Capitolo 29

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"Katherine, è colpa sua. L'ho seguita fino alla tomba dove a quanto pare era stato chiuso nostro padre diversi secoli fa da quella strega, non ricordo il suo nome. In ogni caso, era ormai del tutto essiccato, come sappiamo lui non si nutriva di sangue umano ma di sangue di altri vampiri, oltre al fatto che fosse sempre alla ricerca dei suoi figli per ucciderci. É entrata e come una stupida ha lasciato cadere delle gocce di sangue sulle sue labbra. Ora si è risvegliato, ha ucciso Katherine e sicuramente la prima cosa che farà sarà cercare noi" tutto questo non ci voleva minimamente.
"Guardiamo il lato positivo, almeno ci ha tolto il problema Katherine per sempre dai piedi, a me sembra comunque una grande vittoria" sorrido a entrambi prima di salire con uno scatto fino alla mia camera da letto e mettere tutte le mie cose dentro i borsoni, subito dopo passo alla camera di Rebekah a fare la stessa cosa.
Torno al piano di sotto davanti all'entrata, dove trovo però già pronti a partire Elijah e Niklaus, che parlano in maniera animata tra di loro.
Arrivo davanti a loro e mi schiarisco la voce per far notare la mia presenza nella stanza, subito mi guardano interrompendo ciò che si stavano dicendo.
"Klaus non lo fare, te ne pentiresti solamente" Elijah guarda il fratello, il quale invece tiene i suoi occhi limpidi su di me. Cerco di leggere le sue emozioni ed i suoi pensieri, ma non riesco a capire che cosa gli stia prendendo a questi due improvvisamente.
"Per favore, ricordati che lo faccio per il tuo bene, non opporti e non odiarmi" capisco nei suoi occhi che il gesto che sta per compiere risulta piuttosto difficile.
"Klaus allora non farlo, potremmo scappare di nuovo e se proverà a farvi del male lo uccideremo. Come abbiamo fatto con tua madre, ricorda che siamo una bella squadra no? Ti prego non farlo" ormai ho capito cos'ha intenzione di farmi, non nello specifico certo.
Guardo Elijah in cerca di aiuto, compio ad ogni suo passo in avanti uno indietro, in modo da continuare a mantenere la distanza tra di noi.
Accidenti a me, avrei dovuto prendere la verbena quando ne avevo l'occasione. Dopo due giorni interi che nel mio organismo non vi entra un po' di quell'erba velenosa gli effetti dati dall'ultima quantità preso sono praticamente finiti, se non già del tutto.
"Klaus fermati immediatamente. Anche se lo facessi nostro padre potrebbe trovarla e torturarla davanti ai nostri occhi" il fratello dai capelli castani tenta di farlo ragionare, ma tutte le parole che gli rivolgiamo sembrano andare a scontrarsi contro un muro di cemento.
Gli basta uno scatto più rapido degli altri per riuscire ad arrivare dietro di me e bloccarmi nella sua stretta, la schiena contro il suo petto.
"Klaus ti prego, lascia che venga con voi come sempre. Non voglio una vita normale, non se questo significa stare lontana da voi, la mia famiglia" purtroppo però, anche queste sono lasciate al vento. L'ultima cosa che vedono i miei occhi è il viso di Elijah che sta per dire qualcosa mai riuscita a sentire.
Questa storia che tutti mi rompono sempre il collo per farmi perdere i sensi inizia a darmi piuttosto fastidio.
Il nero a me ormai piuttosto familiare, mi culla in attesa che l'osso del collo si riattacchi come dovrebbe stare prima di potermi risvegliare.

Il tempo trascorso non sembra essere molto, sicuramente però è bastato a quei due per prendere tutte le cose dentro casa e metterle sopra il solito furgone con il quale io e Klaus ci siamo sempre spostati in questi anni.
Si, anche me hanno messo qua dentro. I polsi legati insieme da delle corde imbevute di verbena, stessa cosa per le caviglie. Meglio evitare di muovermi per liberare, rischio solo di ustionarmi la pelle ed indebolirmi più di quanto non lo sia già.
Noto del sangue vicino a me, deve avermi ferita per essere sicuro non ci fosse più nessuna traccia di verbena nel mio organismo. Lo odio quando riesce a pensare così nel dettaglio senza che sia stata io ad avvertirlo.
"Ragazzi! Mi spiegate perché mi avete messa qui dietro! Liberatemi immediatamente" urlo con tutta la forza che riesco a prendere dai polmoni, nel tentativo di farmi sentire dai due fratelli nei sedili qui davanti. Mi sembra una situazione del tutto surreale, Klaus è impazzito, non c'è altra spiegazione altrimenti.
Sicuramente mi hanno sentita perché il furgone si ferma, rischiando di avere addosso una delle mie valige, e sento che due portiere vengono aperte e richiuse subito dopo.
Giuro che gli salto alla gola questa volta. Potrà anche essere il mio ragazzo, ma non ha alcun diritto di scegliere cosa posso o non posso fare con la mia vita. Se voglio rimanere con lui e rischiare di morire è solo un mio problema, non suo.
"Non puoi fare questo ad entrambi Klaus, non ora che finalmente potete essere felici insieme" queste parole sono pronunciate sicuramente da Elijah mentre il fratello apre il portellone del furgone nel quale mi ha chiusa.
"Ti giuro che appena mi liberi ti ammazzo con le mie mani Niklaus" lo fulmino con lo sguardo.
"Elijah, lasciaci soli per favore" i suoi occhi non si muovono dai miei, anche mentre parla al fratello che resta senza parole davanti all'impassibilità di Klaus.
"Niklaus, non fare nulla di cui potresti pentirti, te ne prego" Elijah lascia un sospiro rassegnato, prima di allontanarsi da noi mi guarda un'ultima volta con una strana speranza negli occhi mista ad un dispiacere che non comprendo del tutto.
Klaus sale per mettersi davanti a me, lo sguardo basso, come se sapesse che quello che sta per fare provocherà la mia ira.
"Voglio solo dirti una cosa, promettimi che rimarrai in silenzio per tutto il tempo o renderai le cose ancora più difficili" gli occhi restano fissi sulle sue scarpe, mentre i miei stanno su di lui per controllare le sue mosse.
"Parla prima che ti metta le mani al collo e ti bruci con la verbena" il mio tono non è mai stato tanto freddo nei suoi confronti in tutti questi anni che ci conosciamo.
"Volevo dirti che mi dispiace. Mi dispiace averti messa in pericolo innumerevoli volte, all'inizio non mi importava della tua vita, con il tempo mi sono affezionato prendendoti come parte integrante della famiglia, fino a capire che il motivo reale per cui mi sentivo così protettivo nei tuoi confronti è perché ti amo. Perciò non puoi continuare questo viaggio con noi Isabelle, mi dispiace ma non posso rischiare che sia proprio mio padre a portarti via da me. Già mia madre ci è andata vicina, se starai lontana da noi avrai sicuramente meno problemi, sai sempre come comportarti con le persone" alza finalmente lo sguardo, mostrandomi una sola lacrima che gli riga quel viso sempre duro e serio con gli altri, ma che in realtà si preoccupa per tutte le persone che ama nel suo cuore.
"No, Klaus non farlo, non spetta a te questa scelta. Voglio rimanere accanto a te, non mi importa di tuo padre, ci libereremo di lui come abbiamo fatto sempre con qualunque altro problema che ci si è presentato davanti" scuoto la testa energicamente, ormai mi è tutto chiaro quello che ha intenzione di fare. Le guance mi si bagnano a causa delle lacrime che vi scivolano sopra.
"Perdonami" si avvicina alle mie labbra per baciarmi un ultima volta prima di staccarsi da me ed incatenare i nostri occhi l'uno all'altra.
La pupilla diventa più piccola, il mio cervello così come il resto di me diventa paralizzato all'istante, pronto ad ascoltare le parole che sta per pronunciare.
"Tu non hai mai conosciuto la famiglia Mikaelson. Non sai nemmeno dell'esistenza di una famiglia di originali. Dimentica tutto quello che è successo in questi anni che comprende quella famiglia. Sei stata trasformata per sbaglio nel periodo del medioevo da un vampiro di cui non ricordi niente. Fino ad oggi hai continuato a viaggiare per il mondo principalmente da sola, perché sei una donna forte ed indipendente. Ora però hai deciso di fermarti a Parigi, conosci il francese ed è la tua città preferita di sempre, lì ti metterai a studiare al college e poi troverai un lavoro in qualcosa che ti appassiona. Dimentica il nome Klaus Mikaelson, Rebekah Mikaelson, Elijah Mikaelson e Kol Mikaelson. Non sai niente di nessuno di loro. Sai di essere un vampiro che spesso si nutre di sangue umano e prende tutti i giorni della verbena per evitare di essere soggiogata. Abbi cura di te Isabelle" mi trascina giù dal furgone, un'ultima carezza sul viso prima di ritornare al posto del guidatore ed allontanarsi per sempre da me.
Mi è appena passato un furgone davanti, non sembra essere molto trafficata questa strada, avrei fatto meglio a chiedere un passaggio a quel tipo.
Poco male, mi basta trovare il primo aeroporto, sono stufa di girare il mondo, i luoghi da visitare sono praticamente terminati. E poi, voglio trovare qualche vampiro decente con cui fare amicizia, inizia ad essere noioso non avere nessuno con cui fare casino.
