39) tutto crolla.

500 14 0
                                    

TOM:
Corro per i corridoi dei castello, per controllare se la notizia fosse già arrivata all'orecchio di tutti i coinquilini del quartiere. Una luce proviene da quella stanza, e non una stanza, quella stanza.
La stanza dove Voldemort raduna tutte le persone per complottare qualcosa insieme ad esse. sento le gambe cominciare a tremare, conosco troppo bene quella sensazione, quel tremore delle gambe che mi ha sempre fatto compagnia nei momenti dove la paura si faceva davanti a tutto e tutti.
Deglutisco della saliva calda, a differenza del mio sangue gelato che mi fa raffreddare il sottopelle. Tutto si gela attorno a quella stanza, anche il mio cuore diviene più lento a battere quando il mio passo si avvicina a questa ala del castello, dev'essere l'aria. Emetto un grande respiro, poi spingo la porta con la mano. Tutti sono seduti l'uno accanto all'altro, schierati per bene. Voldemort chiaramente è a capo tavola, mentre alla sua destra siede codaliscia e alla sua sinistra Lucius Malfoy. Io e Lucius ci puntiamo gli occhi contro, abbiamo troppi segreti io e quell'uomo, tutto gira intorno ai nostri sguardi d'odio.

-'Thomas, figlio mio, benvenuto! avanti siediti!' mi invita mio padre, alzandosi di scatto appena vede la mia ombra avvicinarsi.
Avanzo lentamente verso il primo posto vuoto, dove posso ascoltare i loro discorsi.
-'Molto bene miei cari, adesso che siamo al totale completo, direi che possiamo iniziare la nostra riunione' comincia il signore oscuro, prendendo posto poco dopo.
-'La Gazzetta del profeta è stata la totale ciliegina sulla torta, è arrivato il momento di reagire e di mettere in atto il piano'

-'Quando mio signore?" sibila con un filo di voce Codaliscia, mentre gli altri tengono le mani incrociate e i gomiti poggiati sul tavolino.
-'Stanotte, non posso più aspettare' afferma mio padre, chiudendo il suo discorso.
-'NO!' sbotto alzandomi in piedi.
-'Il piano non ti piace figliolo?'
-'Fosse solo il piano a non piacermi padre, tutto questo non ha senso!' smatto.
Voldemort sbuffa più volte, ticchettando le sue unghie l'una sull'altra per mantenere la calma.
-'Dovete lasciarla stare, tutti voi, lei non merita questo!' borbotto alzando la voce di qualche decibel di volume.
-'Figliolo, sei molto stanco, sarà bene che tu vada a riposare, non sai quello che dici: Pena, Panico! portate Thomas fuori da questa stanza e lasciatelo riposare' mormora mio padre, sollevando le sue mani in alto, accarezzando l'aria. 
Due uomini si sollevano di soppiatto, afferrandomi da sotto le braccia.
-'Bastardi lasciatemi stare!' mi dimeno sotto la loro presa, tentando di sfuggire. Mi sollevano, gli spingo, provo con tutte le mie forze a riemergere fuori dai loro muscoli e dalle loro ossa, ma tutto si fa pesante. Tutto ciò che mi circonda mi butta giù, sento di perdere le forze.
Mi sbattono fuori dalla stanza, trainando tutto il mio corpo verso la parte opposta del corridoio. Mi lasciano li, da solo, fragile, senza un minimo di buon senso. Passo una mano tra i miei capelli ricci, devo pensare ad un piano prima che lui la trovi, non deve trovarla per nessun motivo.
Stasera succederà il delirio, me lo sento. Stasera è la sera dove qualcuno potrebbe perdere la vita e pur di salvare la sua vita io donerò la mia.
Afferro il mio telefono, cercando vari contatti.

-'Adrian, non c'è più tempo, lui l'ha trovata, raccogli tutti e preparatevi per stasera, dobbiamo salvarla' aggancio la chiamata.
Comincio a camminare per tutti i corridoi, cercando la stanza che tengo nascosta da un'intera vita. Apro la porta, tutto era come ricordavo, pronto.
Una stanza piena di armi e munizioni per le pistole. Ne prendo una, pochi colpi rimangono in canna, afferro delle munizioni dalla scatola e le infilo dentro la tasca destra. Ne afferro un altra, raccogliendo più armi possibili. Mi riempio le tasche di pistole, coltelli, tutto ciò che potrebbe servire, la magia non aiuterà.
Afferro una calibro, tiro il carrello, riempiendo il caricatore.

DRACO-
Una risata esce dalla bocca di Rebecca. Sfoglia un libro giallo tra le sue mani piccole, mentre le accarezzo le spalle mentre le mie gambe le avvolgono le sue incrociate. La tengo in mezzo alle ginocchia, mentre con la mano le divido le ciocche dei capelli lentamente.
Lei continua a leggere il libro, mentre le sua testa si appoggia sulla mia spalla sinistra.
È così bella anche mentre legge, mentre interpreta le parole del libro che le piace tanto.

𝓞 𝓹 𝓹 𝓻 𝓮 𝓼 𝓼 𝓲 𝓿 𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora