Capitolo 4

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"Secondo te cosa è stato?"

Lia cammina di fianco a me sulla stessa strada che stanotte ha assistito alla morte di una nuova ragazza.

"A fare cosa?" chiedo, ma so perfettamente a cosa si riferisce mia sorella.

"A uccidere quella ragazza."

"Non lo so."

"Stanotte stavi spiando dalla finestra."

"Non stavo spiando. E poi...non ho visto molto. Alla fine ho rinunciato e mi sono allontanata" cerco di mantenere un tono di noncuranza.

Fa per ribattere, ma ormai siamo arrivate a scuola ed è ora di entrare in classe.

"Ne parliamo dopo" taglio corto dandole un bacio sulla guancia.

Annuisce e corre dentro la sua classe.

"Hai sentito di stanotte?"

"Cosa?" chiedo tornando alla realtà.

"Ho detto: hai sentito di stanotte? Un'altra ragazza è stata uccisa. E indovina chi era?"

Una ragazza tutta lentiggini mi sta rivolgendo la parola.

"Chi?" chiedo.

"Era Lisa!"

"Lisa?" ripeto.

"Sì, Lisa Gray, la figlia minore del vice-sindaco."

"Comunque io sono Tess."

"Katherine"-le sorrido.

A casa troviamo i miei posizionati davanti al televisore già sintonizzato sul telegiornale che sta trasmettendo la notizia della morte di Lisa. Essendo una delle figlie del vice-sindaco, la notizia viene trasmessa al telegiornale per giorni.

Una volta chiuse in camera, la sera, Lia mi dice:

"Credi che anche stanotte morirà qualcuno?"

"Non lo so, Lia."

"Spierai ancora dalla finestra?"

Prima di rispondere, resto in silenzio per un momento.

"Credo di no" dico infine.

"Perché?"

"Perché non è bello quello che ho visto."

"Allora hai visto qualcosa!" esclama.

"Shh! Abbassa la voce. Non ho visto niente, ho solo intravisto la ragazza. E ora dormiamo."

Mi tiro le coperte fino al mento e spengo la luce, mentre la risata della scorsa notte mi perseguita.
Esci. Esci fuori. Esci.

Apro gli occhi di scatto, risvegliandomi da un brutto sogno.

La notte è silenziosa. Nella stanza, si sente solo il respiro lento e regolare di Lia.

Mi rigiro per addormentarmi, ma nonostante io ci provi, non ci riesco.

Gli intervalli regolari del suono fastidioso della sveglia riempiono la stanza.

Lia bofonchia qualcosa, poi si rigira e continua a dormire.

Io, invece, sono sveglia.

Stanotte non sono riuscita a dormire. Non dopo quello strano sogno.

"Andiamo, Lia. Devi alzarti. La settimana non è ancora finita"-dico alzandomi dal letto pigramente.

"Non mi sento bene" dice.

"Alzati."

"Sul serio, Kat. Credo di avere la febbre."

Sospiro e chiamo mamma che le misura la temperatura.

Poco dopo, esclama:

"Eh, sì, Lia. Hai la febbre."

Poi rivolta a me dice:

"Tu vai a scuola che è già tardi."

"Okay. Ciao, mamma. Ciao, Lia" dico uscendo.

Camminando, ripenso alle morti frequenti negli ultimi giorni.

Assorta, non vedo in tempo la ragazza ferma davanti a me, e vado a sbatterle contro.

"Scusa" mormoro quando si gira.

"Katherine?"

"Tess?"

"Esatto" annuisce sorridendo.

"Che fai qui ferma?" le chiedo.

"Guardavo...il panorama."

"Il panorama?" ripeto scettica.

"Sì. Le montagne da qui sono bellissime."

"D'accordo" dico abbozzando un sorriso.

"Vai a scuola?"

"Sì" rispondo "tu no?"

"Pensavo di andare a farmi una passeggiata. Vieni anche tu?"

"Vermante io..."

"Non faremo tardi."
Mamma mi ucciderebbe se scoprisse che non sono andata a scuola.

Ma lo sguardo supplichevole di Tess non mi lascia scelta:

"Okay."

After the midnight [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora