Derek si volta.
"Vuoi unirti a noi, ora?"
Kyle compare dall'oscurità.
Lui fa una risata secca.
"No, ho altre cose da fare."
"Bene. Ora, se non ti dispiace..."
Rivolge lo sguardo verso di me e si avvicina.
Un movimento fulmineo, e Kyle è in piedi accanto al corpo disteso di Derek.
"Mi dispiace" sussurra minaccioso.
"Ma che fai?" grida Jackson.
"La festa è finita."
Uno sguardo, e Jackson e l'altro ragazzo prendono Derek e svaniscono. Letteralmente. Nell'oscurità del bosco.
Sono rimasta sola con Kyle.
Non so cosa fare, se essere riconoscente o spaventata.
Opto per la prima opzione.
"Grazie" dico "per avermi salvata."
"Non ti ho salvata. Ti ho solo reso la vita più complicata. Da adesso inizia l'incubo."
Si volta e si allontana, addentrandosi tra gli alberi.
Quando torno a casa mancano pochi minuti all'alba.
Con la caviglia dolorante, mi trascino fino in bagno dove mi ripulisco il viso e mi sciacquo via il poco sangue incrostato dalle mani. Poi, raggiungo la camera anche se con difficoltà, e mi metto sotto le coperte.
Poco dopo, arriva l'ora di prepararsi per andare a scuola.
La sveglia suona ripetutamente finché non la spengo definitivamente con un gemito frustrato.
"Katherine!"
Lia si butta di peso sul mio letto e cade sulla caviglia.
Emetto un grido di dolore.
"Che hai?" chiede preoccupata "Mamma! Vieni!" urla.
Apro gli occhi quando mamma entra di corsa nella piccola stanza.
Quando mi vede, sgrana gli occhi, li strizza, poi esclama: "O mio dio, Katherine!"
Mi abbraccia.
"Sei viva?"
"Sì, mamma."
"Dove sei stata? Hai passato la notte fuori, come hai fatto a...come fai a essere viva ?"
Non posso dire quello che ho visto. Non mi crederanno mai."Sono viva semplicemente perché non ho passato la notte fuori" mento.
"Sono stata da Tess, una mia amica."
Un attimo prima sul viso di mia madre passano una serie di emozioni, l'attimo dopo la mia faccia è scattata di lato, dopo che la mia faccia è stata colpita violentemente dal suo schiaffo.
Mi massaggio la pelle arrossata dal colpo ricevuto.
"E non me lo hai detto?" mi rimprovera "fai quello che ti pare? Cosa dovrei pensare io che ti aspetto e non ti vedo tornare a casa, me lo dici? Come dovrei sentirmi quando non ti vedo rientrare per l'ora di cena, quando non sei a casa nemmeno dopo la mezzanotte? Ho temuto il peggio."
E solo ora, mi rendo conto degli occhi stanchi e arrossati di mamma. Evidentemente ha passato la notte a piangere la mia morte.
"Scusa" mormoro a bassa voce.
"Sei in punizione. E sai cosa? Non so se mi ha più infastidito il fatto che tu abbia fatto di testa tua o che tu sia sgattaiolata fino al tuo letto. Perciò, niente televisione."
Mi è andata bene."Ah, Katherine?"
"Sì?"
"Vorrei conoscere la tua amica, Tess."
Esce dalla stanza, poi, mentre sta per chiudere la porta, aggiunge:
"E ora preparati che devi andare a scuola."
STAI LEGGENDO
After the midnight [IN REVISIONE]
ParanormalSono tanti, sono pericolosi. Sono dappertutto. Dopo la mezzanotte è meglio essere a casa. Al sicuro. Tutti i diritti riservati.