26) "Rebecca"

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REBECCA:
Mi risveglio, il suono della fottuta sveglia acchiappa le mie orecchie in una trappola mortale.
Sono in slip e reggiseno, con la carne nuda.
Mi sollevo dal letto: flaconi di medicinali sono posizionati sul comodino.
Il mio sguardo si posa sul pavimento, sono tutti qui.
Draco è steso accanto a me, con una sua mano sul mio seno. Tom è sdraiato sul fondo del letto, che dorme con un cuscino sotto la testa.
Adrian sta dormendo sulla poltrona, con la testa appoggiata sulle nocche della mano destra.

Afferro la coperta sul pavimento, coprendo il busto di Tom che è gelido come il ghiaccio. La sveglia punta le sette passate, è l'ennesimo giovedì della settimana.
Dovremo andare a lezione sul serio? sono così esausta...
Lavo la mia faccia con dell'acqua fredda, per riprendere il normale circolo d'aria.
Due grandi occhiaie sono posizionate sotto la parte morbida dei miei occhioni azzurri, tendendo al viola.
-'Buongiorno principessa!' sussurra una voce alla mia destra. Mi volto, spostando i miei capelli verso l'altra parte della testa.
Vedo Draco, appoggiato ai cardini della porta che mi osserva. È senza maglia, girando dei vestiti suoi tra le sue dita piena di anelli argentati.
Si avvicina, chiudendo la porta alle sue spalle.
Afferra il mio mento, tirandolo all'insù verso i suoi occhi.
-'Che cazzo ti è passato per la testa ieri sera?' sussurra piano piano osservando ogni minima parte del mio volto.

-'Non lo so Draco...' sibilo con una voce talmente piccola da sentirla scomparire a tratti.
Si mette dietro di me, raccogliendo perfettamente i miei capelli. Intreccia le ciocche l'una sopra l'altra, formando una lunga treccia sul mio fondoschiena.
-'Fammi controllare' ribatte abbassandosi alle mie ginocchia.
Accarezza dolcemente i lividi viola sul mio ventre, guardandoli attentamente sotto i suoi occhi.
Emette facce strane, smorfie con più precisione.
-'Mettiamo una pomata, che dici?' mi chiede afferrando dal mobiletto del bagno la crema adatta.
L'appoggia dolcemente lungo i miei fianchi, massaggiando perfettamente la mia pelle.
Dio quant'è fredda questa cazzo di crema, lascia brividi lungo la via per assorbirsi dentro la mia pelle.
Si solleva, guardandomi pienamente negli occhi.
Mi bacia di scatto, aggrappandosi ai miei polsi. Mi fa impazzire il modo con cui maneggia il mio corpo con delicatezza, tentando di non ferirmi neanche con un'unghia.

Mi era mancato così tanto, mi erano mancati i suoi lunghi baci sul collo, i suoi sguardi incollati ai miei e soprattutto le sue mani addosso a me.
Morde il mio labbro inferiore, rilasciando qualche secondo dopo la mia carne.

Finisco di vestirmi, Draco lo stesso nel bagno con me.
In quest'ultimo periodo lo noto sempre a fissarmi, potrei giurare che ha sempre lo sguardo puntato su di me. Non vuole farlo vedere, ma mi squadra con gli occhi ad ogni minuto, secondo o ora.
Un leggero fruschio di suono avverte le mie orecchie: Tom e Adrian si sono svegliati, si stanno rivestendo nell'altra stanza.

Giro la chiave nella serratura della porta, in modo che il bagno sia accessibile a tutti.
Mio fratello si avvicina a me, con passi rapidi.
Mi osserva per qualche secondo, per poi finalmente lasciarmi dire qualcosa.
-'Sei arrabbiato con me, vero?' Domando con un tono di voce pari a quello di una formica. Una formica piccola, fragile, minuscola ad occhio nudo.
-'Arrabbiato? io sono deluso,preoccupato,frustrato Rebecca!'  sbraita, gesticolando in continuazione.
Abbasso lo sguardo, distogliendolo completamente dal suo.
-'Tuttavia... mi sei mancata così tanto'. Mi abbraccia stretta a sé, stringendomi forte.
Mi avvicino ad Adrian, che rimane fermo dietro Tom ad aspettare.
-'Grazie Adrian...' sibilo abbracciandolo, stringendo la sua camicia bianca tra le mie dita.
-'Buon compleanno!' esclamo togliendo la tensione. Lascio un bacio sulla sua guancia, allontanandomi poco dopo.
-'Stasera festeggeremo il compleanno di Adrian, tu verrai solo perché ci sarò io. Nient'altro' mette i punti Tom, chiarendo la situazione. Posso solo annuire e ascoltare quello che dice.
Usciamo dalla mia camera e insieme ci avviamo a lezione.

𝓞 𝓹 𝓹 𝓻 𝓮 𝓼 𝓼 𝓲 𝓿 𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora