Una figura oscura si erse dal fango, con le gambe intorpidite e scossa dal gelo, delirante s'alzò e con grandi falcate tremanti si fece strada nel fango putrido e maleodorante. Non riuscí a fare piú di un passo perché rovinò nella lordura, incespicó svariate volte prima di arrivare al bosco lievemente innevato. Questa avanzava spedita nonostante la visibile sofferenza del suo corpo, ma qualcosa di più forte del dolore mandava avanti quell'essere strano. Era coperta di quel fango disgustoso che imbrattava l'aria da giorni ormai con il suo odore , ma ció non la fermava. Benché fosse esausta, comandó alle sue gambe di proseguire e non smise mai di camminare.
[...]
Un grido rieccheggió per tutta la tenuta, un urlo straziante che fece balzare il libro dalle gambe della dolce Susan. <<cos'è stato?>> Domandó Peter avvicinandosi alle sue due sorelle sedute sotto un albero <<sará stata la signora MacReady>> rispose Susan non curante <<avrá pestato il piede su un vetro>> ribatté Peter prendendo la cosa alla leggera, si voltó verso il fratello che aveva l'aria preoccupata <<che ti prende Edmund? Non sarai mica preoccupato per la signora>> Peter fece per ridere ma il volto del fratello non cambió. <<Quella non era la voce della Macready>> <<che vuoi dire?>> Domandó Susan <<stupidi! Andiamo a vedere>> Esclamó Lucy alzandosi e trascinando la sorella. I quattro corsero dentro la villa, salirono le scale dell'ingresso e vi trovarono la signora Macready che teneva tra le mani un vassoio con il té fumante sopra. <<Cos'è tutto questo trambusto?!>> Esclamó sconcertata <<non lo sappiamo, eravamo fuori>> rispose Lucy <<non era lei che urlava?>> Domandó Susan guardandola confusa <<ti sembra che possa emettere suoni simili?>> <<E allora cos'era?>> Ribatté Lucy guardando Peter che sembrava pensieroso <<vado a cercare il professore, voi setacciate la villa, potrebbe essere entrata una volpe o qualche cane randagio>> disse Peter dirigendosi verso le scale <<Peter ma che ti passa per il cervello?! Quello non era il grido di un animale!>> Esclamó Edmund decisamente su di giri e con la testa colma di pensieri <<allora cosa puó essere?!>> Non fece in tempo a finire la frase che un forte rumore di ferraglia li interruppe tutti, poco dopo un altro grido spezzò il silenzio tra i cinque. Gli occhi dei due fratelli s'incrociarono e Edmund sorpassó Peter sulle scale e corse per gli stretti corridoi della casa, seguito dai suoi fratelli e la signora Macready sbraitante. <<Non si corre! Ragazzini disturbate il professore!>> Edmund la ignoró categoricamente, ma quello che si trovó davanti non fu una bella immagine.
Sangue macchiava il tappeto del corridoio, l'armatura in pezzi caduta insieme a qualcuno. <<Edmund perchè ti sei fermat->> Peter vide e s'ammutolí mentre quella figura annaspava in una pozza di sangue, sollevó il viso e con la spada accanto a lei tentó di alzarsi impiedi <<s-sire...>> sussurró tentando di avvicinarsi. <<Edmund hai trovato qualcosa?!>> Gridó Susan raggiungendoli. <<Leysa!>> Fu l'unica cosa che pronunció gettandosi verso di lei a sostenerla mentre i sensi l'abbandonavano. <<Come prego?!>> Disse Susan sbarrando gli occhi incredula <<come fa a essere qui?>> <<Non l'ho mai vista in questo stato, sembra un martire...>> La signora Macready li raggiunse e appena i suoi occhi incrociarono quella pozza di sangue, lasció cadere il vassoio distruggendo uno dei cari servizi del professore, ma il panico la pervase e non poté evitarlo. Non aveva mai visto nessuno coperto di cosí tanto sangue e fango. <<Per tutti i cieli da dove arriva questa?! E tutto quel sangue? Signorino Edmund allontanati subito>> <<chiami un medico, questa persona sta male, é ferita!>> Esclamó Peter che ormai ne aveva fin sopra i capelli di quella donna <<Lucy, chiama il professore>> Mormoró alla sorella che annuí senza fare troppe storie e corse verso lo studio del padrone di casa. <<Edmund puoi fare qualcosa?>> Domandó Susan avvicinandosi <<Guarda la sua schiena>> Susan si inginocchió e prese a osservare lo squarcio che odorava di marcio <<cosa credi sia stato?>> <<Orsi... Qualche tempo fa mi aveva raccontato di aver avvistato degli orsi del Nord vicino a Bosco Tremante, pensava che Jadis stesse tornando>> farfuglió Edmund in risposta ancora in ginocchio con il peso di lei addosso. <<Edmund non sembrano artigli di un orso, sembra la ferita di una spada>> <<non esiste spada che possa toccare questa donna lo sai anche tu Peter>> <<eppure qualcosa l'ha colpita e da parecchio, quella ferita non ha un bell'aspetto>> <<perché non pensiamo a stenderla su un letto anziché lamentarci su cosa l'abbia ferita o meno?>> Ribatté Susan spostando con un calcio la ferraglia dell'armatura che era d'intralcio. Lucy tornó poco dopo insieme al professore che non riuscí a credere ai suoi occhi <<cosa diavolo é successo? Chi é questa giovane e da dove arriva?>> I ragazzi lo guardarono quasi complici e lui capí <<È lei? La Comandante? Come fa ad essere qui?>> <<Non ne abbiamo alcuna idea, dove possiamo stenderla?>> Domandó Susan trasecolata guardando il signor Kirke anch'esso preoccupato, aspiró del fumo dalla sua pipa e per qualche attimo si perse nei suoi pensieri <<c'é una piccola camera al primo piano>> Susan e Peter la sollevarono di peso e seguirono il professore sulle scale per poi addentrarsi in un piccolo stanzino con un letto e un piccolo camino. <<stendetela qui, vado a cercare la mia cara governante>> <<credete si riprenderà?>> Domandó ancora Susan che guardava quella funesta ferita preoccupata <<se il medico arriva in tempo>> ribatté Edmund a braccia conserte con la schiena poggiata al camino <<non puoi fare niente?>> <<non sono un medico Susan>> rispose Edmund portandosi una mano sulla fronte. <<Guardatela, sta tremando>> disse Lucy avvicinandosi al bordo del letto <<m-mi dispiace...>> la voce uscí flebile dalla bocca di Leysa mentre uno scossone la pervase <<NO!>> Gridó mentre delle lacrime cadevano sul pavimento <<n-non voglio... non a-adesso...>> mormoró ancora. <<Sapete se parla nel sonno?>> Domandó Peter cercando di alleggerire gli animi ma non funzionó <<stupido, sta delirando>> rispose Edmund avvicinandosi per controllare la sua temperatura, aveva la fronte calda, fin troppo <<vado a cercare un termometro>> Edmund lasció la stanza e qualche minuto dopo tornarono tutti quanti nella stanza. Le misurarono la temperatura e scoprirono che il medico non sarebbe potuto arrivare prima del giorno dopo. <<Non puó star qui con la schiena aperta fino a domani!>> Esclamó Lucy decisamente infastidita <<sue testuali parole>> Lucy allora guardó Edmund che passava molto del suo tempo con i centauri a Narnia, da cui aveva imparato come curare le ferite, cucirle e persino rimettere a posto le ossa. <<Ed...>> lui prese un respiro profondo e si avvicinó al letto, prese il termometro e l'espressione sul suo volto si fece ancor più cupa <<quarantadue di febbre>> mormoró <<la ferita ha preso infezione, mi servono due catini, acqua bollente e dei fazzoletti puliti>> <<come?!>> La signora Macready lo guardó esterrefatta, infondo per lei quello era un ragazzino di soli dieci anni, nella sua mente non era in grado di sapere certe cose. <<Signorina Macready si sbrighi, gli dia retta>> disse il professore incitandola, lei lo guardó confusa e si avvió verso la cucina. <<Lucy va con lei, aiutala>> continuó Kirke e la bambina obbedí seguita dalla sorella più grande. Peter intanto si dileguó a recuperare la legna per fare il fuoco. <<Professore, puó andare a cercare il liquore più forte che ha in cantina?>> <<A che ti serve piccolo?>> <<Sta sera puliró la sua ferita di nuovo, mi servirá.>> Tutti lasciarono la stanza e Edmund attese che tornassero per andare a lavarsi le mani, non poteva lasciarla sola. Le sistemó i lunghi capelli lontano dalla ferita e aprí i suoi vestiti, cosí che potesse lavorare meglio. La sua mente in quel momento fece ritorno a quel mattino e dei brividi gli corsero lungo la schiena, corse verso quel sogno che avrebbe voluto dimenticare ma per qualche ragione non poteva. Per un attimo pensó di prender con mano quei fatti e riconoscere le loro origini, ma decise di ignorarli; perché il timore e l'incertezza erano forti. Quando il medico arrivó il mattino dopo, trovó la ferita pulita e disinfettata, il suo dovere fu solo visitarla e darle un'antibiotico per l'infezione ma non poté fare molto per la ferita, ricucirla fu impossibile vista la sua profondità e la pelle troppo sgualcita, le sarebbe rimasta una cicatrice enorme. Al suo risveglio i quattro ragazzi si precipitarono nella stanza, felici come fosse Pasqua. <<Vorrei inchinarmi ma- Leysa tentó un movimento ma una fitta alla schiena la incolló al letto -non credo il mio corpo lo permetta>> <<come stai?>> Domandó Lucy. <<Non troppo bene, mi sembra di venir trapassata da parte a parte con ogni respiro>> <<ti abbiamo trovata in una distesa di sangue, cos'é accaduto? Come hai fatto ad arrivsre fin qui?>> Continuó Peter dopo aver messo un ceppo di legna al fuco. Leysa si portò la mano alla testa e sospirò nel dolore: <<ho seguito la luce a Lanterna Perduta, era come se mi chiamasse... ho camminato fin lí da Beruna con questa ferita>> strinse le lenzuola nei pugni, cercando di trattenere l'odio che nutriva. <<Narnia é caduta, sono riuscita a riprendere solo le terre della costa... ma ho vacillato. Telmar ci ha invasi>> i volti dei sovrani s'incupirono, Susan quasi cadde in deliquio sentendo tali parole, Lucy fu sul punto di scoppiare in lacrime ma si trattenne, fu Peter a versare una lacrima distogliendo lo sguardo dalla malata. <<S-sono tutti... morti?>> Domandó Susan con una mano a reggersi il cuore come se potesse caderle da un momento all'altro. <<Credo che la popolazione sia più che dimezzata vostra grazia...>> <<E il signor Thumnus?>> Domandò Lucy avvicinandosi alla Comandante ferita. <<È morto onorevolmente in battaglia mia regina... sono dispiac->> <<Asteria?>> Domandó Susan ma non ricevette risposta, Leysa si voltó invece da Edmund e disse: <<Philip e Sahiira riposano insieme>> Edmund annuí portandosi una mano sulla fronte. <<Dobbiamo fare ritorno e cacciare l'oppressore>> <<Non si puó tornare indietro, abbiamo provato molte volte>> rispose Peter vedendo negli occhi di lei spegnersi la speranza.
... ''Leysa somiglia a Eva Green,,
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