<TERRA!>
"L'equipaggio fu in preda alla frenesia appena giunse quella parola dalla coffa. Finalmente avrebbero messo piede a terra. Avrebbero mangiato, fatto provviste.
Appena il cielo si schiarì, quella felicità si frantumò in mille pezzi, l'isola su cui stavano per approdare era... roccia.
Pura roccia.
Gettarono le ancore e mollarono le scialuppe per avvicinarsi alla costa."
《Sire, dubito i Lord si siano fermati qui, è vulcanica.》"Esclamò il signor Rees dall'altra scialuppa."
《noi tre cercheremo tracce del loro passaggio, voi occupatevi di trovar qualcosa da portar sulla nave.》"Ribattè Caspian."
《noi quattro intendi》"Disse Eustace.
L'intera scialuppa si voltò a guardarlo."
《non lasciatemi di nuovo con quel ratto!》
《ti ho sentito》"Rispose Ripiceep."
《è esasperante.》"Bisbiglío."
《ho sentito anche questo!》"Ribattè ancora Ripiceep."
《andiamo Eustace, ci sarà anche Leysa con te.》"Disse Edmund divertito e conoscendo l'astio fra i due."
《non so cosa sia meglio.》"Borbottò in risposta.
Leysa che remava vo guardò torva."
《fammi arrabbiare e ti appendo ad uno scoglio.》
"Sulla scialuppa tutti risero, tranne Eustace e Leysa che sembrava particolarmente seria nei suoi intenti."
"Quando misero piede su quell'ammasso di roccia la compagnia delle meraviglie si divise.
Leysa, Ripiceep, Drinian, altri cinque uomini, in teoria anche Eustace ma si dileguò prima che potessero nominarlo, si diressero in cerca di qualcosa di commestibile su quell'isola deserta."
"Fortunatamente era una vasta isola che possedeva qualche area fertile, essendo anche vulcanica.
Leysa richiamava alla sua mente le conoscenze fatte a scuola, interessanti scoperte di cui non aveva idea.
A scuola, parlando dei vulcani, le parlarono di quanto la terra potesse esser fertile intorno ad essi.
Camminando e avvicinandosi al vulcano principale fantasticava sui vigneti alle pendici dell'Etna, alle coltivazioni di pistacchio che ancora non aveva avuto l'occasione di assaggiare. I dolci, nel mondo dei suoi sovrani erano un grosso privilegio, il cibo era razionato e di dolci se ne vedevan pochi."
"L'isola era vasta, dalle coste colme di pinnacoli di roccia appuntita e una piccola spiaggia che s'affacciava ad Oriente.
Man mano che procedevano fra le scure rocce, la terra sotto i loro piedi cominciava a diventar più scura.
Il vulcano al centro dell'isola era vicino.
A un lato del vulcano vi era un largo fosso, relativamente piatto se non per qualche strano cucuzzolo di terra.
Da quei cucuzzoli, ogni tanto, a intermittenza, la terra sputava aria calda.
Proseguirono per un ipotetico sentiero scosceso circondato da euphorbia e cactus."
《NO!》"Esclamò Leysa vedendo Ripiceep sul punto di leccare il lattice di una pianta d'euphorbia."
《non, leccarla.》
《voglio solo controllare se è commestibile》
《non lo è. Fidati di me. È euphorbia, quella robetta bianca è tossica se ingerita. Potresti vomitare le budella》"Esagerò con l'ultima frase ma almeno il piccolo topo scartò l'idea.
Proseguirono su quella strada finché non trovarono un'esponenziale distesa di niente.
Nulla.
Terra morta.
Arida."
《eravate sicura avremmo trovato qualcosa!》"Esclamò il signor Rees, bagnato fradicio dal sudore.
Faceva caldo su quell'isola."
《ne ero convinta, sulle pendici dei vulcani coltivano vite e ulivo... questo porto è completo deserto》
《abbiamo faticato invano qui non si può prender nulla.》"Borbottò uno degli uomini.
Leysa rimase impiedi davanti a quella landa deserta, fissava quel posto come se facendolo fosse cresciuto qualcosa. Il volto cupo e distrutto mentre il vento caldo che soffiava su quell'alto sentiero, le sventolava i capelli con forza, tagliandole il viso e colpendo gli occhi senza ritegno.
Tirò un profondo sospiro di rassegnazione e si voltò per tornar indietro a mani vuote.
Rivolse di nuovo il viso verso quella landa deserta e si stropicciò gli occhi."
《FERMI!》"Gridò."
《che succede?》"Domandò Dirnian."
《fichi d'india.》"Rispose Leysa con uno strano sorriso stampato sulle labbra."
《proseguiamo da questa parte.》"Continuò.
Seguirono il sentiero che scendeva verso quella vallata deserta.
Sparsi in modo poco omogeneo su quel deserto di pietra e terra arida vi erano delle piante di fico d'india complete di frutto ben maturo, Leysa appena le vide credette fosse un miracolo.
Molto convenienti i frutti maturi, proprio al momento del loro arrivo.
Raggiunsero le prime piante cariche di frutti e Leysa sfoderò la sua lancia."
《fate attenzione alle spine》
《come fai a conoscere queste cose?》"Domandò Drinian confuso da quelle piante mai viste in vita sua."
《c'è stato un tempo in cui, questi frutti, mi hanno salvato la vita.》"Rispose tagliando le grosse foglie, cariche di frutto, di quella pianta stravagante."
《metteteli nella cesta senza toccarli, hanno spine ovunque.》
"Non impiegarono molto a raccogliere quei frutti che eran in verità pochi, probabilmente gli ultimi della stagione. Fecero in fretta, anche favoriti dall'ombra del vulcano principale che proiettava la sua ombra su quella valle.
Fecero poi ritorno alla spiaggia dove avevano attraccato le scialuppe e Leysa stupì ancora una volta l'equipaggio con la sua esperienza nella sopravvivenza.
Prese quei cesti e rovesciò il contenuto sulla nuda sabbia.
Separò la foglia dal frutto e coprì quest'ultimi con della sabbia.
Prese uno dei teli che servivano a coprire la scialuppa e cominciò a strofinarlo pian piano su tutti quei frutti, si fece aiutare dal resto gell'equipaggio presente e in pochi minuti finirono.
Misero tutti i frutti fortunati nella cesta e Leysa, sola, prese la cesta e la immerse nell'acqua.
Fece numerosi strani e bruschi movimenti prima di inclinare la cesta contro le plecide onde del mare.
Le spine sarebbero dovute andar via così.
Quando si ritrovò a fuggire dal Regno delle Fate, prima di raggiungere Narnia dovette passare lunghi giorni di cammino e pericoli. Superare Tellmar indenne, rimase sempre sulla difensiva, quindi il luogo più sicuro era passar per il confine con le Terre del Nord.
Terra arida, che però lasciava spazio a quel poco di vegetazione dal forte tempramento. I fichi d'india. Unica sostentazione di una giovane fata di dieci anni.
Sopravvisse a fichi d'india e acqua piovana."
《avete trovato qualcosa?》
《non molto》
《la nostra Comandante però sembra esser esperta di piante.》"Rispose Drinian ancora dubbioso su quei frutti.
I sovrani curiosi si avvicinarono e videro Leysa, fradicia, riportar la cesta sulla spiaggia.
Al suo interno, strane patate brufolose color porpora."
《Leysa, sei sicura siano commestibili?》"Domandò Caspian, e lei annuì asciugandosi la fronte con la mano."
《direi che possiamo tornare a bordo allora.》"Decretò Caspian."
《dov'è Eustace?》"Domandò Lucy preoccupata dopo ciò che vide in quella grotta."
《sicuramente lontano da qui per non aiutarci a caricare le barche.》"Rispose Ripiceep canzonante.
Lei si voltò verso il fratello."
《ho un brutto presentimento》
"Edmund annuì forse scocciato a andò a cercar il cugino, seguito da Caspian.
Intanto finirono di caricar le barche e Leysa spedì il resto della ciurma sul veliero e attese il ritorno di Edmund e Caspian."
"Durante l'attesa, mentre il caldo vento le cullava i capelli, udì un rumore simile a un esplosione.
Alzò il volto verso il vulcano principale dell'isola, ma non vide nulla.
Cominciò a chiedersi cosa fosse.
Non passò molto tempo perché trovasse risposta alla sua domanda.
Una larga ombra sorvolò il cielo e si diresse verso il veliero.
Leysa dovette posar la mano sulle sopracciglia per riuscir a contrastare la luce del sole e vedere quelle possenti ali sbattere verso il Veliero dell'Alba.
Per un attimo sembrò felice di vederlo, l'attimo dopo volle poter strappare quelle scaglie e farvi una sciarpa con esse."
"Un drago dalle imponenti dimensioni, le scaglie d'un caldo oro tendente al rosa e le fiamme cacciate dalle sue fauci eran dorate.
Una creatura meravigliosa, sogno della piccola Leysa.
Ma Leysa avrebbe scuoiato quella bestia se avesse torto un sol capello alla sua Regina."
"Poco dopo, il drago tornò sull'isola, ignorando Leysa sulla spiaggia."
"Cominciò a preoccuparsi su cosa quella creatura avesse potuto fare, come l'avrebbe ucciso se avesse osato attentare alla vita dei suoi sovrani? Era un drago, bestia che respira fuoco, dalle scaglie dure come il diamante e possenti artigli. Le sarebbe bastata una fiammata per morire carbonizzata. Fallendo nel suo giuramento."
"Leysa si voltò verso Caspian e Edmund di ritorno, fece per parlare ma le parole le rimasero bloccate in gola, appena vide quell'infernale bestia portar via Edmund fra le sue fauci.
Il mondo le crollò addosso, proprio come in quel sogno.
Le ginocchia l'abbandonarono lasciandola crollare a terra fra la sabbia.
Una fitta alla testa la fece barcollare ma rimase in piedi, a contemplare il suo fallimento."
"Caspian s'avvicinò a lei per aiutarla in qualche modo: l'aiutò ad alzarsi.
Lei sfoderò la sua lancia e si mise davanti a lui, scrutando i cieli e gli angoli dietro le rocce, in cerca di quella spietata bestia che le aveva portato via parte del giuramento."
"Edmund era la parte più importante del suo giuramento, ora che l'aveva perduta... nulla l'avrebbe più fermata, nemmeno quel drago.
Nulla importava più di quello, nemmeno i sogni di quella piccola fata di cinque anni.
Nulla."
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Lisa~
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𝑺𝒐𝒍𝒖𝒎 𝒊𝒏 𝑴𝒐𝒓𝒕𝒆𝒎 𝑭𝒊𝒏𝒊𝒂𝒕 𝑶𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒖𝒎 ● abt Edmund Pevensie
Фанфикшн𝙇𝙚𝙮𝙨𝙖 :: 𝙋𝙧𝙤𝙩𝙚𝙩𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙙𝙚𝙜𝙡𝙞 𝙪𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞 ᵈᵃˡ ᵗᵉˢᵗᵒ "𝘕𝘰𝘯𝘰𝘴𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘪𝘰', 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢. 𝘚𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘤𝘳𝘪𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢, 𝘭𝘦𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯�...
