17) sangue.

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Getta l'anello sul pavimento, quasi da colpire me. Mi afferra con violenza, trascinandomi nel bagno.

-'Mi stai facendo male!' grido dimenandomi sotto la sua presa. Lega i miei capelli in una treccia svelta e mi piega verso il lavandino, lavando via tutto il fondotinta sottostante. Apro un occhio, tutto il fondotinta si sparge per il marmo bianco, macchiandolo al completo. Mi solleva di colpo, facendomi sospirare.  Mi asciuga con la sua giacca nera, vedendo tutto il rossore dello schiaffo sullo zigomo.

-'Togliti i pantaloni'  ringhia, spingendo il mio corpo. Resto ferma, non riesco a muovermi dall'ansia. Lo sento sbuffare e piegarsi, abbassando i pantaloni della tuta. Eccole, le mie dannate gambe che appaiono davanti ai suoi occhi marroni come nocciole. 

Lividi, ci sono dei lividi. Tondi cerchi verdi e viola giaciono sulle mie cosce come se fossero dipinti a  olio. Emette qualche smorfia, vedendo il suo petto gonfiarsi dalla rabbia. Non riesco a tradurre il significato delle sue smorfie ma ha quel che di sfumatura tra ira e gelosia. Si stacca dal mio corpo di colpo e afferra il suo telefono.

-'Adrian, aspettami tra dieci minuti. Sai tu dove' sibila sollevandosi.

No, no ,no, no.

Che ha intenzione di fare? ora sì ho davvero paura. Gli afferro il polso, tirandolo più che posso. È così forte, così potente che non riesco neanche a spostarlo di un centimetro. Tira il suo polso, lasciandomi cadere per terra. Non si ferma però, continua a camminare a passo svelto. Spalanca la porta, camminando con un ritmo talmente veloce da farmi perdere il filo del passo.  Le mie grida richiamano l'attenzione di tutti gli studenti.

-'Tom ti prego!' urlo forte, talmente forte da sentir cambiare il tono della mia voce. Lo seguo a passo felpato, cercando di non farmi fare del male da mio fratello stesso. Quando si arrabbia non guarda in faccia a nessuno, ma non importa, sono disposta a prendere schiaffi se necessita. Non risponde ai miei richiami, devo soltanto seguirlo. Si ferma davanti alla porta di Draco, adesso si che inizio a correre più veloce che posso. Sento i ricci dei miei capelli staccarsi dalle mie spalle, per quanto io stia andando svelta. 

Afferro la sua giacca, ho il fiato e gli ultimi resti del trucco sbavati.

-'Adrian, prendila!' Taglia corto. Sento afferrare il mio sterno, spingendomi dietro. Mi dimeno sotto la presa di Pucey, che mi stringe il seno per tenermi ferma.

-'Malfoy apri questa cazzo di porta!' grida Tom, battendo le nocche sul pezzo di legno. Lui apre, vedendo me piangere e mio fratello davanti ai suoi occhi. Sento le lacrima scendere a dirotto, sento la paura vagarmi dentro il sangue con una furia felina. 

-'Dobbiamo fare due chiacchiere io e te, ne ho già scambiate un paio con Zabini'  Ribatte entrando di scatto nella sua stanza. Adrian mi stringe i polsi dietro la schiena,  per poi tenere stretti i miei fianchi. Cazzo, sono immobile, non posso muovere nemmeno un muscolo. 

Attacco ad ansimare, mischiando le lacrime con l'ansia che mi sta consumando i polmoni e gli organi interni, perché Cristo dev'essere tutto così complicato? perché non arriva un giorno dove finalmente posso concedere al mio cuore di tener pace e smettere di dover consumare la mia pelle dall'ansia? attendo quel giorno con impazienza. Lo sguardo di Draco mi uccide, non è spaventato per Tom, anzi, è tranquillo al riguardo. Ciò che lo turba sono io, lo disturba vedermi così, sotto la presa di Pucey. Vedere il mio corpo tra le mani di qualcun'altro, impotente e coperta di lacrime. 

-'Portala lontana da qui!' ordina Tom ad Adrian, trascinandomi con sé. 

-'Tom ti prego, ti supplico! non fargli del male!' singhiozzo tentando di spostare le mani del ragazzo dietro di me, che mi strattona via da lì in modo pazzesco. 

𝓞 𝓹 𝓹 𝓻 𝓮 𝓼 𝓼 𝓲 𝓿 𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora