I sovrani, Leysa e Trumpkin si aggregarono al resto delle forze narniane guidate da Caspian. Durante il cammino verso il luogo d'incontro, Lucy e Susan si misero a chiacchierare, in particolare la più piccola fece notare alla grande lo sguardo che il bel telmarino le aveva lanciato poco prima, ma Susan aveva ben altro per la testa e non era certo lui; la sua mente la tormentava con un costante pensiero e un continuo rimpianto, non faceva che pensare a quanto avrebbe potuto fare prima di lasciare Narnia per così tanto tempo, sarebbero dovute andare ai confini del mondo insieme.
Lucy notò l'espressione malinconica sul volto di lei e decise di sorvolare e cambiare discorso e inizió il suo solito farfugliare che Susan in quel momento non riusciva a seguire. Edmund se ne accorse e si avvicinò alla sorella maggiore e le mise una mano sulla spalla:
<<da quando siamo tornati non ho ancora avuto modo di dirti che mi dispiace... non avevo considerato che lei non ci sarebbe stata>> <<mh...almeno siamo qui, è questo che conta>> <<sarebbe meglio se tutti coloro che abbiamo amato fossero con noi>> <<ti prego, basta non parliamone non...>> le parole le si bloccarono nella gola lasciando il fratello senza una spiegazione, ma: <<capisco...>> uscì dalla bocca di lui come un sibilo timido, voleva confortare la dolce sorella ma un'occhiata truce e sprezzante lo raggiunse; gli occhi cristallini imperlati di lacrime contornati da morbide ciglia e agrottate sopracciglia.
<<tu l'hai potuta salvare, io no. Non dir che comprendi quando non puoi... spero tu non venga mai a capire>>
Quelle parole serpeggianti suonarono come una profezia o un occhio malvagio. Si morse le dita mentalmente e chinò lo sguardo verso la terra brulla e continuò a camminare accanto alla sorella che mentre pronunciava quelle parole aveva gettato un lieve sguardo avanti verso la testa della fila.
Caspian guidava l'esercito a capo affiancato da Peter e Leysa, i tre parlavano della situazione del telmarino, di come sia accaduto quel che è accaduto. La Comandante ascoltava in silenzio giudicando dentro di sé azioni militarmente inadeguate. D'un tratto il suo occhio si soffermò sulla strana andatura del passo del principe telmarino; lento, quasi zoppicante e lamentoso: aveva sulle spalle un qualcosa di avvolto in vecchia stoffa ingiallita. <<Cos'é che porti sulle spalle Caspian?>> Dimandò con accento contenuto. <<Un regalo del mio precettore>> <<sembra un cimelio antico, posso sapere di cosa si tratta?>> <<Una vecchia lancia, nulla di particolare>> Leysa storse il naso confusa: <<Per quale motivo zoppichi allora?>> <<E' da interi giorni che cammino per tutta Narnia in cerca di tutti coloro che vogliono battersi, è come se i miei piedi fossero in fiamme>> la risposta la lasciò un poco di sasso ma infondo era un principe e non poteva aspettarsi di meno. <<In realtà è bastato il suono del corno a mandare la foresta in fermento, alcune ghiandaie hanno ribattuto il messaggio nelle aree più remote, il principe non ha veramente camminato così tanto>> bisbigliò uno scoiattolo appena posatosi sulla spalla di lei <<ah beh...>>
La Regina più grande attraversò l'intera colonna di genti e vide e udì il dissenso, le lamentele, lo sconforto dei suoi sudditi. Le si strinse il cuore origliando di passaggio quei discorsi su tutti i soprusi e le violenze subite nel corso dei secoli. Pensò che se lei e i suoi fratelli fossero rimasti più a lungo avrebbero avuto tempo per dare al loro popolo dei sovrani capaci e meritatevoli di simil titolo; sarebbe bastata una selezione tra coloro più vicini ai quattro troni o una scelta diretta del popolo. Ci fu una proposta, meno di un anno prima della loro sparizione, da parte del loro Consiglio, di creare unioni politiche nei territori confinanti a Narnia tramite matrimoni dei due Re, in modo da assicurare al Regno una discendenza in un eventuale caso estremo. Il progetto fu rifiutato dai quattro fratelli, nessuno di loro avrebbe mai venduto l'altro per un unione politica forse anche pericolosa. Erano una famiglia ed erano lì insieme.
Rimugginando su ciò Susan quasi rimpianse di non aver accettato una proposta simile, di esser stata egoista e troppo innamorata per accettare le proposte di matrimonio del principe di Calormen.
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𝑺𝒐𝒍𝒖𝒎 𝒊𝒏 𝑴𝒐𝒓𝒕𝒆𝒎 𝑭𝒊𝒏𝒊𝒂𝒕 𝑶𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒖𝒎 ● abt Edmund Pevensie
Фанфикшн𝙇𝙚𝙮𝙨𝙖 :: 𝙋𝙧𝙤𝙩𝙚𝙩𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙙𝙚𝙜𝙡𝙞 𝙪𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞 ᵈᵃˡ ᵗᵉˢᵗᵒ "𝘕𝘰𝘯𝘰𝘴𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘪𝘰', 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢. 𝘚𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘤𝘳𝘪𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢, 𝘭𝘦𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯�...
