Seguimmo il preside Nezu che ci condusse attraverso gli infinite e incasinati corridoi del liceo, finché arrestó la sua marcia davanti ad un'enorme porta.
La prima cosa che pensai alla vista di quell'enorme entrata fu:" ma chi ci deve entrare qui? Godzilla?"Il piccolo ometto poggiò la mano sulla porta scorrevole e la fece scivolare per aprirci il passaggio, l'interno della sala era vuoto ad eccezione di un palchetto poco rialzato in fondo ad essa.
Nezu« potete lasciare le cose in quell'angolo là in fondo, gli strumenti arriveranno a momenti»
Eseguimmo quanto ci era stato richiesto, andammo a posare gli zaini e le valige nell'angolo destro della sala, di fianco al palco.
Guardandoci in giro e discutendo tra di noi su quale brano portare, saltò fuori l'idea di cambiarci, sarebbe stato molto più comodo e pratico indossare i nostri vestiti per suonare.
Inoltrammo la nostra idea al preside e lui la accolse sorridente, c'era solo un piccolo problema, non c'erano spogliatoi in quella sala e nemmeno un bagno in cui cambiarci a turni. Quando lo dissi ai ragazzi loro si guardarono e cominciarono a spogliarsi lì, così, davanti a me, senza alcuna vergogna. Emisi un urletto imbarazzato e mi girai, alle mie spalle sentivo i fruscii della stoffa e le risatine che li accompagnavano. Le guance si fecero pian piano sempre più calde acquistando un colorito tendente al rosso, mi allontanai istintivamente da quella zona.
Per passare il tempo esplorai la grande sala, anche se in realtà non ci era nulla di tanto interessante, le uniche decorazioni presenti erano le lunghe e pesanti tende color perla che scendevano dal tetto fino al palco. In effetti a parte quello non c'era nulla nella sala.Nezu«ragazzi, gli strumenti che avete richiesto sono stati portati davanti alla porta, sistemateli a vostro piacimento sul palco, io vado ad avvisare che tra poco comincerà lo spettacolo»
Deglutii e annuì in risposta al preside. Aspettai ancora qualche minuto che gli altri finissero di cambiarsi e andassero a prendere l'attrezzatura fuori dall'enorme entrata cosicché io potessi vestirmi adeguatamente a quel momento e in un minimo di privacy. Dopo poco, infatti, Sero mi avvertì che loro sarebbero usciti a prendere le cose, io ne approfittai per cambiarmi velocemente.
Comincia a spogliarmi partendo dalla gonna, al suo posto mi infilai un paio di calze a rete e sopra dei comodi jeans neri strappati.
Levai anche la giacca dell'uniforme, la cravatta e passai a sbottonarmi la camicia bianca. Una volta che anche quella fu levata dai piedi la lanciai insieme agli altri indumenti sulla valigia di Kirishima chinandomi poi sulla mia per trovare una maglietta o una felpa da indossare.
Restai a cercare in quel casino di bagaglio per quasi cinque minuti, ma non trovavo niente di adeguato da mettermi, sentii la porta aprirsi e sbattere subito dopo e dei passi avvicinarsi, non ci feci caso all'inizio concentrata com'ero nella mia ricerca.Baku«oi scema! Che stai facendo?!»
Mi congelai sul posto, Bakugo.
Era lui ad essere entrato ed era lui che in quel momento mi stava fissando la schiena aspettando una risposta.
Mi alzai di scatto, prendendo la prima cosa che mi era capitata sotto mano e gliela lancia in faccia. Mi coprii con un braccio il petto, anche se non si poteva vedere molto perché il reggiseno nascondeva già tutto, ma fu una cosa automatica.
Bakugo schivò prontamente l'indumento, che scoprii essere una felpa di un'anime che adoravo, che gli avevo scagliato contro. Mi guardò prima incazzato, poi il suo sguardo si posò sul mio corpo nudo e si fece più sorpreso, giurai di intravedere anche le sue guance farsi rosate, ma erano niente in confronto alle mie completamente rosse per l'imbarazzo.Il biondo, dopo alcuni secondi che a me sembrarono infiniti, decise di guardarmi negli occhi. No, non avevo sbagliato, le sue gote erano arrossate. Appoggiò il microfono che, a quanto pareva, aveva portato dentro e si mosse verso di me. Fu un secondo e mi ritrovai schiacciata al muro. Il mio corpo sfiorava il suo e i miei seni erano schiacciati contro i suoi pettorali ben definiti dalla canottiera nera che indossava.
Incatenò i suoi rubini ai miei occhi C/O, non riuscivo a smettere di guardarli, erano così belli e profondi che mi ci sarei potuta perdere. Mi riscossi solamente quando sentii il suo perso farsi sempre più schiacciante, si stava avvicinando.
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Your Voice|| Katsuki BakugoxReader||
FanfictionSpalancai i portoni del teatro, quella voce, dovevo seguire quella voce. L'avevo già sentita, la conoscevo come si può conoscere i propri segreti più grandi. Ma a chi apparteneva? Non lo ricordavo e volevo a tutti i costi scoprirlo