Capitolo 17

3.4K 230 42
                                    

Due occhi del colore del ghiaccio.

Apro gli occhi di scatto, mi siedo sul letto.

Lia si sta vestendo in fretta e mi fissa intensamente.

"Vedi di prendere la strada giusta, oggi" la sento mormorare.

La guardo alzando un sopracciglio e mi vesto anch'io.

Sinceramente Lia mi fa paura, a volte.

Scendo velocemente ed afferro la colazione.

"Mamma vado a scuola!" urlo.

"Aspetta! E tua sorella?" la sento gridare di rimando, ma ho già chiudo la porta.

Sistemo meglio lo zaino sulle spalle.

Sono nervosa e non ne so il motivo.

Mi mordo il labbro inferiore compulsivamente mentre fisso i sassolini sulla strada.

Quando alzo lo sguardo, non sono davanti a scuola.

Sono nel bosco. Di nuovo.

Davanti a me si staglia una parete rocciosa.

Mi è incredibilmente familiare, ma non riesco a mettere al posto giusto le tessere dell'enorme e confusionale puzzle che è la mia mente in questo momento.

Poi improvvisamente la nebbia nella mia testa si dirada, lasciandomi intravedere una figura.

Un ragazzo.
Kyle.

Sgrano gli occhi.

"Kyle..." sussurro.

"Ti piace proprio cacciarti nei guai nel bosco, eh?" una voce familiare, direttamente nel mio orecchio.

Brividi mi percorrono la schiena.

"Kyle..." dico ancora.

"Non riesci a stare lontana da questo posto maledetto" ora la voce mi parla nell'altro orecchio.

"O forse non riesco a stare lontana da te" dico di getto, senza curarmi di frenare le parole.

"Non riesci a stare lontana da me, uhm?" il suo fiato caldo è sul mio collo, ora.

"Probabile" dico.

"Ma devi" ribatte serio, comparendomi davanti e finalmente rendendosi visibile ai miei occhi.

"Kyle" dico, la voce tremolante come una fiamma malferma di un accendino.

"Katherine" fa lui.

"Perché mi hai fatto questo?" chiedo.

"Perché stai correndo troppi pericoli per causa mia."

"Sono disposta a correrli, allora" affermo decisa.

Lui fa un sorriso, ma non è per niente divertito.

"Non sai quello che dici" mormora "non sai nemmeno cosa sono."

"Beh, illuminami" ribatto.

"Appena mi mostrerò a te per quello che sono scapperai via da me" dice "ma, se questo servisse ad allontanarti e a tenerti abbastanza al sicuro, allora ben venga."

Alzo un sopracciglio.

"Non scapperò."

"Questo lo vedremo" dice rivolgendomi un sorriso sghembo.

"Non so se denudarmi davanti a te o rimanere vestito" mormora come se parlasse tra sé e sé, ma mi guarda con un'espressione furba.

Arrossisco violentemente.

"R-rimani vestito" balbetto.

"Non preoccuparti, Kat. Non mi spoglio mica."

Reprimo una risatina isterica.

Lui chiude gli occhi, si fa serio, e tutto intorno a noi sembra essersi ammutolito.

Quando li riapre, sono di un azzurro ancora più luminoso e simile al colore del ghiaccio.

Il suo corpo viene avvolto da una nebbiosa oscurità.

Viene incorporato in esse.

Lui è l'oscurità.

Deglutisco forte.

Quando riprende la sua forma umana, i suoi occhi sembrano spegnersi, perdono la loro soprannaturale luminescenza.

"Sei ancora qui" constata lui, ma non riesce a nascondere il sorriso che gli affiora sulle labbra.

"Eri bellissimo" dico senza riflettere, per la seconda volta in questo giorno "i tuoi occhi...erano magnifici."

"Magnifici?" ripete, sbuffando incredulo "sono la cosa più raccapricciante su questa terra!" esclama.

Tento di replicare, ma lui continua a parlare.

"Tu non sai cosa significano" dice "questi occhi...è perché ho ucciso. Ho fatto mie prede vittime innocenti. Mi sono...nutrito di anime innocenti" dice deglutendo forte "E una delle tante dovevi essere tu."

After the midnight [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora