Capitolo 13

1.6K 93 12
                                    

Cameron
-Ma che fai?- chiesi ridendo.
-Ecco, scommetto che adesso stai comodo, no?- dissi sorridendo, osservando la serafica espressione di Miao, comodamente sedutosi sul mio stomaco. Iniziò a fare le fusa, così gli accarezzai un po' la testa. Era troppo carino.
Ormai ero talmente abituato ad andare a casa di Liam che mi sembrava di abitarci. Anche Miao sembrava essersi abituato alla mia presenza, e a quanto pareva aveva finito col voler bene anche a me. Inspirai il profumo di vaniglia che Liam aveva spruzzato in tutta la casa mezz'ora prima, solo perchè gli piaceva. Anche l'ammorbidente che usava per lavare i vestiti era profumatissimo, così come il pigiama che stavo indossando, sempre suo. Sorrisi istintivamente, mordendomi le labbra ripensando alla risatina che emetteva quando gli baciavo il collo, o le guance. Ancora andavamo in stanze diverse per spogliarci, e entravamo in bagno insieme solo per lavarci i denti. Anche in quel momento, stavo aspettando che uscisse dal bagno e tornasse in camera da letto.
-Che carini che siete.- disse accennando una risatina, entrando nella stanza mentre osservava me e il suo gatto in modo dolce.
-E chi è più carino dei due?- chiesi mettendo via il telefono, sorridendo con fare malizioso.
Alzò un sopracciglio, avvicinandosi.
-Miao, mi sembra ovvio.-
-Già, lo sospettavo.-
Si mise a ridere, passando una mano tra i miei ricci e scuotendoli con fare affettuoso.
Miao si alzò in quel momento, facendomi gemere per il dolore causato dalle sue zampe sulla mia pancia quando scese dal mio corpo.
-Mi sa che vuole uscire.- disse Liam, dopo aver riso di nuovo.
Mi tirai su, poggiandomi sui gomiti, osservando la sua schiena e il suo sedere mentre faceva uscire Miao dalla finestra. Mi alzai proprio mentre la richiudeva, abbracciandolo da dietro e poggiando il mento sulla sua spalla.
-Non so se profumi di più tu o il pigiama.- dissi sorridendo istintivamente, baciandogli il collo.
Rise.
-Grazie... suppongo?- rispose girandosi verso di me, all'inizio solo con la testa.
Lo osservai per un attimo, poi gli presi il viso tra le mani, così si giro verso di me con tutto il corpo. Si morse la guancia, accennando un sorriso, per poi iniziare a guardarmi le labbra, avvicinando lentamente il viso al mio. Sorrisi, poggiando la fronte sulla sua, baciandolo solo dopo aver sentito quella sua risatina così strana e dolce. Aprii gli occhi quando lo sentii schiudere le labbra, solo per guardare la sua espressione. Mi salì il cuore in gola quando aprì gli occhi anche lui. Assunse un'espressione divertita, sorridendo come un bambino.
-Che c'è?- chiese posando una mano sul mio viso, continuando a baciarmi senza darmi la possibilità di rispondere.
Spinsi la mia lingua nella sua bocca, facendolo mugugnare quando lo presi per i fianchi, attirandolo a me. Feci scivolare lentamente le mani verso il suo sedere, mentre mi stringeva i capelli e la maglietta, aprendo ancora gli occhi per osservare meglio la sua reazione, come avevo già fatto altre due volte. Volevo essere sicuro di non metterlo a disagio, di non fare cose che non voleva. Sospirò, guardandomi.
-Ma lo fai apposta?- chiese con un sopracciglio alzato e quel solito sorrisetto di sfida.
-Cosa?-
-Smettila di guardarmi mentre... mi fai altro.- disse ridendo con fare imbarazzato.
"Non lo sai che cosa ti farei."
-Perchè? Ti imbarazza?-
-Sì.- ammise ridendo, toccandomi le fossette con entrambi i pollici.
Trasalì per la sorpresa quando gli strinsi un po' il sedere, ridendo per la sua espressione frustrata, per poi iniziare a baciarlo su tutto il collo mentre lo abbracciavo.
-Sei proprio scemo. Idiota.-
Continuò ad insultarmi per un po', sempre con meno convinzione. Tanto lo sapevo che stava sorridendo, lo capivo da come parlava, dal suono del suo respiro. Mi strinse le spalle, girando il viso per baciarmi sulla labbra. Sorrisi, iniziando a spingerlo lentamente, con l'idea di farlo sdraiare sul letto con delicatezza, senza smettere di baciarlo. Solo che inciampammo l'uno sui piedi dell'altro, spalancando gli occhi e trasalendo entrambi proprio mentre cadevamo a peso morto sul letto. Alla faccia della delicatezza.
Cominciò a ridere come un matto, mentre ancora mi abbracciava. Ero esattamente sopra di lui, leggermente di traverso, e sentivo il suo stomaco tremare a causa di quelle risate. Alzai la testa per chiedergli scusa, solo che quando lo vidi coprirsi la bocca con una mano e sentii quella sua risata così bizzarra, cominciai a ridere anch'io, immaginandoci da fuori. Chissà che espressione avevamo fatto.
-Oddio...-disse ad un tratto sospirando, asciugandosi le lacrime e emettendo l'ultima risatina.
Presi un bel respiro anch'io, premendo la fronte sul suo petto mentre recuperavo l'energia necessaria ad alzarmi.
-Scusa. Ti sei fatto male?- chiesi trattenendo anch'io un'altra risatina, premendo le mani sul letto mentre mi tiravo un po' su per guardarlo.
Scosse la testa con fare divertito.
-No, è che... è-
Mi mostrò il palmo della mano come a dirmi di aspettare, mentre si copriva gli occhi con l'altra mano. Mi resi conto che gli tremavano le spalle perchè stava ridendo un'altra volta.
-Cosa?-
-Si è... si...pff-
Iniziò a ridere di nuovo, emettendo suoni ancora più strani perchè cercava di smettere, ma non ci riusciva, prendeva aria per parlare, diceva due parole incomprensibili e rideva ancora.
-Eh?-
Risi anch'io, fermo su di lui e in qualche modo incantato dal suo modo di fare anche in un momento simile. Trovavo dolce anche il modo in cui si girava di qua e di là mentre cercava di smettere.
-Mi si è sfilata la ciabatta.- spiegò dopo qualche minuto.
-Per quello ci siamo ammazzati!- continuò gesticolando.
Aveva gli occhi lucidi per quanto aveva riso. Era così bello.
Mi resi conto che avevo preso a fissarlo solo dopo diversi secondi di silenzio. La sua espressione era cambiata ora, sembrava più serio, quasi più attento. Mi ricordai solo in quel momento che ero letteralmente sopra di lui. Ero tra le sue gambe, e tutto il peso della parte inferiore del mio corpo premeva sul suo. Sentii il cuore rimbombare nelle orecchie in un istante, mentre continuavo a ricambiare il suo sguardo così concentrato e dolce allo stesso tempo.
-Posso chiederti una cosa?- chiesi a voce più bassa.
Spalancò impercettibilmente gli occhi, poi deglutì.
-Certo.-
Si stava già innervosendo.
-Temi che ti chieda una cosa strana, vero?- dissi con un sorrisetto sulle labbra.
Alzò gli occhi al cielo, tirandomi la maglietta come per lamentarsi in silenzio.
-Fammi la domanda e basta! Non stare sempre lì a provocarmi...-
Gli diedi un bacio a stampo, per poi tornare a guardarlo.
-Okay.-
Si morse la guancia, rilassandosi un po'.
Deglutii io, stavolta.
-Quando ci siamo incontrati mi hai detto che non hai mai provato una forte attrazione fisica per nessuno. Non hai mai pensato di qualcuno "ci andrei a letto". Giusto?-
Annuì, senza smettere di osservarmi con la fronte corrugata.
Sentii di nuovo il battito cardiaco pulsarmi nelle orecchie.
-Te lo chiedo solo per saperlo, e non perchè voglio pressarti o... perchè mi infastidisce e cose simili, okay? È cambiato qualcosa, da quando mi conosci?-
Mi guardò negli occhi, poi spostò lo sguardo sulle mie labbra e su ogni parte del mio viso. Alzò le braccia, prendedolo tra le sue mani.
-È cambiato molto più di "qualcosa", ad essere sincero.- rispose accennando un sorriso, accarezzandomi il labbro inferiore col pollice.
Sentii un improvviso tremore nello stomaco, come una scossa elettrica, che mi scaldò tutto il corpo in un istante. Lo osservai per dei secondi interminabili, mentre pensavo a quanto mi sentivo fortunato, a quanto mi rendesse felice il fatto che anche lui mi desiderava davvero. Non ne avevamo mai parlato esplicitamente, nè del sesso e nè dei nostri sentimenti. Morivo dalla voglia di dirgli tutto quello che provavo, che avrei fatto di tutto per stare con lui, sempre, solo che avevo una paura tremenda di non ricevere la stessa risposta o, peggio, di non riceverne alcuna. Quindi aspettavo, sperando che prima o poi me ne avrebbe parlato lui.
Per quanto riguardava l'altro aspetto, invece, quello fisico, mi sembrava di esplodere per quanto lo volessi. Talmente tanto da pensare di non aver mai desiderato davvero di fare l'amore con qualcuno, prima di lui.
Divenni improvvisamente più consapevole del fatto che i suoi fianchi fossero letteralmente premuti dai miei, e mi maledii perchè i miei pensieri finivano sempre per diventare maliziosi anche quando non volevo.
Tirò su la testa, attirandomi a sè e baciandomi dolcemente. Sospirai, ricambiando il bacio mentre mi poggiavo sui gomiti per riuscire a stargli più vicino. Schiusi le labbra, intensificando il bacio, mentre mi toccava la schiena, facendo per scendere ancora più giù, stringendomi la maglietta del pigiama. Allontanai il viso dal suo solo il tempo necessario a fargli riprendere fiato, poi cominciai a baciarlo un'altra volta, col cuore in gola e la voglia di fargli molto di più. Gli accarezzai i capelli, portando una mano sul suo fianco, sfiorandogli il sedere e poi la coscia, stringendola e tirandola su. Puntò il piede sul materasso, continuando ad aggrapparsi ai miei capelli e alla maglietta. Mugugnai sulle sua labbra quando spinsi i fianchi contro i suoi, spalancando gli occhi e rendendomi conto che stavo andando troppo oltre, e che stavo per fare una cosa che non voleva.
-Scusa...- dissi sommessamente, sospirando, col respiro irregolare e un'erezione nei pantaloni, mettendomi in ginocchio sul letto per alzarmi.
-Che fai?- chiese completamente confuso, quasi stordito, tirandosi su e poggiandosi sui gomiti.
-Scusa, non volevo. Devo calmarmi un attimo...-
Mi afferrò un braccio appena mi voltai per scendere dal letto.
-Non ce n'è bisogno.-
-No, Liam, non ce la faccio.- dissi ridendo nervosamente.
Aveva ancora le gambe aperte, poggiate sulle mie cosce, con la mia erezione quasi poggiata sulla sua.
-Non sono un quindicenne con gli ormoni impazziti, ma mi diventa difficile resistere se continuo a baciarti.- ammisi tentando di smettere di pensare al fatto che anche lui avesse avuto quella reazione fisica.
-Ti sto dicendo che non devi smettere. Tanto non dobbiamo andare fino in fondo subito, no?- disse posando una mano sul mio petto, per poi stringermi la maglietta.
Mi stava guardando in modo diverso dal solito. Non voleva solo essere baciato stavolta, ma avevo avuto troppa paura di farlo sentire costretto per potermene rendere conto. Aveva lo sguardo di uno che sta morendo dalla voglia di toccarti, e di farsi toccare.
Gli presi entrambe le cosce, attirandolo di più a me e baciandolo, spingendolo sul letto mentre strusciavo la mia erezione sulla sua.
-Sicuro?- insistetti tra un bacio e l'altro, ancora preoccupato che il suo fosse solo un impulso momentaneo.
-Me l'hai chiesto anche prima, smettila. Questa non è una prova sufficiente?- chiese prendendomi una mano e portandola tra le sue gambe. Era anche più duro di prima, e dopo quello che aveva appena fatto, lo ero anch'io.
-No, non lo è. Potrebbe essere solo una reazione spontanea che non puoi controllare.- dissi con un sorrisetto malizioso sulle labbra, leccando le sue prima che le aprisse di nuovo.
-Sta' zitto e toccami.- mormorò.
"Perchè devi essere così sexy?", pensai infilando una mano sotto la sua maglietta, e poi anche l'altra, toccandogli lo stomaco e il petto. Si tirò su, ancora col mio viso tra le mani, sfilandosela e iniziando a togliermi subito la mia, che lasciai cadere a terra. Iniziai a baciargli il collo, a leccarlo per sentire che sapore avesse la sua pelle, a mordergli i capezzoli solo per sentirlo gemere, mentre si aggrappava alla mia schiena, incurante delle sue unghie nella mia pelle, e mi stringeva i capelli. Gli presi il mento con una mano, osservando il suo viso solo per un istante. Non era solo perso nel piacere e nella lussuria del momento, mi stava guardando con la stessa dolcezza con cui mi osservava quando guardavamo i film insieme, seduti in camera sua, o quando mi accarezzava i capelli mentre chiacchieravamo sul divano. Lo voleva davvero, mi aveva detto la verità. Si sdraiò solo il tempo necessario per farsi sfilare i pantaloni, poi si tirò di nuovo su, avvicinandosi. Ricambiò il mio sguardo per due secondi, poi lo spostò sulle mie labbra, passandoci la lingua sopra. Aprii la bocca, toccandola con la mia, sentendolo sospirare quando lo baciai. Gli toccai il sedere con l'altra mano, infilandola nei suoi boxer, facendola scivolare fino alla sua erezione, neanche con troppa pazienza. Gemette, staccando le labbra dalle mie, guardando istintivamente in basso. Gemette ancora, mentre iniziavo a muovere la mano, poi poggiò la testa nell'incavo del mio collo, passando un braccio dietro le mie spalle per riuscire a rimanere seduto. Gli baciai i capelli, abbassandomi i pantaloni e i boxer e strusciando la mia erezione contro la sua, facendo per prendere in mano entrambi.
-Che vuoi che faccia?- chiese parlando vicino al mio orecchio, posando la mano libera sulla mia e fermandomi, rendendomi più eccitato di quanto già non fossi.
Strinsi solo il suo, stuzzicandolo un po', ascoltando i suoi sospiri, poi poggiai la mano sinistra sul letto, per farlo stare più comodo, visto che aveva le gambe piegate sulle mie cosce.
-Toccami anche tu.- sussurrai muovendo la mano, baciandogli il collo.
Mi strinse la spalla, portando la mano tra le mie gambe, prendendomi più saldamente di quanto mi fossi aspettato. Scostai il viso per guardare in basso, mentre ci toccavamo a vicenda, ma ancora con una sorta di pudore.
-Non... fissarlo.- disse tra un sospiro e l'altro, scostando il viso per guardarmi.
Mi venne da sorridere.
-Scusa, non ci riesco.- dissi iniziando ad andare più veloce.
Gemette, abbassando la testa e stringendomi non solo la spalla. Cominciò a toccarmi in modo più intenso anche lui, e iniziammo a condizionare l'uno il ritmo dell'altro. Più mi eccitavo al suono dei suoi gemiti e più sospiravo, così lui mi toccava con più decisione, e io facevo lo stesso su di lui.
-Liam...- lo chiamai col cuore che mi pulsava letteralmente in ogni parte del corpo, col viso a pochi centimetri dal suo.
Sospirò, continuando a guardare giù.
-Guardami, Liam.-
Gemette, alzando un po' la testa e ricambiando il mio sguardo.
-Cameron...-
Il fatto che avesse detto il mio nome per intero, che mi stesse guardando come se avesse voluto divorarmi di sesso, e che mi stesse toccando in un modo che mi stava facendo tremare i fianchi per il piacere, mi fece solo venire ancora più voglia di farci l'amore.
-Ti piace?- chiesi sussurrando, ma solo per provocarlo un po' e farlo arrabbiare.
Invece spuntò un sorrisetto sulle sue labbra.
-No, per niente.- disse poi, gemendo subito dopo, ma senza smettere di guardarmi.
"Oh cazzo."
-E a te?- chiese passando una mano tra i miei capelli, rallentando improvvisamente il ritmo.
Gemetti quando mi sfiorò col pollice.
-Solo un po'.- dissi sommessamente, ricambiando il sorrisetto.
Riprese a toccarmi come prima, e io con lui. Avvicinai il viso al suo, spingendolo per farlo sdraiare. Continuammo a guardarci e a sospirare, i suoi stupendi occhi grigi incastrati nei miei, mentre fantasticavo non solo sulla prima volta in cui sarei entrato nel suo corpo, ma anche su quella in cui lui sarebbe entrato nel mio, continuando ad immaginarci in entrambe le situazioni, in ogni posizione possibile. Era il primo che mi faceva desiderare entrambe le cose. Non mi era mai successo prima, con nessun ragazzo dal quale mi ero sentito attratto.
Mi chinai su di lui per baciarlo, toccandogli i capelli, quando mi resi conto che stavo per venire. Ricambiò subito, passando una mano tra i miei ricci e intensificando il bacio. Mugugnammo sulle labbra dell'altro, quasi nello stesso momento, venendo entrambi.
Rimasi fermo per un po', con la testa poggiata sulla sua spalla, mentre riprendevamo fiato.
-Oddio...- disse ad un tratto, sospirando.
-Che c'è?- chiesi alzando la testa.
-Non so più perchè ti ho fatto aspettare così tanto.-
Non sapevo se mi veniva da sorridere di più perchè pensasse che due settimane fossero tanto tempo, o perchè ero felice e sollevato della sua reazione. Forse, semplicemente perchè anche lui stava sorridendo.
-Ne è valsa la pena.- ammisi.
Mi sdraiai accanto a lui, supino, mentre ci sistemavamo entrambi i boxer dopo esserci puliti un po' con dei fazzoletti che teneva sempre sul comodino.
-Mi presti un paio di mutande, vero?- chiesi voltandomi a guardarlo.
Si morse la guancia, ridendo, poi annuì.
Rimanemmo in silenzio, fermi a guardare il soffitto, per diversi secondi.
-Lo rifacciamo, vero?- chiese ad un tratto.
Mi girai di nuovo, spalancando impercettibilmente gli occhi quando vidi quanto seria fosse la sua espressione.
-Certo che sì, lo faremo sempre.-
Sorrise, alzando un sopracciglio.
-Tipo adesso?-
Sentii subito un brivido tra le gambe.
-Adesso, quando?- chiesi ricambiando il suo sorrisetto.
Scrollò le spalle, assumendo un'espressione divertita.
-Non lo so, tempo di farli riprendere.- rispose poi guardando in basso.
Mi misi a ridere, osservando quella sua faccia tosta, così sexy, e quello sguardo così amorevole.
-Sicuro che ce la fai?- chiesi sfidandolo di nuovo, curioso di vedere la sua reazione e sempre più incantato da tutto ciò che faceva, e da come lo faceva.
-Attento, sono più giovane di te di due anni.- rispose con un sopracciglio alzato, girandosi verso di me con tutto il corpo.
Osservai le sue spalle, le clavicole, il petto, tornando a guardare i suoi occhi.
-Sei così bello.- sussurrai quasi, avvicinandomi per baciarlo e prendendogli il viso con una mano, chiudendo gli occhi un attimo dopo aver visto la sua espressione sorpresa.
-Non ti sopporto quando fai così...- sussurrò, prendendomi il viso tra le mani, mentre continuavo a baciarlo.
-Lo so.- risposi sorridendo, scostandomi un po' per guardarlo.
Mi arrivò il cuore in gola quando notai in che modo mi stava guardando.
Rimase fermo per un po', come se stesse osservando qualcosa di prezioso, poi mi abbracciò, baciandomi il collo e le spalle.
Non riuscii a dire nulla, mentre strofinava il viso nell'incavo del mio collo, stringendomi come se avesse paura di vedermi sparire.
Avrei voluto chiedergli cosa provava davvero per me, avevo ancora bisogno di sentirglielo dire ad alta voce, però, in momenti come quelli, non potevo fare a meno di sentirmi totalmente amato.

A bit moreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora