"Edmund sbarrò gli occhi sconvolto e confuso vedendo Leysa uscire dalla finestra.
S'affaciò e la vide sopra il tetto con la mano tesa verso di lui.
Ancora confuso, s'arrampicò malamente sul davanzale per poi afferrare la mano di Leysa che lo sollevò sul tetto."
《cosa ci facciamo qui?!》"Domandò Edmund confuso."
《la luna è meravigliosa sta notte.》"Mormorò alzando il viso verso la grande massa di pietra candida come un lenzuolo.
Anch'Edmund alzò il viso e rimase esterrefatto da tale bellezza, tanto che il cuore sembrò saltargli in gola.
Poi volse il viso verso Leysa che ammirava la luna con le gambe distese e il busto sorretto dalle braccia; indossava ancora i lunghi pantaloni grigi e una vecchia camicia ingiallita che utilizzava per pulire, eppure, riusciva a essere bella anche in quello stato.
Gli occhi di Edmund percorrevano la sua figura argentea... non potè far a meno di notare come la stretta stoffa della camicia premesse sul suo corpo, mettendo in risalto il suo seno, i suoi muscoli e la funesta cicatrice sull'addome.
La camicia semi aperta mostrava il suo collo candido e i muscoli di esso tesi a reggere la testa chinata all'indietro.
Quei capelli neri che brillavano sotto il pallore lunare scivolavano lungo la schiena e sul suo petto contornando quella scollatura bianca.
Infine quel viso quasi regale e aspro incantava Edmund come una statua di Michelangelo. In particolare rimase a guardare le sue labbra calde, spigolose ma accoglienti.
Lei somigliava ad essa.
Lei era la Luna.
"Leysa abbassò lo sguardo verso le mani di Edmund, lunghe e snelle, anch'esse coperte di calli, eppure eran ben curate; aveva le unghie corte, pulite e la loro pelle era morbida e pallida.
Sul dorso della sua mano, e sul braccio, si potevan notare le vene azzurre che coloravano un poco la sua pelle.
Sulle braccia aveva le maniche della camicia bianca ripiegate su se stesse fino all'altezza del gomito.
Aveva la camicia ifilata nei pantaloni neri che utilizzava spesso, i suoi preferiti; piacevano anche a lei, notava bene come abbracciassero dolcemente le sue cosce muscolose e come circondassero la sua vita stretta.
La camicia era una delle tante eppure rendeva la sua figura aurea e leonardesca. La luce gentile della luna creava placide ombre sulle pieghe della camicia e in particolare sui suoi pettorali che si scontravano con la camicia in cotone.
Pian piano il suo sguardo si posò sul suo collo e sul suo pomo d'adamo che fece scattare in Leysa qualcosa.
Poi il suo viso, dolce e morbido, i suoi grandi occhi color nocciola brillavano sotto quella luce argentea.
Infine il suo occhio cadde su quelle labbra calde e soffici, accoglienti e delicate, rimase incantata a guardarele, a guardarlo.
A guardare Lui."
《Ed》
"Di colpo, distolse lo sguardo dalle labbra di Leysa e continuò a far finta di guardare la luna."
《perché vuoi entrare nell'esercito?》"Domandò Leysa cercando un contatto con i suoi occhi.
Il leggero sorriso che Edmund portava sulle labbra svanì, sostituito da un volto serio e forse triste."
《stare con le mani in mano mi fa pensare a lei.》"Mormorò chiudendosi fra le sue ginocchia."
《sento che, non ho fatto abbastanza..》"Continuò."
"Leysa si avvicinò un poco, pensò di abbracciarlo o, semplicemente di posargli una mano sulla spalla ma, stranamente si sentì in imbarazzo e non mosse un dito."
《Narnia non poteva meritare Re migliore, Narnia ti ama.》
"Edmund era una persona che non smetteva mai di lavorare. Durante il suo regno a Narnia non fece altro che studiare, allenarsi e ovviamente governare insieme alle sorelle e il fratello.
Faceva qualsiasi cosa per conto suo e mai gravò sui suoi fratelli, anzi, fu il loro porto sicuro, qualcosa su cui avrebbero potuto contare sempre.
Edmund cambiò molto, Narnia lo cambiò, sempre in meglio."
《lo ripeti sempre..》"Mormorò posando le mani sulla fredda tegola del tetto.
Leysa rivolse il volto verso di lui e così vicina, non potè non sentire il suo odore e di osservare come il colletto della camicia cadesse gentilmente sulle sue spalle e, quella piccola voglia a forma di cuore sotto l'orecchio.
《è la verità.》"Rispose calma."
"Edmund sorrise leggermente e prese la mano di Leysa e la intrecciò alla sua."
《grazie》"Mormorò mentre coccolava quella mano."
"Non era la prima volta che Edmund pronunciava tale parola, eppure quella volta pareva più speciale del solito."
"Leysa si sentì uno strano calore provenire dal suo corpo, mentre guardava le sue mani intrecciate a quelle di Edmund sorrise e le strinse ancora.
Ogni secondo Leysa desiderava che quel momento non finisse.
Le lunghe e morbide mani di Edmund coccolavano le sue, melanconiche e dure.
Quel gesto sembrava avvolgere le loro anime di un calore morbido e sereno."
"Ancora una volta i loro occhi si specchiarono l'uno nell'altro e presero a parlare, svelando segreti di cui nemmeno loro erano a conoscenza.
Le loro pupille che crescevano l'una per l'altra portavano in loro un grande sentimento, forte e imponente che entrambi non potevano immaginare
Un sentimento che quatto quatto s'insediava fra le loro anime, puro e vergine."
"Leysa sorrise ancora e posò il capo sulla spalla di Edmund che fece lo stesso e ancora una volta giurò a sé stesso che avrebbe impedito a qualsiasi costo la sua morte. I momenti che trascorrevano insieme erano ormai un tesoro per lui, li amava, era felice con lei."
"Immersi in quella candida luce, scaldati dal loro stesso tepore, ancora non capivano la forza e l'immensità di cotanto sentimento, forse eran troppo giovani per accorgersene ma presto o tardi l'avrebbero fatto e si sarebbero pentiti di tutte le loro scelte, una per una e avrebbero patito per i loro errori."
《è tanto che non ci alleniamo..》"Mormorò Leysa."
《mh》"Mugugnò Edmund guardando lo splendore della luna."
《ricordi quando mi seguisti durante una delle mie ronde notturne?》
《mi canzonasti tutto il tragitto verso Chair Paravel.》"Farfugliò lasciandosi scappare una risata, a cui Leysa rispose nel medesimo modo."
《allarmai i tuoi fratelli fin troppo-》
《Leysa, odio vederti lavorare così tanto.》"La interruppe."
《cosa dovrei fare?》
《riposare, sei stanca, i tuoi mal di testa peggiorano sempre di più,-》
《lo so, ma-》
《hai bisogno di riposare.》"Decretò Edmund."
《so anche questo..》
《vederti lavorare in piedi su una scala mi fa imbestialire.》
"Leysa non rispose e abbassò lo sguardo."
《dovresti parlare a zia Alberta della tua situazione, finirai per farti del male.》
《per far lavorare il doppio Lucy? So a cosa portano i miei dolori e se devo farlo per voi, mi va bene persino morire.》
"Edmund la fulminò con lo sguardo, sciolse il caldo intreccio delle loro mani, s'alzò e senza degnare Leysa di una parola tornò dentro."
" Ed.. ,,
"Leysa rimase sola, coccolata da una leggera brezza fredda che sembrava tagliarle il viso.
Pronunciando le ultime parole ferì Edmund e se ne pentì, eppure non fece nulla per scusarsi, non riusciva nemmeno a immaginare una scusa, per lei, il suo unico futuro possibile era la morte per i suoi sovrani."
"I vecchi tempi parevan passati, ma il lupo perde il pelo ma non il vizio. Leysa vedeva la sua morte per i sovrani, come la fase ultima della sua redenzione.
Avrebbe posto fine alle sue sofferenze e ai suoi sensi di colpa."
...
"Immersa nella sua solitudine, Leysa volse le luci alle sue mani ruvide, brutte e macchiate del sangue di milioni di vite.
Accarezzò il suo viso e si sentì ricoperta di un caldo liquido che puzzava e impregnava ogni cosa del suo fetore pungente.
Corse un lungo percorso buio che la portò a un lavabo, dove cominciò a lavarsi il viso con forza. Quando finì alzò il capo e vede riflesso il suo volto pregno d'acqua e coperto di profonde ferite ormai putrefatte.
Allarmata si tocco il viso ma finì in un oceano nero che portava il suo corpo verso il fondo e la soffocava."
《AH!》
"Si svegliò di soprassalto."
《è questo ciò che mi attende?》"Mormorò mentre il tiepido sole mattutino attraversava la finestra della soffitta dove dormiva insieme a Lucy.
Si guardò le mani, ruvide e coperte di calli, non vi vide nulla, si sdraiò e rannicchiata in posizione fetale, si coprì il viso e tentò di dormire ancora un poco.
...
Lisa~
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𝑺𝒐𝒍𝒖𝒎 𝒊𝒏 𝑴𝒐𝒓𝒕𝒆𝒎 𝑭𝒊𝒏𝒊𝒂𝒕 𝑶𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒖𝒎 ● abt Edmund Pevensie
Фанфикшн𝙇𝙚𝙮𝙨𝙖 :: 𝙋𝙧𝙤𝙩𝙚𝙩𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙙𝙚𝙜𝙡𝙞 𝙪𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞 ᵈᵃˡ ᵗᵉˢᵗᵒ "𝘕𝘰𝘯𝘰𝘴𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘪𝘰', 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢. 𝘚𝘦 𝘮𝘢𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘥𝘦𝘴𝘤𝘳𝘪𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢, 𝘭𝘦𝘪 𝘦𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘭𝘶𝘯�...
