Pov'T/N
Chiusa la porta della mia camera dietro le spalle per poi scivolarci lentamente con la schiena.
Ero tornata a casa veramente tardi, il mio capo aveva deciso di assegnarmi anche la chiusura del bar, nonostante io gli avessi chiesto di poter tornare a casa prima per via delle prove che si sarebbero dovute tenere domani mattina sul presto.Dopo pochi secondi passati seduta a terra maledicendo il mio capo mi alzai avviandomi verso il piccolo bagno annesso alla mia camera da letto. Mi feci una doccia veloce per poi infilarmi subito sotto le coperte, come mio solito misi la sveglia per il giorno dopo, alle 07:00, e controllai le notifiche.
Ochako mi aveva scritto in giornata, ma non avevo avuto il tempo per risponderle e ovviamente lei si era preoccupata e di conseguenza mi aveva chiamata circa dieci volte.
Girai gli occhi al cielo e le risposi con un semplice :"ero occupata, ne parliamo domani"
Controllai le ultime cose e poi andai a dormire, ma qualcosa mi impediva di prendere sonno e sapevo esattamente cos'era. Ceraci di non pensarci, ne avrei parlato con la mia band il giorno seguente, durante le prove che si sarebbero tenute a mezzogiorno.Skip time
Erano circa le 10:06, avevo appena finito con la prima parte delle prove e il mio istruttore mi aveva lasciato dieci minuti di pausa poiché lui voleva andare a prendersi un caffè e io invece ero stanca morta.
Ero seduta sul palco, con la schiena appoggiata ad una delle colonne in cemento che tenevano su il tetto del teatro e le mani occupate a smanettare sullo schermo del telefono, stavo raccontando a Sakura quello che era successo negli ultimi giorni e dai messaggi che mi mandava sembrava più eccitata lei di me.
Le raccontai persino del mio dilemma e dei problemi che sarebbero sorti se mia madre avesse scoperto che ora facevo parte della band.
Nemmeno lei sapeva che fare e la cosa non mi faceva stare tranquilla.Un rumore forte ed improvviso mi fece sobbalzare e quasi cadere dalle scale del palco, mi girai verso la fonte di quel trambusto e, con non mia grande sorpresa, vidi Bakugo sbattersi la porta della sala dietro le spalle.
Sembrava parecchio incazzato, più di quello che era solitamente.Mi alzai andandogli incontro, aveva le mani nelle tasche, la schiena ricurva e un'espressione che metteva i brividi solo a guardarla.
Sentii altri rumori e dall'entrata infatti sbucarono gli altri membri della band. Dalle loro facce sembravano parecchio allarmati, appena Kirishima mi vide sembrò rilassarsi e mi fece segno di calmare il biondo.
Ma secondo lui io riuscirei a calmare questa sottospecie di porcospino ciclato!?!
Cercai di fargli intendere che non sarei riuscita a fare rilassare, neanche solo un po', il nostro leader. Lui in risposta unì le mani in segno di preghiera verso di me, accompagnando il tutto con un'adorabile, ma anche irritante, sorriso.Girai gli occhi al cielo e andai verso Bakugo, gli camminai a fianco per qualche secondo cercando le parole da rivolgergli per "placare la sua ira".
«emm... Hey!!...che succede?»
Gli chiesi titubante, lui mi lanciò uno sguardo di fuoco. Sembrava avercela a morte con tutti, o meglio, avercela a morte con me!
Indietreggiai rabbrividendo, una scossa fredda mi attraversò tutta la schiena, ma non mollai.«H-ho fatto qualcosa di sbagliato?»
Questa volta il biondo arrestò la sua camminata, eravamo esattamente al centro del grande palco, nemmeno mi ero accorta che fossimo saliti lì su.
Tenne per un secondo lo sguardo basso poi lo spostò su di me, caspita era veramente incazzato nero.Baku«quando pensavi di dirci che già parteciparvi al concorso?!»
Mi sbraitò quasi addosso acido. Rimasi interdetta.
come fa a saperl- oh, giusto, all'ingresso ci sono scritti i nomi di alcuni ballerini della città che parteciperanno alla gara.
In questo caso aveva tutto il diritto di avercela con me e io mi sentivo veramente un'idiota per non averglielo detto il giorno prima quando, effettivamente, avevamo parlato della questione concorso.Guardai il pavimento, cercando una risposta o qualcosa per controbattere, ma non trovava nulla, così decisi di dirgli la pura e semplice verità.
«aberi voluto parlarvene oggi, durante le prove»
Alzai lo sguardo, si era messo con le braccia incrociate, davanti al petto, e sembrava pronto ad ascoltarmi, ma la sua espressione rimaneva quella di qualche minuto prima.
«io non voglio partecipare a questo concorso»
Sgranò gli occhi aprendo leggermente la bocca, aveva sicuramente frainteso.
«non voglio parteciparvi come ballerina intendo»
Mi affrettai ad aggiungere. La sua espressione tornò pressoché normale.
«mi madre mi ha obbligata a competere anche se io ero contro, sto cercando un rimedio per partecipare con voi, ma non posso contare sulla mia famiglia»
Non sapevo più come formulare una frase sensata, c'erano troppe cose che mi frullavano nella testa. Ora volevo partecipare alla competizione, non come ballerina, ma come cantante, con la mia band.
Vidi gli altri salire sul palco, a differenza di Bakugo loro avevano uno sguardo più dolce, quasi comprensivo, nei miei confronti.
Baku« quindi, fammi capire: tua madre ti sta obbligo a partecipare come ballerina, ma tu non vuoi partecipare come tale. Tu vuoi farlo come cantante, giusto?»
Annuii alla sua domanda. La sua espressione si "rilassò", torno con la schiena dritta, le mani in tasca e la testa alta.
Baku« allora è tutto a posto, cominciamo a scegliere quale canzone cantare»
Ma è scemo questo?! Ha sentito quello che gli ho appena detto oppure è sordo.
«hai sentito quello che ti ho detto, no? Mi madre, la mia insegnante, i miei compagni e persino il mio allenatore si aspettano che io partecipo come ballerina!»
Un ghigno si impossessò delle sue labbra. Mi si avvicinò fermandosi a due passi da me, piegò il busto per arrivare con il suo viso alla stessa altezza del mio.
Baku« se non sbaglio, ieri, ci avevi parlato di una delle tue compagne di corso, che su detta tua, è molto meglio di te a ballare, no?»
Una lampadina mi si accese in testa, avevo capito dove voleva arrivare e la sua idea non era così male ed infattibile.
Mi portai una mano al mento pensando alle eventuali complicazioni.
Potrebbe funzionareRialzai la testa, Bakugo si era allontanato di qualche passo e, al posto del ghigno sadico che aveva prima, ora spuntava un sorriso vittorioso.
Non mi era venuta in mente quella possibilità, ricambiai il "sorriso" del biondo ringraziandolo mentalmente e scesi di corsa dal palco. Percorsi a corsa il corridoio che tagliava in mezzo alle poltroncine di velluto rosso che componevano la platea e uscii velocemente dalla porta.
Mi fiondai negli spogliatoi tirando poi fuori il telefono dalla tasca quando fui certa che non c'era nessuno nell'atrio davanti all'entrata o nella stanza.Composi velocemente il pin e cercai il numero che mi interessava nella rubrica, quando lo trovai feci partire la chiamata. Il telefono squillò per qualche secondo poi, dall'altro capo, qualcuno accettò la chiamata.
??//pronto, T/N?//
//H-hey ciao, Uraraka, avrei un favore da chiederti//
SPAZIO ME
Ho people, come va?
Alla fine ce l'ho fatta a pubblicare il capitolo oggi!!Non so quanto bello sia, mi rendo conto che, rispetti agli altri, sia un po' incasinato, forse sono presenti troppe virgole e ripetizioni.
Se è così non fatevi problemi a dirmelo, cercherò di migliorarlo se me lo chiederete.
Detto questo penso ci vedremo ad un prossimo capitolo
Sayonara ✨✨
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Your Voice|| Katsuki BakugoxReader||
FanfictionSpalancai i portoni del teatro, quella voce, dovevo seguire quella voce. L'avevo già sentita, la conoscevo come si può conoscere i propri segreti più grandi. Ma a chi apparteneva? Non lo ricordavo e volevo a tutti i costi scoprirlo