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Pov'T/ N

Baku« Sei dentro»

Quelle parole ancora mi ronzavano in testa, era passati circa tre giorni da quando avevo cantato davanti alla band e dopo quel piccolo momento di stupore che aveva pietrificato il biondo, e gli altri, era tornato tutti alla realtà.

Mi avevano assalito di complimenti, ovviamente tutti tranne Bakugo, che era rimasto in disparte a fissarci pensieroso e, io imbarazzata come non mai, avevo ascoltato e racchiuso tutte quelle Lodi dentro di me, facendone un tesoro prezioso di cui non mi sarei mai dimenticata.
Quando finalmente si erano calmati, il porcospino aveva preso parola dandomi appuntamento ne loro "studio" tre giorni dopo. Cosicché potesse ufficializzate la mia entrata come componente della band, e ora, infatti, mi stavo dirigendo proprio all'indirizzo che mi aveva mandato per messaggi quella mattina.

Il nostro "appuntamento" era previsto per le dieci e trenta del mattino, io, per paura di fare tardi, ero partita alle sette, anche perché dovevo trovare l'appartamento, o studio come lo aveva chiamato Bakugo. E soprattutto dovevo cantare il tempo di spostamenti, visto che: non avendo una macchina ne potendo contare su mia madre, dovevo recarmi a quell'indirizzo tramite i mezzi pubblici.

Arrivata in stazione feci il biglietto, per poi avviarmi verso uno dei piccoli vagoni di quel piccolo trenino.
Non c'era molta gente, ma non si poteva dire nemmeno che ce ne fosse poca. Per mia fortuna trovai un posto a sedere, che poi però, poco dopo lasciai ad una donna incinta.
Così mi ritrovai a dover stare in piedi, perdendo l'equipe più volte, perché non arrivavo alle maniglie, e schiacciata tra due uomini abbastanza imponenti e che mettevano parecchia soggezione.

Il viaggio non durò molto, infatti pochi minuti dopo ero già scesa dal vagoncino mettendo più distanza possibile tra me e quei due uomini inquietanti. Una volta uscita dalla stazione mi fiondai alla fermata del bus visto che era già lì, una volta dentro presi posto verso il fondo e mi infilai le cuffiette, feci partire a tutto volume una delle canzoni dei Dangers Squad successivamente controllai l'orario.
Sono le otto, due ore e devo essere da Bakugo.
Controllai anche i messaggi per essere sicura di star prendendo il bus giusto, una volta che mi fui accertata di essere su quello giusto spensi il telefono chiudendo successivamente gli occhi.

Lasciai che la musica mi cullasse e solo allora, nella tranquillità più totale, notai quanto la voce del cantante somigliasse a quella di Bakugo. Scivolai tra le braccia di Morfeo, così, pensando alla voce del ragazzo dalle iridi rosse sangue.

Skip time

Una granata brusca mi svegliò dal mio sonno, quando mi resi conto di dove mi trovavo accesi freneticamente il telefono per vedere l'ora.
Nove e venti
Avevo dormito così profondamente che mi ero persa la fermata giusta, non persi altri tempo e scesi subito dopo dal bus.

Controllai dove mi trovavo, ero a circa cinque fermate da quella giusta, sbuffai ed imprecai più volte avvisandomi nella direzione giusta a piedi. La musica ancora rimbombava nelle mie orecchie, si alzò un vento freddo e per scaldarmi un po' infilai le mani nelle tasche della giacca stringendomi ancora di più nelle spalle.
Camminai per circa venti minuti ancora, avevo ancora tempo prima dell'incontro, ma tenevo di non arrivare in orario, in quell' lasso di tempo avevo percorso la distanza di due sole fermate e me ne mancavano ancora tre. In più, essendo settembre finito ormai, l'aria fredda che circolava quella mattina non aiutava di certo ad andare avanti poi velocemente. Cercai di non pensarci e continuai a camminare, ne approfittai per pensare un po': come farò a nascondere tutta questa faccenda a mia madre? Se mi scoprisse!? E come faccio con anche le lezioni di danza!!!? Non ci avevo pensato...
Ero così immersa nei miei pensieri, a cercare delle risposte alle mie domande, che non mi accorsi di essere arrivata in centro città.

Your Voice|| Katsuki BakugoxReader||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora