Capitolo 13

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"Cosa?" faccio indietreggiando ancora.

Lui fa una risata secca.

"Beh, sì. Viviamo qui."

"Vivete?" il mio cervello sta suonando moltissimi campanelli di allarme.

"Io e quelli della...mia specie."

"Tutti voi?" scatto "anche Derek?"

"La maggior parte" sembra in difficoltà.

"Ma che diavolo ti dice il cervello?" urlo "sei pazzo? Mi hai portata qui per farmi uccidere?"

"Ehiehiehi calma" fa lui.

"Niente del genere. Non sono stupido e sapevo che non ci sarebbe stato nessuno."

"Tu sei fuori di testa" dico voltandomi per tornare a casa.

"Sei malato. Sei pazzo. Sei completamente pazzo."

"Dove vai?"

"Me ne torno a casa. Non avrei dovuto darti ascolto. Sono stata una sciocca!"-urlo fuori di me.

Un sospiro.

Me lo ritrovo davanti in meno di tre secondi.

"Non puoi."

Spalanco la bocca in un urlo silenzioso, ma poi la richiudo immediatamente per lasciare il posto alla rabbia.

Mi allontano da lui.

"Oh sì che posso."

"Ti perderai nel bosco, farà buio e allora sarai spacciata."

"Ci sarai tu" le parole mi escono fuori di bocca da sole, non riesco a bloccarle.

Mi guarda sorpreso, un sorriso gli passa sul viso.

"E cosa te lo fa credere?"

Rimango interdetta.

"Beh, io...io" inizio a balbettare.

"Sì?" dice scomparendo dalla mia vista e riapparendo a meno di un centimetro da me.

"Smettila di fare così!" sbotto irritata.

Lui ride di gusto.

Poi smette di colpo.

Guarda in alto. Guarda dritto davanti a sé.

Stringe gli occhi, i muscoli tesi.

"Andiamo. O sarà tardi"-mormora.

Senza dire una parola, inizio  a camminare accanto a lui.

After the midnight [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora