dico con un' alzata di spalle.
"Certo, ed io allora non sono mai stato un cacciatore di vampiri. Senti, sei parte della famiglia Originale, nessuno si fida di te. Anche Elena sta fingendo, solo perché ci sei utile in quanto la persona più vicina a Klaus che conosciamo. Non montarti la testa." e queste sue parole, mi feriscono, anche se non dovrebbero affatto avere questo effetto su di me.
"Ora capisco tutto. In tal caso, ti ringrazio per avermi detto la verità. Vedrò di ricordarmi che da ubriaco sei molto più utile." faccio appena in tempo a finire di parlare, che entra Klaus nel locale come una furia, per poi sbattermi contro il muro.
"Ho dovuto rinunciare a rompere il collo ad Elijah per cercare te. Ora fai la brava e mi segui in casa, dove potrò farti un bel discorsetto." dice in un sussurro, e quando finisce si stacca finalmente da me.
"Problemi familiari?" dice il professore, alzandosi ed avvicinandosi a noi.
"Non sono cose che ti riguardano. Tornatene a bere scotch con il tuo migliore amico vampiro." dice Klaus, con uno sguardo di ghiaccio, che ho sempre visto sul suo viso in presenza di altri che non fossi io.
"Qualcuno qui si è svegliato male. Fate come vi pare, ma fuori di qui. Non voglio assistere ad uno dei vostri drammi da vampiri." dice Alaric, con un leggero tono da persona che ha bevuto quel bicchiere di troppo.
"Sono d' accordo. Andiamo fuori, sorellina." dice allora Klaus, marcando quell' ultima parola.
"Io non ho niente da dirti Klaus. Devi imparare che non sono umana e posso fare ciò che voglio." dico, prima di uscire da quel locale.
"Bene. Ho capito. Ora smettila di fare la bambina però e torna immediatamente a casa." mi segue fuori, rimanendo dietro poco dietro di me.
"Klaus, a dire il vero, potrei anche andare via da questa città e tornare a Roma, o Parigi. In qualsiasi altra città. Ma sono qui per aiutarti. Ora, direi che potresti smetterla di fare la mamma chioccia e rispettare i miei spazi." dico voltandomi verso di lui per guardarlo in faccia.
Dopo qualche momento di esitazione, in cui continuiamo a guardarci, acconsente finalmente alla mia volontà.
"Bene. Ora vieni con me." dice, voltandosi e lasciandomi vincere per questa volta.
Sorrido leggermente, soddisfatta di questa mia piccola vittoria, contro il grande ibrido Klaus.
In silenzio cammino al suo fianco, pur non a conoscenza di dove mi stia portando.
"Posso sapere almeno dove stiamo andando?" decido di chiedergli dopo un po' che continuiamo a camminare.
"Lo scoprirai presto. Devi aiutarmi a fare una cosa." ed il sorriso che gli spunta sul viso, ammetto che mi fa preoccupare per quello che potrebbe avere in mente di fare.
"In che consiste questo mio aiuto?" cerco di carpire altre informazioni, mentre vedo la casa in cui ci siamo spostati apparire poco più avanti.
"Ripeto, lo scoprirai presto." dice, senza aggiungere più altro.
Entrati in casa, trovo lì una donna, con in mando uno di quei metri gialli, ed al polso, un bracciale per gli spilli.
Guardo confusa Klaus, non capendo il motivo per cui ora ci sta una sarta in casa nostra.
"Isabelle, segui pure questa gentilissima signora. Devi prepararti per il tuo compito." dice Klaus con un ampio gesto del braccio verso la sarta.
Si capisce dallo sguardo perso, che è stata prima soggiogata.
Il solito metodo Klaus insomma, niente di nuovo.
Senza dire niente, volto le spalle e seguo la donna, portandola fino alla mia camera.
Passo qualche ora davanti allo specchio, mentre la donna continua a girarmi intorno, pungendomi di tanto in tanto con uno spillo.
Alla fine non credo sia tanto male il risultato. Mi giro su me stessa, per controllare anche come sia venuto, non  solo davanti, ma anche negli altri punti del vestito.

La ragazza 'Originale'|| The Vampire DiariesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora