Pov' T/NErano le 7:35 del mattino, mia madre la sera prima mi aveva accolta a braccia aperte congratulandosi con me per essere riuscita ad aggiudicarmi il posto nel concorso.
Questo non aveva fatto altro che aumentare i miei sospetti su di lei, visto che non le avevo nemmeno detto via messaggio che avevo preso il posto. Ma non ci badai più di tanto, ormai non c'era motivo di arrabiarsi, quello che era fatto era fatto.
Quella sera andai dritta in camera e mi buttai sul letto pensando, non mi accorsi nemmeno di essermi addormentata; me ne resi conto solo la mattina dopo quando mia madre entrò in camera per svegliarmi e dirmi di andare a prepararmi per gli allenamenti.
Ed ora eccomi qui, in cucina, alle 7:35 che mi gustavo il mio solito caffè con una brioche alla crema ( se preferite mangiare e bere qualcos'altro cambiate pure ed utilizzate il vostro alimento preferito :) )
Mia madre era uscita pochi minuti prima per via del lavoro e quindi io avevo approfittato della sua assenza per fare una colazione abbondante e non molto sana.
Finito di mangiare misi le stoviglie nel lavandino e andai in bagno per farmi una doccia e lavarmi.
Skip time
La musica mi risuonava nelle orecchie lenta e noiosa mentre eseguivo un passo della nuova coreografia.
Ero arrivata a teatro più o meno un'ora e mezza fa e subito il mio nuovo allenatore (o insegnante come preferite voi) mi aveva mostrato l'inizio del balletto.
Era veramente complicato e nemmeno se mi fossi impegnata al massimo sarei riuscita ad eseguirlo, infatti venivo richiamata ogni due minuti per un passo sbagliato o una posizione errata, stavo cominciando a perdere la pazienza.
Allenatore «va bene per questa mattina abbiamo finito, ci vediamo questo pomeriggio alle 2 in questa sala»
Alzai gli occhi al cielo e scesi dal palco, camminai letamente verso gli spogliatoi. Non sarei dovuta tornare a casa per pranzare, quindi me la presi comoda.
Entrai bello stanzino e presi il bento contenente il mio pranzo. Mi misi una giacchetta leggera per coprire il body e misi delle scarpe da ginnastica nere per poi uscire e andare fuori dal teatro.
Vagai alla ricerca di un posto dove sedermi e poter mangiare abbastanza lontano da teatro ma non troppo. Mi infilai le cuffiette nelle orecchie e feci partire la musica infilando poi il telefono nella tasca della giacchetta.
Girai per circa dieci minuti poi, finalmente, riuscii a trovare una panchina posizionata fuori la vetrata di un negozio.
Presi posto su di essa e appoggiai la schiena alla colonna di marmo che vi era vicino.Restai per qualche secondo a guardarmi in torno e a contemplare il cielo, quel giorno non era bello come gli altri: le nuvole ricoprivano il solito blu-azzurro splendente donando alla città un colore più grigio del solito, tirava dell'aria fredda e in giro non c'era praticamente nessuno, solo alcune auto e bus che giravano in giro.
Mi soffermo parecchi a fissare un palazzo, era alto e grande, con le delle vetrate che coprivano tutta una facciata di esso. Le finestre erano scure, non riuscivo a vederci attraverso, ma sapevo con certezza che quel grattacielo al suo interno contenesse degli appartamenti, forse anche di lusso.
Il rumore di una macchina che sferzava mi risvegliò dai miei pensieri.
Spostai lentamente lo sguardo dal palazzo alla strada, per poi guardare il mio bento...
C'è una starna pace oggi
Pensai mentre aprivo la scatoletta con il mio pranzo.Skip time
Avevo consumato il mio posto cazzeggiando un po' sui social, avevo scritto un po' con Uraraka e Sakura ( fanno rima me ne sono accorta adesso )
Ora stavo tornando a teatro, mancava circa mezz'ora alle due ,e nonostante non volessi minimamente ritornare in quella sala, fare ritardo non era contemplato nelle mie possibilità.
La musica mi rimbombava ancora nelle orecchie quando aprii la porta del teatro, ma nonostante questo riuscii a sentire il suono di una batteria.
Sfilai velocemente gli auricolari e ascoltai più attentamente, dopo poco sentii nuovamente il suono della batteria e una voce, non non una voce quella voce, a cantare non era una persona qualsiasi ma quel ragazzo che avevo visto il giorno prima.
Che poi visto è un parolone, diciamo che l'ho spiato dalla porta ecco.Seguii la voce e la musica per ritrovarmi nuovamente all'entrata della sala dove avrei dovuto avere lezione io pochi minuti dopo.
Mi guardai in torno, non c'era nessuno, nemmeno il mio insegnante.
Guadrdai nuovamente la porta della sala.
Potrei andarmene in spogliatoio e aspettare lì che si facciano le due... però...
Aprii di un pelo la porta e guardai all'interno, si erano proprio i ragazzi di ieri.Presi un respiro profondo e scivolai nella sala.
I cinque ragazzi erano sul palco, non stavano più suonando ed il cantante era girato di spalle, sembrava stesse parlando con un membro della sua band.
Mi avvicinai per sentire cosa stesse dicendo.??1« OI PIKACHU TAROCCO! NON VAI A TEMPO!»
??2« Scusami Bakubro, ma stavi andando tu troppo veloce»
??1« AH!? CHE HAI DETTO PIKACHU DI MERDA!!?»
??3« Dai Bakubro, calmati»
??1« E TU NON DIRMI COSA FARE CAPELLI A PETARDO OPPURE TI AMMAZZO!!»
Rimasi pietrificata sul posto: la sua voce non era male, anzi era veramente bella, ma da quello che avevo sentito il suo carattere era veramente di merda.
Tossii leggermente per annunciare la mia presenza ma sembrava che nessuno se ne fosse accorto, così ritentai nuovamente alzando la tonalità della voce.
Il ragazzo che stava alla batteria, qulo con i capelli sparati tinti di rosso, buttò un'occhio nella mia direzione per poi spalancare gli occhi quando si accorse che effettivamente ero lì.
??3« Emmm....Bakubro»
??1« CHE VUOI ORA CAPELLI DI MERDA!!??»
Il rosso indicò nella mia direzione con un dito, tutti il resto della band si girò verso di me, per l'imbarazzo portai le mani dietro la schiena unendole e cominciando a dondolarmi suo piedi.
«emm...scusate se disturbo, ma tra dieci minuti dovrei usare questa sala, quindi vi chiedo gentilmente di spostare gli strumenti...»
Dissi con un filo di voce guardando il pavimento, nessuno diceva niente quindi alzai lo sguardo sui ragazzi, i miei occhi si incontrarono con un paio di rubini infuriati.
Il sangue mi si gelò nelle vene ed un brivido mi percorse la schiena, deglutii a vuoto.
??1« None ne frega se hai bisogno della sala, ara qui ci sono io quindi smamma mocciosa»
Sbarrai gli occhi, nessuno, a parte mia madre, si era mai rivolto così a me.
Il sangue che prima mi si era gelato ora ribolliva impazzito nelle vene.
Lasciai le mani lungo i fianchi e rincatenai i mie occhi a quelli del biondo cenere.« scusa ma questa sala è chiusa dalle due alle cinque di questa sera, questo significa che nessuno può entrarci a parte quelli che hanno prenotato. Quindi, riformulo la mia domanda: ti chiedo gentilmente di sgomberare quel cazzo di palco e smammare»
I ragazzi della band erano sbiancati all'improvviso ed il biondo che fino a pochi secondi prima mi stava guardando con sufficienza ora puntava i suoi rubini su di me più incazzato di prima.
Cercai di soffocare la paura che mi stava salendo in gola e che mi attanagliava lo stomaco.
Complimenti, hai fatto una cazzata T/N??1« CHI TI CREDO DI ESSERE RAGAZZINA, AH?!»
SPAZIO ME!!
mmmmm....ok fa schifo ed è anche corto, bah non so voi ma ora vado a mangiarmi un gelato perché sono depressa visto che sto capitolo si è rivelato essere una schifezzina.
Vabbè ci si becca ad un prossimo capitolo!!!
Sayonara✨✨
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Your Voice|| Katsuki BakugoxReader||
FanfictionSpalancai i portoni del teatro, quella voce, dovevo seguire quella voce. L'avevo già sentita, la conoscevo come si può conoscere i propri segreti più grandi. Ma a chi apparteneva? Non lo ricordavo e volevo a tutti i costi scoprirlo