Una goccia di sudore mi scivolò sul collo, avevo il respiro affannato e lo sguardo perso verso l'alto dove le luci del palco, bianche e forti, mi annabbiavano la vista. Silenzio, e dopo, applausi. Portai la mia attenzione sulla folla formata dagli allievi del liceo UA, alcuni fischiavano altri applaudivano, altri ancora stavano con le braccia conserte e la superiorità stampata sul volto.
Feci vagare lo sguardo su ogniuno di loro alla ricerca di un viso specifico, poi i miei occhi incontrarono i suoi, freddi e senza anima. Un ghigno crudele piegava le sue labbra e le braccia erano incrociate davanti al petto. Le sue pupille mi incatenarono facendosi ancora più fredde e crudeli, ma non distolsi lo sguardo, al contrario, scrutai al loro interno. Due occhi, di due colori diversi. Uno di un azzurro ghiaccio, freddo come la neve appena caduta, circondato da quella cicatrice rossa tanto spaventosa quanto attraente. E l'altro, grigio come una tempesta senza fulmini.Ero sicura dell'espressione che avevo stampata in volto in quel momento: disprezzo.
Non riuscivo a distogliere l'attenzione dal suo viso, era sempre stato così, la sua bellezza glaciale e la calma che accompagnava ogni suo movimento erano come delle catene, impossibili da spezzare, una gabbia dalle sbarre di diamante, impossibili da penetrare. Una trappola senza via di fuga, o almeno finché la sua voce mi riportò alla realtà
"T/N! Che cazzo fai idiota?! Lo spettacolo è finito, muovi quel culo e scendi dal palco!"
Lo guardai spaesata e eseguii quanto richiesto, ma prima lanciai un'altra occhiata al ragazzo nella folla. Il suo sguardo si era fatto ancora più duro e vagava da me a Bakugo e,quando incontrava i miei occhi ogni singola traccia di umanità spariva.
Deglutì a fatica il nodo che mi si era formato in gola cercando di placare il tremore che mi stava pervadendo senza fine.
Sapevo che quel giorno sarebbe arrivato, sapevo che prima o poi lo avrei rincontrati e l'avrei affrontato, ma speravo non così presto.Skip time
"E con questo è tutto, entrate in classe quando ve lo dico io. Oggi le lezioni, per voi saranno sospese, avete il pomeriggio libero per sistemare le vostre cose nel dormitorio assegnato alla vostre classe." Spiegò il professor Aizawa prima di sparire dietro l'enorme porta. Non vedevo l'ora di conoscere i miei nuovi compagni, ero entusiasta dell'idea di farmi nuovi amici e poter condividere addirittura un dormitorio con loro.
Il professore ci invitò ad entrare, varcammo la soglia e ci sistemiamo vicino alla cattedra.
"Bene, presentatevi alla classe, poi vi farò accompagnare da uno studente ai dormitori" annuì e mi presentai.
"Ciao a tutti, il mio nome è T/n c/n, spero che andremo d'accordo" mi inchinai leggermente e lasciai presentare i miei amici. Nel mentre mi guardai attorno, scrutando i visi di tutti i presenti, uno mi attirò in particolar modo. Aveva la capigliatura verde e scombinata, una spruzzata di lentiggini a incorniciare due occhi del medesimo colore dei capelli e un sorriso dolce ad incurvargli la bocca. Era famigliare, ma non riuscivo a collegare dove lo avessi già visto. Continuai il mio "giro di perlustrazione" tra gli studenti e, come successe poco prima, mi pietrificai nuovamente quando incontrai per la seconda volta in meno di venti minuti quegli occhi eterocromatici che tanto speravo di non rivedere.
Non ci voleva, ero in classe con lui proprio con lui. Sbuffai e mi concentrai su Kirishima che stava finendo la sua presentazione.
Appena il ragazzo tacque il professore ci fece accompagnare nei dormitori:"Midoriya, accompagna i nuovi arrivati nel dormitorio, per favore" l'alunno interpellato si alzò velocemente. Era lo stesso ragazzo che avevo visto all'entrata della scuola poco prima. Sgranai leggermente gli occhi, lui teneva gli occhi fissi su di me. Aveva lo sguardo di qualcuno che moriva dalla voglia di parlare o, in questo caso, di chiarire."Questo è il dormitorio, lì ci sono le camere dei ragazzi" indicò l'ala destra del grande edificio:"e lì ci sono quelle femminili" imitò lo stesso gesto a sinistra. Il verde ci aveva fatto fare un breve tour della casa e adesso ci trovavamo nuovamente all'entrata con i nostri bagagli. Sollevai i miei e mi avvisi verso il corridoio di sinistra. Era molto luminoso e le camere erano disposte una accanto all'altra su entrambi i lati del corridoio. Lo percorsi fino a trovare una porta senza la targhetta del nome ad indicare che era già occupata, la mia si trovava vicino a quella di una certa Kioka jirou. Poggiai i miei averi sul pavimento e aprì la porta con la chiave magnetica che mi era stata data da Midoriya poco prima. Midoriya, non sapevo fosse riuscito ad entrare allo UA, l'ultima volta che lo avevo visto era così insicuro, così incapace, non ci lasciammo in buoni rapporti e a quanto pareva ne risentivo ancora:" T/n.." non mi girai nemmeno:" Izuku" "né è passato di tempo, no?" Entrai nella stanza seguita a ruota da lui:"già" riposi la valigia sul letto:" quando è passato?" lo guardai:" due anni e mezzo, credo" gli rinfrescai la memoria:"giusto, da quando-" "da quando mia madre ci ha fatto sciogliere la band" conclusi per lui. Aprì il bagaglio e spostai il suo contenuto sul letto:"senti T/n, mi dispiace,per quello che è successo" mi bloccai, dopo due anni arrivava a scusarsi, non ci potevo credere:" è passato un po' troppo tempo per le scuse, non credi anche tu?"
"T/n, veramente, ti prego scusami. Mi hai bloccato su tutti i tuoi numeri e profili, hai cambiato casa e da quando hai- abbiamo, sciolto la band, non si sono più avute notizie di te"
Lo fulminai con lo sguardo:"come puoi credere che io ti perdoni dopo quello che hai fatto, tu, il mio migliore amico, mi hai tradita con lui. Con il mio ragazzo, con Shoto"Angolo di una persona che verrà uccisa.
Emmmm si
Non dirò nient'altroSayonara ✨✨
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Your Voice|| Katsuki BakugoxReader||
Fiksi PenggemarSpalancai i portoni del teatro, quella voce, dovevo seguire quella voce. L'avevo già sentita, la conoscevo come si può conoscere i propri segreti più grandi. Ma a chi apparteneva? Non lo ricordavo e volevo a tutti i costi scoprirlo