Quando apro la porta di casa, si scatena il finimondo.
Mia madre mi viene incontro con uno sguardo per niente confortante, mi urla contro parole di rimprovero, che però non riesco a sentire, troppo impegnata a mantenere vivo il ricordo delle labbra di Kyle sulle mie.
Passo lentamente accanto a mio padre, il quale è seduto al tavolo della cucina e sta guardando me con aria preoccupata invece della televisione, accesa davanti a lui.
Raggiungo la mia stanza, mi distendo sul letto.
Chiudo gli occhi, continuando a pensare a Kyle.
"Perchè stai sorridendo?"
Spalanco gli occhi di scatto, la voce di Lia mi fa tornare bruscamente alla realtà.
Apro e chiudo la bocca ripetutamente, in cerca di qualcosa da dire.
Mia sorella mi guarda in modo strano, le sopracciglia aggrottate una smorfia di confusione le increspa le labbra piene.
Dio, devo sembrarle un pesce.
Un pesce incredibilmente stupido, di sicuro.
"Sei strana, Kat" dice andandosi a sedere sul suo letto.
Senti chi parla, vorrei ribattere, ma mi limito a restare in silenzio e a sospirare.
Fortunatamente, Lia non sembra sapere ciò che è successo tra me e Kyle.
Devo solo ringraziare i "sussurri" di aver tralasciato questo piccolo particolare.
Dopo qualche minuto di silenzio, Lia rompe il silenzio.
"Hai fatto veramente preoccupare mamma, oggi, Kat. Credeva che non saresti più tornata. Temeva che tu...che tu potessi...insomma, Katherine. Già è successo a Mia, non vuole perdere un'altra figlia. O te lo sei dimenticata?"
Annuisco in silenzio, senza sapere bene cosa ribattere.
"So perfettamente cosa le è successo, Lia. E non lo dimenticherò mai."
Lei fa un cenno d'assenso, poi inizia a sistemare lo zaino.
Guardo fuori della piccola finestra.
Ho fatto preoccupare mia madre inutilmente. Mi sto comportando malissimo, di recente.
Anche Lia me lo ha fatto notare, anche se non in modo esplicito.
Sono io la sorella maggiore. Dovrei essere io a dover dare l'esempio, non viceversa.
Mi sento incredibilmente in colpa.
La sera sta già calando, il sole è nascosto dalle cime delle montagne che circondano MountainHill.
"Non preoccuparti, Kat. Anche se mamma ti ha mandato a letto senza cena, ti porterò comunque qualcosa."
Sorrido a mia sorella e le faccio una carezza sulla guancia.
"Non preoccuparti" le dico.
Dopo che mia sorella se ne va, mi cambio i vestiti con quelli del pigiama e mi distendo nel letto, raggomitolata sotto le lenzuola.
Sto per prendere sonno, quando un rumore proveniente dalla finestra mi fa destare completamente dal mio torpore.
Mi alzo, e lentamente vado ad affacciarmi.
Fuori, le strade sono deserte, i lampioni spenti.
Un leggero venticello smuove le chiome degli alberi del bosco in lontananza, i quali si agitano lievemente e si inclinano dolcemente da un lato, ondeggiando.
Scruto di nuovo la strada, improvvisamente con il cuore in gola, uno strano formicolio allo stomaco.
Una leggera nebbiolina si alza dal suolo, mescolandosi all'oscurità.
Stringo gli occhi, per tentare di vedere meglio.
Un sorriso mi sfiora le labbra, quando scorgo la sagoma di Kyle, che si confonde con il buio.
Ha le mani in tasca, un sorriso gli illumina i lineamenti e guarda nella mia direzione.
Improvvisamente, il vetro della finestra si appanna leggermente.
Il mio sorriso si allarga quando leggo la scritta comparsa sul vetro.
Chiudo le persiane, torno a distendermi nel letto.
Sempre con il sorriso sulle labbra, prendo sonno pensando all'unica, dolce parola che è scritta sul vetro della mia finestra:
"Buonanotte."
STAI LEGGENDO
After the midnight [IN REVISIONE]
ParanormalSono tanti, sono pericolosi. Sono dappertutto. Dopo la mezzanotte è meglio essere a casa. Al sicuro. Tutti i diritti riservati.