[gradirei leggeste il capitolo con la canzone: "Paris, Texas" di Lana del Rey]
"Il vento freddo della notte portava con sè un forte odore di terra umida e la voce di un povero bardo sperduto per le vie sterrate di Narnia. Intonava una ballata antica, risalente ai tempi di Caspian IX, o giù di lì.
Suonava il suo liuto sgangherato mentre dagli alberi accanto alla strada vi eran scoiattoli, gufi e altri animali che lo guardavano mentre le sue corde vocali strimpellavano quell'antica ballata.
Quegli animali non avevano alcuna idea di cosa stesse cantando, ma nemmeno il bardo era a conoscenza del significato.
Narrava le gesta di un qualche guerriero dell'epoca d'oro dei quattro sovrani, ma non sapeva nulla di più.
Eppure era una delle ballate che tutti conoscevano e gradivano udire. Sentire quelle storie non era mai noioso.
Alcuni pittori si cimentavano nel dipingere le scene narrate, e sfornavano dipinti su dipinti, versioni variopinte, versioni cupe: tutte tratte da quella ballata.
Persino ai nobili Lord di Tellmar era di gradimento, loro pagavano fior di quattrini bardi e cantanti purché suonassero quella ballata nelle loro corti; poteva essere la più conosciuta, ma non la più semplice da esibire.
Conteneva svariate note basse, calme e pacate susseguite da improvvisi salti a note forti e alte. Il suono ideale era difficile da ottenere senza gli strumenti giusti e la tecnica giusta.
Di fatto quel bardo oltre ad esser sperduto era pure povero.
Le parole ricercate dell'originale, col passare del tempo, vennero sostituite da parole più povere, per gente di poco conto... ma la ballata mantenne ancora la sua bellezza e la sua storia che in pochi conoscevano.
Tra questi pochi i centauri e i tassi.
Dovere del tasso era di ricordare, e quello del centauro quello di custodire i segreti della volta celeste.
I tassi rimembravano bene l'antico testo di quella ballata, scritta da Re Caspian X in persona una volta tornato dal suo viaggio ai confini del mondo.
Non narrava di un qualunque guerriero o eroe dei tempi antichi di Narnia, ma di una figura dal passato nebbioso e una vita degna dei più grandi poemi.
Figura dal volto disperso negli antichi dipinti dell'epoca d'oro, ma dal ricordo vivo nella cultura di quella terra magica.
La Comandante dell'Esercito di Narnia la ricordavano i tassi, ma anche Titania Regina delle Fate, ultima della sua specie. Ma i tassi non conoscevan altro che la vita a Narnia di quella creatura potente: diretta consigliera di Re Peter il Magnifico, Comandante dell'Esercito, Protettrice di Narnia.
Possedeva la forza di un'intera armata e l'astuzia di mille volpi, veloce più dei ghepardi e spietata come pochi.
I centauri, studiando la stella a cui la Comandante era in qualche arcano modo legata: scoprirono il suo oscuro passato, ma per rispetto e timore di lei mai lo rivelarono e quella parte di conoscenza rimase segreta fra gli alti ranghi del clan di Narnia.
Tutt'ora mantenevano quel segreto, a distanza di secoli.
A distanza di secoli la sua immagine ancora restava viva per quella landa magica e mai i suoi abitanti l'avrebbero dimenticata.
Mai."
"La contrario, in un mondo grigio e cupo, molto distante dalla verdeggiante Narnia, la sua immagine era svanita, dimenticata da tutti.
Leysa Pevensie era come scomparsa dalla faccia della terra, nessuno aveva idea di chi fosse, nessuno la ricordava.
I suoi documenti all'anagrafe erano svaniti come polvere al vento.
La sua vita in quel mondo era svanita, come mai esistita. Ogni briciolo della sua esistenza era stato cancellato. Dimenticato.
L'unica cosa che rimase di lei, furono i vestiti troppo grandi per essere indossati da Lucy.
Ma chiunque era stato a Narnia la ricordava ancora bene e soffriva in silenzio la sua morte."
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𝑺𝒐𝒍𝒖𝒎 𝒊𝒏 𝑴𝒐𝒓𝒕𝒆𝒎 𝑭𝒊𝒏𝒊𝒂𝒕 𝑶𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒖𝒎 ● abt Edmund Pevensie
Фанфикшн𝙇𝙚𝙮𝙨𝙖 :: 𝙋𝙧𝙤𝙩𝙚𝙩𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙙𝙚𝙜𝙡𝙞 𝙪𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞 ᵈᵃˡ ᵗᵉˢᵗᵒ "𝘕𝘰𝘯𝘰𝘴𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘪𝘰', 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢. 𝘚𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘤𝘳𝘪𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢, 𝘭𝘦𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯�...
