2) Malfoy

3.2K 94 12
                                    

Tom resta fermo, con i miei polsi tra le sue grandi mani calde e lo sguardo confuso. 'Ero soltanto andata a prendere il materiale per i prossimi giorni' sibilo cercando di strisciare sotto la sua presa. Osserva il suo orologio un paio di volte e sbuffa.

'Hai lezione con Piton tra meno di cinque minuti' ribatte osservandomi. Chi cazzo è Piton? che materia insegna? mi sto perdendo tra le parole. Gira gli occhi e tira il mio braccio verso la sua direzione, lasciando il mio corpo dietro al suo. Gli studenti restano fissi a guardarmi, mentre mi tocca correre per non farmi staccare il braccio.

'Tom che cazzo, mi stai facendo male!' farfuglio quasi gridando. La folla ferma per la maggior parte il nostro cammino rallentandoci , costringendo a spingerci l'uno con l'altro. L'aula è per lo più grande e le porte sono aperte davanti ai nostri occhi. Lascia la mia presa e subito ritiro il polso verso il mio seno, riprendendo la normale circolazione del sangue.

'Vedi di controllarti Rebecca!' sibila spingendomi verso la porta. Avanzo lungo la fila dei banchi, con i libri incastrati tra le mani. 'M-Mi scusi per il ritardo' balbetto come una bambina.

'Rebecca! siediti qui!' una voce mi distrae. Pansy Parkinson resta ferma, battendo con la mano sulla sedia in legno. Mi siedo senza fare tante storie, appoggiando gli oggetti di cancelleria sul banco.  Giro la mia testa in diverse direzioni, osservando le facce sconosciute che continuano a fissarmi.  Apro il quaderno in cuoio e comincio a scrivere le parole riportate sulla lavagna.

DRACO:
Tengo i capelli di Astoria tra le dita, osservando la sua testa. Saranno almeno quindici minuti che continua a spostare la sua bocca avanti e indietro su di me ma è inutile. Sono ormai settimane che non riesce neanche più a farmi venire, facendomi passare la voglia.

Il nostro rapporto è sempre stato 'fisico', senza provare niente l'uno con l'altro. La porta del bagno è chiusa con un incantesimo e sono alquanto sicuro che nessuno possa entrare, anche se sarebbe almeno divertente. Dalla mia bocca non esce neanche un sussurro, un gemito, una predica.  È così fottutamente noiosa, così inutile nella mia vita che mi viene da vomitare a vederla. Afferro i suoi capelli e la spingo più forte, ormai stanco di questa stronzata:ma niente.

Sbuffo.

Lascio i suoi capelli cadere sul suo viso e la spingo indietro, staccandola dal mio corpo.
'vestiti e vattene'ribatto allacciando la cintura dei miei pantaloni al foro giusto.
'Draco, i-io faccio del mio meglio!' sibila asciugando le lacrime sul suo volto. Faccio una smorfia e passo una mano tra i miei capelli.

'Sei solo una puttana incapace Astoria!'. Comincia a piangere, stringendo le sue braccia come una bambina. Non mi interessa se piange, non mi interessa se mi odia in questo momento. Lei non fa per me, so bene che prova qualcosa da quando siamo più piccoli ma non possiamo.
Mi annoia così tanto, ormai sono sempre le solite storie. Giurerei su mio padre che non mi approfitto di lei, non lo faccio per questo motivo. Vorrei così tanto riuscire a provare qualcosa per questa ragazza, rompere questo cazzo di muro formato da ormai da un anno ma niente. Astoria Greengrass non è fatta per stare con Draco Malfoy, non saremo mai un qualcosa.
'Draco!' sussurra singhiozzando, tirando su con il naso un paio di volte.
La fulmino completamente con lo sguardo, non credo sia affatto il momento adatto.
'Che vuoi?' taglio corto.
Prende qualche piccola pausa di sospiri tra una parola e l'altra, prendendo aria.

'io provo qualcosa per te!' il cuore mi crolla completamente. Sono uno stronzo, lei ha dei fottuti sentimenti.
Le afferro dolcemente il viso, spostandole i capelli appiccicosi dalle guance rosse che ha.
'Astoria, non potremo mai stare insieme io e te' vedo il suo cuore celarsi dietro il muro che porta nel petto, nascondendosi per non scoppiare.
Piange, la sento ancora piangere e mi infastidisce.
Afferra la mia mano lentamente, stringendola tra le sue dita. È un segno di arresa? ancora non lo so. Bacia le mie nocche più volte, sentendo la sua lingua umida bagnare la mia pelle.
'posso fare di meglio, te lo prometto!' singhiozza inginocchiandosi adagio.
La tentazione c'è ma non mi va, non voglio vederla per un po'.
'Astoria vattene, vattene adesso e non farti più vedere!' sbraito. Allaccio i miei pantaloni, stringendo la cintura che è rimasta larga ai miei fianchi.
Non la degno neanche di uno sguardo, mi volto avvicinandomi alla porta.
La lascio li, a piangere in bagno intanto che esco. Aggiusto la cravatta sul mio collo e mi allontano.

𝓞 𝓹 𝓹 𝓻 𝓮 𝓼 𝓼 𝓲 𝓿 𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora