1) Hogwarts

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Afferro la tazza in porcellana, osservando i ricami con zaffiri blu. Resto per lo più in silenzio, ticchettando il cucchiaio sulle pareti della tazzina. 'Rebecca!' sibila mia madre volgendo lo sguardo contro il mio. Sbuffo e lascio cadere il cucchiaio con un rumore titubante e fastidioso.

'Tom figlio mio, sono certo che tua sorella si troverà perfettamente bene nella scuola di Hogwarts!' ribatte mio padre appoggiando la tazza sul piattino. Mi alzo di scatto e attraverso i corridoi di casa mia, a passi svelti. Chiudo la porta dietro di me in uno scatto rapido e mi posiziono davanti allo specchio. Passo una mano tra i miei capelli e ripasso il filo di mascara sopra alle mie ciglia.

'Rebecca, apri questa porta adesso!' una voce risuona nella mia stanza con tanta chiarezza da scandire ogni piccolo suono. Afferro la mia bacchetta e la punto contro la serratura della porta.

'Alohomora' sibilo. Tom entra nella mia stanza, stando sulla porta a fissarmi con quello sguardo maledetto. "Beky dobbiamo avviarci" pronuncia sistemando il nodo sulla sua cravatta. Afferro la valigia sul pavimento e prendo la bacchetta, affiancandomi a Tom che mi aspetta.

Ci incamminiamo fuori dal castello, pronti a materializzarci per raggiungere la  scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Da quando Tom è divenuto maggiorenne, mio padre l'ha incaricato  di proteggermi. Ho sempre odiato tutte queste cazzate, tutte le tradizioni idiote che i miei genitori hanno sempre stimato.

Afferro la sua mano e in meno di due secondi ci ritroviamo davanti all'ingresso di Hogwarts. La scuola non è male rispetto a quella di Beauxbatons, che ho frequentato per anni. Un vecchio uomo aspettava puntualmente il nostro arrivo, attendendo nella sala principale. Le sale sono completamente vuote, sono alquanto sicura che gli studenti siano a lezione.

'Ben arrivata signorina Riddle!' farfuglia quest'uomo baciando la mia mano. Potrei scommettere tutta l'eredità di mio padre che davanti ai miei occhi ho il grande Albus Silente, colui che a quanto si vocifera sia il mago più potente dell'universo. Non so se sono onorata di conoscerlo o al contrario, resto a guardarlo accennando un sorrisetto.

Tutti sembrano compiacere le mie richieste, sapendo già cosa o dove io debba stare. Sono una Serpeverde di tradizione familiare e questo un po' mi giova. Seguo il professore lungo i corridoi di Hogwarts, con Tom sempre al mio fianco.

Raggiungiamo la mia stanza, dove potrò riposarmi e stare tranquilla per un bel po'. Le camere affianco alla mia sono ben decorate, con sopra le porte scritti i nomi di chi ci dorme. "Pansy Parkinson" incide la porta alla mia sinistra. La stanza di Tom è nel corridoio opposto al mio, con tutti i nomi dei suoi conoscenti.

'Questa è la tua stanza Beky, passerò a controllarti più volte al giorno' farfuglia poggiando il mio baule davanti alla porta. Decido di ignorarlo, tutta questa protezione mi fa venire il vomito. Cazzo ho sedici anni e sono una Riddle, so cavarmela ma a quanto pare non è chiaro a nessuno dei miei famigliari.

Chiudo la porta alle mie spalle e mi guardo un po' intorno. La chiave della mia stanza è posizionata sulla specchiera, con il portachiavi a forma di serpente. Il fatto che debba uscire di nuovo a preoccuparmi il materiale scolastico mi infastidisce abbastanza. Guardo un'ultima volta la mia immagine allo specchio, sistemando la gonna nera sul mio ventre. Lascio scivolare i miei lunghi capelli biondi lungo la schiena, permettendo alle due ciocche davanti di posizionarsi sul mio seno.

Afferro le chiavi ed esco dalla stanza. I corridoi continuano ad essere vuoti per mia fortuna ed uso questa occasione per fare in fretta. Tutto il materiale che mi serve mi aspetta nell'ufficio di Silente, mio padre come ogni volta non si lascia sfuggire niente. Dio quanto lo odio.

Il professore non è nella stanza, senza permesso mi incammino. La mia roba è posizionata sulla scrivania, incartata con della carta marrone. Una lunga spada argentata attira la mia attenzione. È talmente lucida da ricamare perfettamente le mie labbra su di esse. Tutto quel luccicare mi fa salire la voglia di toccarla, passare il dito sulla lama affilata. Porgo la mano,  quasi da arrivare a sfiorarla con l'indice.

'Non la toccherei fossi in te!'. Ritiro la mia mano e mi volto. Una voce quasi dolce smentisce i miei pensieri. Una ragazzina si posa davanti al mio sguardo. Porta una coda sulla testa e due ciuffetti le scendono lungo le guance. 'E tu saresti?' Domanda con un filo di voce, prendendo dei fogli sulla scrivania di Silente.    'Rebecca Riddle'ribatto girando lo sguardo.

'Allora è vero quello che si dice in giro di te!' Sibila ironicamente.
'E cosa si dice di me?'.
'Girano voci, fonti, che tu sia la sorella del famoso Tom Marvolo Riddle'.

Il suo sguardo sembra divertito in un certo senso, abbastanza da sorridere. Non sopporto questi giochi di parole, giro gli occhi e sbuffo in un piccolo gesto.  'Io sono Pansy Parkinson' pronuncia allungando la sua mano. Porta le unghie nere, a confronto delle mie verdi. Resto impietrita per un secondo, incerta sui movimenti che devo compiere. Stringo la sua mano e accenno un sorrisetto sulle labbra, che tendono a diventare rosse.

'Oh molto bene, vedo che ha già conosciuto la signorina Parkinson miss Riddle!' Ci interrompe il professor Silente, indugiando alle caramelle di liquirizia sul tavolo. Pansy afferra uno dei cioccolatini sul vassoio argentato, per poi rivolgersi a me.
'Ci vediamo in giro Rebecca!' sibila uscendo dalla stanza. Afferro i libri, la divisa e in poco esco dall'ufficio lasciando Silente da solo.

Sento suonare la campanella, gli studenti a momenti saranno fuori dalle aule e questo mi preoccupa. Gruppetti di ragazzi e ragazze sono formati accanto alle pareti, conversando tra loro. Osservo alcune delle facce che ho davanti, tentando di non attirare troppo l'attenzione. Mi volto e sbatto contro qualcuno, il rumore assordante dei libri che cadono stordiscono  i miei timpani.

'Che diamine ci fai qui?' pronuncia alle mie spalle. Sento afferrare i miei polsi e mi giro di scatto, deglutendo con labocca socchiusa.

#Heyy, ben arrivato alla fine del primo capitolo! se vieni da 'never enough' saprai che questa è la mia seconda storia! mi fa piacere che sia venuto/a a leggerla!
Se ti è piaciuto lascia una stellina: a presto con il prossimo capitolo!✨💚

𝓞 𝓹 𝓹 𝓻 𝓮 𝓼 𝓼 𝓲 𝓿 𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora