Cameron
Dopo quell'episodio, nonostante il malumore e la delusione che mi provocava ripensarci, avevo deciso di fare finta di niente, e di non parlarne mai con Liam, un po' per proteggere me stesso, e un po' per proteggere lui. Proteggevo me dalla delusione e lui dal senso di colpa, perchè sapevo che gli pesava non riuscire a parlarmi dei suoi sentimenti. In gran parte lo facevo perchè avevo paura che mi ferisse ancora, in realtà, ma avevo cercato di ignorare anche quel pensiero egoista. Liam aveva iniziato a mandarmi delle canzoni d'amore, di punto in bianco. Canzoni stupende, una più bella dell'altra, che non avevo mai sentito prima in vita mia. La prima volta aveva aggiunto, assieme al file audio, anche un messaggio in cui diceva che non dovevo rispondergli, ma che voleva solo che l'ascoltassi. L'avevo fatto, col cuore in gola e le lacime agli occhi, convinto che fosse il suo modo di "prepararsi", convinto che presto mi avrebbe detto lui quelle cose, di persona. Quando ci eravamo visti, e avevo accennato alla canzone, ringraziandolo con un sorriso sulle labbra, aveva distolto lo sguardo, scrollando le spalle e dicendo che gli ero "solo" venuto in mente quando l'aveva ascoltata. La conversazione era finita lì, e dopo pochi giorni mi aveva mandato un'altra canzone. Nel giro di tre settimane me ne aveva mandate una ventina: a volte quattro in un giorno, a volte niente. Perciò, una cosa che avevo trovato dolce e speciale all'inizio, era diventata quasi pesante dopo meno di una settimana, come se ogni volta stesse cercando di ricordarmi che potevo togliermi dalla testa l'idea di sentirgli dire che mi amava. Sapevo che non era quella la sua intenzione, e che anzi lo faceva proprio per il contrario, eppure ci stavo male lo stesso. Me le mandava e basta, convinto che fossero abbastanza per far sparire l'insicurezza e la paura che avevo. C'era stato qualche litigio, molto stupido, ma ogni singola volta ero stato tentato dal dirgli la verità, dal chiedergli di smetterla di trattarmi come uno stupido, di dirmi finalmente quello che sentiva quando mi guardava, quando non eravamo insieme, quando facevamo l'amore, di dirgli che, per quanto quelle canzoni mi sollevassero un po' il morale e mi calmassero, iniziavo a detestarle, iniziavano a perdere significato. Ma non ero mai riuscito a parlargliene.
Per il resto, le cose non erano cambiate. Dominic era felicemente fidanzato con Melody, e a volte uscivo con loro e gli amici di Dominic, perchè entrambi si sentivano più a loro agio nel sapere che Melody aveva accanto almeno due persone che conosceva bene, cioè me e lui. Dominic era un tipo amichevole, molto più estroverso di me, e prima di quel momento io avevo accettato che lui frequentasse altre persone senza esserne geloso, e lui non si era mai offeso quando mi rifiutavo di uscire se non eravamo solo noi due. Da quando c'era Melody, la situazione era cambiata, ma non mi pesava tanto quanto avevo pensato. Poter stare con il mio migliore amico e la sua ragazza, che ormai era mia amica, era sufficiente per rendere la serata piacevole. Ero uscito con il loro "gruppo" solo tre volte, quindi forse era quella l'unica ragione per cui non ne fossi ancora stanco. Non ero più uscito con Liam e il suo, di gruppo. Mi stava bene, ad essere onesto, perchè ero molto più a mio agio quando stavo da solo con Liam, e lui era più a suo agio quando usciva da solo con loro quattro. L'unico problema, per me, era che fosse stato lui a proporlo. Speravo l'avesse fatto solo per quei motivi, e non per delle cose negative di cui non mi aveva parlato. Robert, poi, aveva deciso che sarebbe andato nel posto di lavoro di Eric, per incontarlo e parlarci come gli avevo suggerito io, ma solo dopo le feste di natale e capodanno. Quando gli avevo chiesto perchè, mi aveva detto che preferiva godersele in modo tranquillo, senza la possibilità di doverle passare a riprendersi da un cuore spezzato. Mi ero trattenuto dal protestare, ma l'avevo trovata, e la trovavo ancora, solo una stupida scusa per prendere tempo. Non gliel'avevo detto solo perchè era la stessa scusa che stavo usando io, con Liam. Mi sembrava di amarlo ogni giorno di più, nonostante tutto, e mi rendevo conto che anche per lui era lo stesso, e che faceva il possibile per dimostrarmelo. Morivo ancora dalla voglia di dirglielo, ma ero un codardo.Liam
L'unica possibilità che mi era venuta in mente per condividere i miei sentimenti con Cam senza farlo davvero di persona, era stata la musica. All'inizio mi ero sentito uno stupido, ma poi avevo capito che, per me, quello era uno dei gesti più importanti che avessi fatto in vita mia. Ogni giorno pensavo a Cam, e ogni giorno cercavo quasi in modo disperato una canzone che parlasse di me, di noi, che descrivesse l'innamoramento e tutti i sentimenti che non riuscivo a spiegargli. Mi sentivo felice e agitato come un bambino ogni volta che gliene mandavo una. Non avevo mai avuto il coraggio di chiedergli cosa avesse provato ascoltandole, ma mi fidavo di lui, e sapevo che mi conosceva abbastanza da capire quanto fosse importante, per me, dedicare una canzone a qualcuno, specialmente visto che non l'avevo mai fatto e che entrambi amavamo la musica in modo disperato. Non ero ancora riuscito a dirgli che lo amavo, neppure lontanamente, e anche se ancora mi sentivo terribilmente in colpa, mi sembrava che si fosse tranquillizzato, e avevo sperato fosse anche dovuto a quelle canzoni d'amore. Ci eravamo sentiti e visti un po' di meno rispetto al solito, più che altro perchè il lavoro in officina era aumentato, dato che molti portavano la propria macchina per farla controllare prima di partire per le vacanze natalizie, e la sera Cam arrivava a casa più tardi, stanco morto. Mi ero reso conto che, da quando mia mamma e i miei amici avevano saputo della mia relazione con Cam in modo ufficiale, avevo iniziato a sentirmi in imbarazzo, e forse un pochino agitato, quando eravamo tutti insieme. Perciò avevo fatto il possibile per vederci solo a casa sua, per stare da soli, e gli avevo proposto di uscire solo con i nostri rispettivi amici, spiegandogli che era semplicemente per far sì che entrambi mantenessimo i nostri spazi e che ci sentissimo più a nostro agio, e lui aveva accettato con tranquillità. Non gli avevo mentito, ma non gli avevo neanche detto tutta la verità. E non gli avevo neanche detto che la sua risposta così immediata mi aveva spaventato. Avevo iniziato ad avere di nuovo paura che si stesse stancando di me, che non si sentisse abbastanza amato, e ciò aveva anche aumentato a dismisura la mia gelosia, che nascondevo in ogni modo. Quando andavo in officina per vederlo e lo trovavo a parlare cordialmente con un cliente, quando uscivamo e lo vedevo sorridere ai camerieri del ristorante o ai dipendenti del supermercato, quando appariva un bel ragazzo in televisione, sentivo un sentimento disgustoso farsi strada dentro di me, e anche se ero bravissimo a nasconderlo, non riuscivo a scacciarlo. Quando aveva iniziato ad uscire con Dominic e i suoi amici, poi, la mia gelosia era peggiorata nel giro di pochi giorni. La sua prima uscita con loro era capitata di sabato; all'ultimo minuto avevo scritto sul gruppo fatto con Caleb, Aaron, Mia e Samuel che non sarei uscito con loro perchè mi sentivo poco bene, ma in verità mi era passata la voglia di stare in compagnia sapendo che Cam era con gente che non conoscevo; dopo cena mi era venuto il mal di stomaco, avevo controllato i miei messaggi e le storie instagram di Dominic e Melody in modo talmente insistente da inquietarmi da solo, ed ero andato a dormire solo dopo aver ricevuto un messaggio vocale di Cam, in cui mi spiegava che la serata era stata abbastanza sopportabile e che era appena tornato a casa, e in cui mi chiedeva come era stata la mia, di serata; gli avevo risposto scrivendo che mi ero divertito, che ero contento non si fosse rotto le scatole e che il giorno dopo sarei andato a casa sua perchè mi mancava. Beh, no, l'ultima parte non gliel'avevo scritta, l'avevo solo pensata. E, inoltre, avevo egoisticamente sperato che si fosse annoiato e che avesse deciso di non uscirci più. Non era stato così, però, e aveva continuato a passare qualche venerdì o sabato sera con loro. Mi rendevo conto che stavo rischiando di diventare possessivo e che ero ad un passo dall'assumere un atteggiamente sbagliato, e mi detestavo per questo, perciò avevo cercato in tutti i modi di non mostrargli quel mio lato orribile. Sapevo che se l'avessi fatto, si sarebbe sicuramente stancato definitivamente di me, specialmente perchè ero un ipocrita: non riuscivo a dirgli "ti amo", e pretendevo di averlo tutto per me, letteralmente, senza meritarlo neanche. Ero più stronzo di prima, ma lui mi guardava ancora con dolcezza e amore, persino dopo i nostri stupidi e piccoli litigi.

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A bit more
RomanceSpin-off e sequel di "Don't fade away" Espressione perennemente corrucciata, tono da duro e atteggiamento da strafottente: così appare Liam agli occhi di tutti, tranne che a quelli dei suoi migliori amici, Caleb, Aaron, Mia e Samuel. Ha passato dici...