Torno a camminare lungo la strada sperando di trovare qualche macchina che mi porti, porto la mano alla tasca posteriore dei jeans per prendere il cellulare, ma la trovo vuota.
Strano ero convinta di averlo... l'avrò perso strada facendo, sono troppo pigra per tornare indietro e cercarlo però, all'aeroporto soggiogherò qualche commesso per poter prendere anche un nuovo telefono.
Sono stufa di stare in America, penso che tornerò un po' in Europa, ho proprio voglia di Parigi, sono sempre stata affascinata da quella città francese, con tutte le sue opere e le persone. Per non parlare della moda parigina che è a dir poco stupenda, certo, quasi al pari di quella italiana.
Dopo circa quindici minuti che cammino vedo in lontananza un aeroporto, finalmente potrò soggiogare qualcuno per farmi fare un biglietto aereo e partire via di qui. Ho anche avuto il tempo di scegliere la futura destinazione nel frattempo.
Il volo è piuttosto piacevole, ho fatto bene a prendermi un biglietto in prima classe senza scali, diretto a Parigi. Avendo già bevuto sangue a sufficienza prima di arrivare qui non ho avuto problemi con il controllo della sete, mi è bastato mangiare un po' del cibo che mi è stato portato dalle hostess durante il viaggio.
Se non fosse stato per uno stupido bambino che non faceva altro che piangere avrei anche potuto passare tutte le ore di volo a dormire, ma il destino ha voluto diversamente per me.
Una volta atterrati ho un solo primo pensiero per la testa: trovare un posto dove stare, poi potrò visitare tutta la città e iscrivermi all'università, anche se ancora sono indecisa su quale prendere a dire il vero. Potrei prendere medicina e laurearmi in psichiatria magari, ma non voglio rischiare che durante i tirocini mi prenda un attacco di sete improvvisa che non riesco a controllare. Meglio evitare quella strada. Forse dovrei provare più con qualcosa come psicologia, o meglio criminologia. Si, decisamente quella.
Ottimo, posso togliere almeno questa dalla lista delle cose da fare.
Con la sacca in spalla mi dirigo al quartiere della città che so essere più frequentato da creature soprannaturali, sarebbe meno problematica la mia vita se non devono costantemente nascondere la mia natura da vampira.
"Ciao, scusami se faccio la sfacciata ma mi hanno detto che in questo bar posso trovare una strega alla quale chiedere una stanza, volevo fermarmi per un po' qui dunque mi farebbe comodo un posto dove stare" chiedo alla ragazza dietro al bancone che si avvicina a me per prendere l'ordinazione di un drink e invece si ritrova a parlare con un vampiro.
"Sono io, ma non credevo che la voce si fosse diffusa fino ai vampiri. In ogni caso, manca poco alla fine del mio turno, se aspetti ti porto a vedere l'appartamento qui vicino. Piacere, io sono Daela" allunga la mano verso di me. Alzo subito la mia e la stringo in segno di saluto.
"Io sono Isabelle. Nessun problema, aspetto qui allora tranquilla" le sorrido. Lascio a terra il borsone e mi metto seduta davanti al bancone iniziando a guardarmi un po' intorno nel locale.
I minuti passano, nel frattempo sono riuscita a capire che qui dentro sono presenti insieme umani e soprannaturali, il che mi sembra già un enorme passo seppur con una ristretta parte della società. Almeno c'è speranza che un giorno tutti possano vivere senza problemi con l'altra, senza dover essere intimoriti dalla possibilità che gli umani ci usino per degli esperimenti senza il nostro stesso consenso.
"Eccomi, possiamo andare" sento la voce della ragazza di poco prima arrivare dietro di me, volto lo sguardo su di lei, pronta a seguirla.
Spero solo che tutto vada per il verso giusto con questa strega, non voglio odiare di tornare a casa dopo aver studiato e lavorato solo per la sua presenza, ma sono certa che troveremo il modo di andare d'accordo, sembra una apposto in fondo.

Ottimo, che dire amici e amiche del mondo di wattpad, ormai è finita la storia, o quasi. Mi raccomando fatemi sapere nei commenti che ne pensate di questo finale, ma state pronti che arriverà l'Epilogo dopo questo capitolo, ma sono curiosa di conoscere i vostri commenti🥰.
Love you all e grazie mille per tutte queste letture! Non mi sarei mai aspettata di arrivare a tanto!
Alla prossima,
~Izzy 💖
(Non posso credere che queste sia l'ultima volta che lo scrivo scusate mi è entrato un Klaus nell'occhio 🥲).

La ragazza 'Originale'|| The Vampire DiariesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora