" Le vostre più grandi paure diverranno realtà. ,,
"Furon le parole che risuonavano nei pensieri di quella nave.
Tra tutti, spiccavano quelli di Edmund, come una luce nel bel mezzo di un profondo pozzo oscuro, preda per le tenebre.
All'orizzonte, l'Isola delle Tenebre.
Da essa provenivano i loro dilemmi e un penetrante odore di melma.
Ancora distante, ma abbastanza vicina da poter percepire l'aria malsana di quella cacofania.""Sul ponte, la ciurma era indaffarata a preparar la nave per una possibile battaglia contro l'ignoto.
"Leysa, nella cabina di Caspian, cercava di agganciare quell'armatura di manifattura telmarina che tanto trovava scomoda.
Era un armatura in metallo nero, creata con stralci di materiale e chiodati tutti assieme per mantener la forma del corpo.
Gli spallacci eran anch'essi di quello strano metallo nero, assemblati con la stessa tecnica della corazza: risultante in una forma spigolosa.
I bracciali invece eran un unico pezzo, spesso e pesante.
Anche questa volta dovette fasciarsi saldamente il seno per evitare che le stesse scomodo nell'altrettanto stretta armatura.
Indossandola, dubitò parecchie volte delle sue capacità di proteggerla, non che quella indossata durante la battaglia contro i telmarini fosse più resistente, ma questa sembrava fatta di cuoio."《Lucy, potresti darmi una mano, non riesco a chiudere i ganci dietro》
《arrivo》"Farfugliò Lucy mentre si legava i capelli in una cosa bassa, cosí che non le dessero fastidio in caso dovesse combattere.
S'avvicinò a Leysa e guardò confusa quei ganci, riflettè qualche secondo prima di chiuderli."
《Leysa, sei sicura di voler combattere?》
《certo》
《intendo, potresti risentirne... i tuoi dolori sono peggiorati questo lo sai》
《hai ragione, ma proteggere Narnia e i suoi sovrani è mio dovere.》
《l'ultima cosa che noi vogliamo è che tu stia male》
"Disse chiudendo finalmente l'ultimo gancio."
《grazie.》"Mormorò Leysa chiudendo le cinghie dell'ultimo spallaccio."《Leysa》
《dimmi》"Rispose voltandosi verso la sua regina mentre finiva di indossare i bracciali dell'armatura.
Lucy aveva fra le mani un pettine e delle spille per capelli."
《posso?》
"Leysa annuì in risposta sedendosi sul bordo del letto.
Lucy invece si sedette dietro di lei e cominciò a pettinare quei lunghi capelli che parevan ossidiana.
Leysa amava prendersi cura dei suoi capelli, specialmente prima di una battaglia.
Amava sistemarli in strane acconciature, fatte di trecce e intrecci.
Era solita farle da sola, ma quando fu nel mondo dei suoi sovrani, furono Susan e Lucy a volerle far per lei, non erano mai brave quanto lei, ma si impegnavano. Lucy soprattutto, voleva essere in grado di farle come le sue, sontuose e eleganti.I suoi capelli quell'anno finirono acconciati tutti i santi giorni, nel loro mondo non erano graditi dei capelli cosí lunghi. Rifiutò sempre l'offerta della signora Pevensie di tagliargli.
Quei capelli erano il suo orgoglio di donna, vederli cosí lunghi la faceva sentire la donna che non sembrava.
Quando durante quella battaglia, li dovette tagliare li pianse ogni volta che vedeva il suo riflesso. Maledisse quella scelta impulsiva, dettata dalla rabbia.
Eran parte della sua femminilità più di quanto il suo corpo potesse esserlo.Li amava quanto Lucy amava impegnarsi in imponenti acconciature, nel tentativo di riuscire a farle come Leysa.
Forse quel giorno ci riuscì.
Riuscì a sistemare quei filamenti neri nello stesso modo in cui era solita vederli durante le battaglie."
《continuo ancora a chiedermi come facessi a portarli cosí lunghi.》
《ho il corpo di un uomo. I miei capelli sono l'unica cosa che mi fa sentire femminile anche con un'armatura pesante addosso.》
《sai, quando ancora regnavamo su Narnia, mi sarebbe piaciuto avere una delle tue acconciature sulla testa.》
"Leysa sorrise."
《la signora castoro mi faceva i capelli tutti i giorni, eppure non riusciva mai a farli belli come i tuoi, nonostante ci mettesse tutto il suo impegno》
"Leysa rise."《quando tutto sarà finito, ti sistemerò i capelli come desideri.》
《ci conto!》

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𝑺𝒐𝒍𝒖𝒎 𝒊𝒏 𝑴𝒐𝒓𝒕𝒆𝒎 𝑭𝒊𝒏𝒊𝒂𝒕 𝑶𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒖𝒎 ● abt Edmund Pevensie
Fanfiction𝙇𝙚𝙮𝙨𝙖 :: 𝙋𝙧𝙤𝙩𝙚𝙩𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙙𝙚𝙜𝙡𝙞 𝙪𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞 ᵈᵃˡ ᵗᵉˢᵗᵒ "𝘕𝘰𝘯𝘰𝘴𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘪𝘰', 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢. 𝘚𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘤𝘳𝘪𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢, 𝘭𝘦𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯�...