Capitolo 1

6.7K 325 108
                                    

"Ieri notte è stata ritrovata morta Naomi McCall, di anni diciotto. Pensiamo sia una nuova vittima di MountainHill. Vi faremo sapere qualcosa di nuovo non appena parleremo con la madre della ragazza."

Papà spegne la televisione con un sospiro di apprensione.

"Un'altra" dice soltanto.

"MountainHill sta diventando un posto pericoloso" interviene mamma.

MountainHill è il nome della nostra cittadella. Ho sempre pensato che sia un nome strano, ma viene dalle montagne che ci circondano e dalla collina appena fuori città, dove si trova il cimitero.

Probabilmente i primi abitanti ne hanno inventato il nome ispirandosi a questo.

Nel tardo pomeriggio mamma accende il televisore per sentire qualcos'altro sulla morte di Naomi.

La conoscevano tutti, ma io non le ho mai rivolto la parola.

"Lia, apparecchia la tavola" dice papà rivolto a mia sorella minore.

Una volta eravamo tre, ma mia sorella maggiore, Mia, ha fatto la stessa fine di Naomi. I miei genitori ne sono ancora scossi.

"Mi aiuti, Kat?" mi chiede Lia.

"D'accordo"

Mentre mangiamo, la giornalista in televisione annuncia:

"La madre di Naomi McCall, la ragazza morta ieri notte, è molto scossa, ma dalla dichiarazione che ha rilasciato, sappiamo che Naomi è scappata di casa, decisa a passare la notte fuori. Solo per il gusto di disobbedire alla madre. Pertanto, il sindaco di MountainHill ricorda che nessuno si deve trovare fuori casa dopo la mezzanotte. Da oggi stesso è in vigore un coprifuoco."

"Disobbedienza....ecco cosa succede per fare sempre di testa vostra" dice mamma.

"Mi raccomando, voi non dovete uscire dopo la mezzanotte, chiaro? Mai."

"Sì, mamma. Ce lo dici sempre" rispondo.

Lei mi rivolge un'occhiata di ammonimento.

"Sono solo preoccupata, Katherine."

Annuisco mangiando un pezzo di pane.

Papà cambia canale in Tv e mette i cartoni animati per Lia. Ha dieci anni e ancora pretende di vederli.

Guardo verso la finestra, ma vedendo le serrande abbassate e le ante sigillate, mi ricordo che la sera è scesa, e tra poco arriverà la mezzanotte.

"Avete finito?" chiede mamma.

Entrambe annuiamo.

"Bene" fa lei "andate a prepararvi per andare a letto, allora."

Mi alzo mentre Lia mi segue fino al piccolo bagno. Tutto in casa nostra è piccolo: il bagno, la cucina quasi inesistente e le camere.

Noi non abbiamo un salotto, come la maggior parte della gente, ma  abbiamo una cantina, alla quale si può accedere da una porta in cucina.

Quando ho finito di lavarmi i denti, vado nel piccolo corridoio dove tiro giù la scala che porta alle camere.

Mi infilo nel letto e mi rannicchio sotto le coperte.

Poco dopo sento Lia infilarsi a sua volta nel suo letto.

"Kat?"

"Sì?"

"Buonanotte."

"Buonanotte" rispondo chiudendo gli occhi.

E, in lontananza, mi pare di sentire una risata.

After the midnight [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora