Capitolo 35

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Resto seduta accanto all'ingresso della scuola per una manciata di minuti, ma poi, spinta da qualcosa di indefinibile, mi ritrovo ad allontanarmi dall'edificio, in direzione del bosco.
Instintivamente, un brivido percorre la schiena al ricordo del mio sogno, ancora fresco nella mia mente.
Inizio a salire una piccola pendenza, finché non mi ritrovo di fronte ad una parete rocciosa.
È la stessa che Kyle mi ha mostrato tempo fa.
Deglutisco, mentre mi pervade un senso di inquetitudine.
"Kyle" lo chiamo, la voce tremante.
Pochi istanti dopo, Kyle compare comodamente seduto su un masso non molto distante da me.
"Che fai qui? Potrebbe essere rischioso."
"Volevo solo fare una passeggiata nel bosco e...parlarti."
"Di cosa?" domanda accigliato.
Si alza in piedi.
"Ho fatto un sogno stanotte" tento di mantenere un tono di voce non troppo alto.
I suoi occhi sembrano mutare, diventano più profondi.
"Piangevi, ieri sera" mormora "perché?"
"Oh, uno stupido litigio con i miei genitori" ribatto distogliendo lo sguardo.
Lui si avvicina.
"Mi stavi dicendo del sogno" mi ricorda con la sua voce sommessa.
"S-sì" balbetto trasalendo senza un buon motivo, proprio quando le dita affusolate di Kyle sfiorano la mia spalla.
Ritrae la mano all'istante.
"Ti ha turbata molto?"
Scuoto la testa.
"Hai ucciso Mia perché era troppo curiosa?" gli chiedo di punto in bianco.
Lui resta leggermente spiazzato.
Serro le labbra.
Frammenti di ricordi mi invadono la mente, andando ognuno al proprio posto.
Ero molto piccola all'epoca, ma ugualmente riesco ad afferrare scene sfuocate, dove, durante la notte, sorprendevo Mia a lavorare su qualcosa con la sola luce di una candela. Qualcosa che voleva mantenere segreto, qualcosa che era determinata a portare a termine.
Mia sorella aveva scoperto l'esistenza di esseri come Kyle, sapeva chi fosse il responsabile di tutte quelle morti ed era intenzionata ad incastrarlo di persona.
Era per questo che aveva dovuto pagare un caro prezzo.
Era morta per la sua curiosità.
Ed io ero destinata a fare la sua stessa fine.
"Rispondimi!" urlo, le labbra che tremano.
"Sì" dice con un sospiro "la sua eccessiva curiosità ci era d'intralcio."
Annuisco, incapace di parlare, fissando il terreno.
Non posso guardarlo negli occhi.
"Grazie per la tua sincerità" mormoro continuando a tenere gli occhi bassi.
Inizio ad allontanarmi.
"Aspetta!" mi richiama Kyle.
Alzo lo sguardo ed incorocio il suo, colmo di ciò che sembra rimorso.
Ma non vorrei illudermi. Kyle è un demone, a lui piace uccidere.
È un killer spietato che uccide le sue vittime in modo sadico.
"Ma adesso non voglio più avere a che fare con i miei...fratelli " dice "non lo volevo già quando ti ho salvata da Derek, la prima volta."
"Non ti credo. Tu provi piacere nell'uccidere! Fa parte di te!"
"È vero. Fa parte di me. Ciò però non significa che non posso cambiarlo."
"Perché mai dovresti farlo?" sputo le parole una ad una.
"Per te."
Scuoto la testa, distolgo lo sguardo per un attimo.
"È la verità, Kat" dice con voce rauca "io provo per te qualcosa di cui non riesco a capacitarmi, qualcosa di incredibilmente forte. Qualcosa di umano."
Resto in silenzio, in cerca di una frase sensata da dire.
Improvvisamente Kyle si irrigidisce.
I suoi occhi iniziano a mutare.
Diventano di un azzurro intenso e chiarissimo, tendente al bianco.
"Kyle" lo chiamo, preoccupata.
Non mi risponde.
Respira affannosamente, serra ed apre i pugni lungo i fianchi.
"Katherine..." rantola "...scappa"
Cade in ginocchio, emette un urlo terrificante.
Rabbrividisco.
"Kyle!" urlo.
Dietro di lui, compare un ragazzo.
Alto, possente, le iridi di un verde acceso. Si passa una mano tra i capelli corvini.
"Ciao, piccola" dice con voce vellutata.
Deglutisco indietreggiando.
Sbatto contro qualcosa di duro.
Una mano mi accarezza una guancia da dietro.
Mi volto di scatto, ritrovandomi davanti il ragazzo dagli occhi verdi.
"Chi sei?" gli chiedo.
"Alain Curtis, piacere di conoscerti."
Sorride beffardo, mi fa un piccolo inchino.
Lancio un'occhiata fugace a Kyle, ancora a terra, in viso un'espressione sofferente, e gli occhi puntati su di me.
"Kyle" dice Alain rivolgendosi a lui "sono alquanto offeso. Non è stato carino da parte tua tenerci nascosta una simile delizia."
I suoi occhi verdi mi trafiggono.
"Non...azzardarti...a toccarla" dice a fatica.
Alain ride.
"Che gli hai fatto?" urlo.
"Gli faccio scoppiare la testa."
Sorride maligno.
"Bel trucchetto mentale, eh?"
Kyle boccheggia sollevato, si accascia al suolo.
"L'amore ti ha reso incredibilmente sciocco, fratello mio" dice Alain.
"Portarla qui, nel bosco, vicino il nostro 'covo', non è il massimo dell'intelligenza."
Ride.
"E inoltre, tra non molto calerà il buio."
"Cosa?" esclamo.
"Eh sì, dolcezza" fa lui "è incredibile come passa velocemente il tempo quando ti diverti, no?"
Sospira, si abbandona su una roccia.
"Oggi è il tuo giorno fortunato, Kyle."
Lui grugnisce, si rialza in piedi a fatica.
"I nostri fratelli si sono accorti del tuo strano comportamento, ultimamente. Perciò mi sono offerto volontario per rimetterti sulla strada giusta e ricordarti chi sei."
"Lascia in pace Katherine."
"Eh no. Fa parte del mio piano. La devi uccidere. Così potrai finalmente tornare ciò che eri."
"No!" ringhia Kyle.
Alain sospira irritato. Alza gli occhi al cielo.
"Lo immaginavo."
Punta i suoi occhi in quelli di Kyle.
"No..." continua a mormorare Kyle, finché la sua voce si affievolisce.
"Forse è meglio se inizi a correre, ragazzina. È la parte che lo eccita di più."
Mi rivolge un sorriso crudele, lo stesso sorriso che increspa i lineamenti di Kyle, mentre fissa i suoi occhi nei miei.


After the midnight [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora