Capitolo 23

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Liam
Dovetti osservare lo schermo del telefono per diversi secondi, prima di decidere cosa fare. Ero in macchina con i miei amici, sui sedili posteriori, accanto a Mia e Samuel, mentre Caleb guidava la macchina di Aaron, seduto accanto a lui. Non avendo ancora una macchina tutta sua, guidava quella di Aaron o quella di sua madre, da quando aveva preso la patente. Aaron ci aveva detto che in realtà Ellen e Jack, ovvero la mamma di Caleb e il compagno, gli avrebbero presto regalato una macchina, ma lui ovviamente non ne aveva idea. Anche Mia aveva preso la patente, insieme al suo migliore amico, e aveva finalmente una macchina tutta sua, regalatale dal padre, dopo anni di spostamenti a piedi o con degli autobus. Quella sera quei tre erano partiti da casa di Caleb, con la macchina di Aaron, ed erano passati a prendere prima Samuel e poi me. Stavamo andando nel nostro solito locale, per cenare e forse bere qualcosa. Ero tranquillo, preso a canticchiare ogni canzone che passavano in radio, a ridere di tanto in tanto per via delle mosse che facevano Mia e Samuel. Ad un tratto avevo preso il telefono ed ero entrato su Instagram, ma senza un motivo in particolare. Quando avevo notato il profilo di Cam tra le prima storie che mi erano apparse sullo schermo, avevo sentito un tremolio nello stomaco, come se avessi visto qualcosa di importante. In realtà lo era sul serio, ma solo perchè si trattava di lui, perchè Cam non condivideva mai nulla sui social, non l'aveva mai fatto. Continuai a fissare lo schermo, grato del fatto che Mia non sembrasse per niente intenzionata a girare la testa verso di me, come se volesse rispettare la mia privacy, visto che avevo il cellulare in mano. Mi chiedevo se, nel caso in cui avessi visualizzato la storia, Cam l'avesse trovato strano, o addirittura se gli avesse potuto dare fastidio. Appena ci eravamo lasciati avevo disinstallato l'applicazione che avevo spesso usato per "controllare" lui e le persone con cui usciva, ma anche se l'avessi tenuta sul telefono, non l'avrei mai più usata, non per qualcosa che lo riguardava. Guardai fuori dal finestrino per un po', ancora con lo smartphone in mano, sentendomi uno stupido perchè continuavo a pensare "e se fosse per me?". Mi sarebbe andata bene anche una frecciatina, o persino un vaffanculo. Mi bastava solo un piccolo, minuscolo segno da parte sua, qualcosa che mi facesse capire che non era finita neanche per lui, e che ancora pensava a me, anche se in modo negativo. Ovviamente, però, speravo che provasse le stesse cose che provavo io per lui. L'unica cosa a cui non avevo mai pensato, in realtà, era che avesse già smesso di amarmi. Forse era solo il mio egocentrismo a farmi sentire così, ma era anche perchè, stando lontano da lui per così tanto tempo, mi ero reso conto che non saremmo mai riusciti a trovare un amore come il nostro. Mi morsi una guancia, tornai a guardare il telefono e aprii la storia che aveva pubblicato. Spalancai impercettibilmente gli occhi, e in un attimo il cuore mi salì in gola. Lessi più e più volte il nome della canzone in sottofondo, portando addirittura il telefono vicino all'orecchio per essere sicuro di aver capito bene. Era la prima canzone d'amore che gli avevo mandato per messaggio. Non avevo bisogno di controllare la nostra chat, me lo ricordavo benissimo. Nel giro di due secondi, mi convinsi che non l'aveva fatto tanto per fare qualcosa. Cliccai sul nome del locale che aveva inserito nella storia, guardandone la posizione.
-Ragazzi, possiamo cambiare posto, stasera?- chiesi, senza neanche pensarci troppo.
Rimasero visibilmente stupiti, ma cercarono di non darlo a vedere. Mi chiesero dove volessi andare, con espressioni curiose sul viso. Mostrai loro le foto dell'interno del locale, dicendo semplicemente che mi sembrava carino, neanche con troppa enfasi, e che si trovava comunque nella direzione in cui eravamo diretti. Non mi sembrarono troppo convinti, così insistetti un'altra volta, spiegando che andare in un posto nuovo sarebbe potuto essere divertente. Accettarono, ma mi sembrò come se avessero capito che non avevo detto tutta la verità. Non potevo dire loro che l'amore della mia vita aveva pubblicato una storia su un social, per la prima volta in vita sua, nonostante sapesse a malapena come si faceva, e che oltre a specificare il luogo in cui si trovava, aveva anche aggiunto la prima canzone che gli avevo dedicato. Sarei sembrato un pazzo megalomane, e forse lo ero davvero.
Non sapevo se avessi più paura di entrare in quel locale e scoprire che lui non c'era, o se trovarlo lì e capire che quella storia non era per me. Non avevo idea di cosa avrei fatto, in entrambi i casi. Sapevo solo che morivo dalla voglia di rivederlo.

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