40) confessioni

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-Signorina Riddle, lei ha bisogno di cure mediche e un può di riposo' mormora la grande voce di Albus Silente alle mie orecchie.
La serata è stata traumatica, non riesco a smettere di pensarci. Le lacrime continuano a rigarmi violentemente il volto, mentre i miei occhi rimangono fissi sullo stesso punto del pavimento senza staccarsi.
-'Signorina ha capito quello che le ho appena detto?' la voce del professore mi tuona nuovamente nelle orecchie. È come se il mio corpo fosse paralizzato, è come se non riuscissi a staccare muscolo dalla propria posizione, riesco solo a vedere davanti ai miei occhi il volto di Draco che si dimena sotto quei due uomini in veste nera che con furia lo portano via, senza aver perso un secondo.

-'Via via di qui, ognuno nel proprio dormitorio, smammate immediatamente e lasciatela respirare' ribatte Silente spostando la folla in tondo al mio corpo, sposando gli studenti dal punto dove respiro.
-'Ogni prefetto riporti la propria casa nel proprio dormitorio e chiunque si azzardi a lasciare la propria posizione verrà sospeso per disobbedienza al preside, sono stato chiaro?' la sua voce grande e bassa lascia gli sguardi degli studenti persi, persi come se non stessero capendo ciò che il preside mormora.

-'Ogni serpeverde mi segua per cortesia!'
-'Ogni Grifondoro da questa parte!'
-'Perfavore i tassorosso di qua!'
-'Corvonero! Corvonero a sinistra!' La mia testa riceve solo queste voci che gridano per tutta la sala, mentre che tento di asciugare il sangue che continua a gocciolare dalla mia tempia.
Qualcuno mi afferra la spalla, chiudo gli occhi e tengo di dimenarmi ma non c'è speranza.
-'Coraggio Rebecca vieni con me, hai bisogno di una mano' la voce di Adrian mi rassicura per poco.
-'Adrian io sto bene...'
-No non stai affatto bene cazzo... perché devi sempre cercare di convincerti che non ti serve una mano quando è evidente che ne hai bisogno...lascia che ti aiuti' finisce la frase Pucey con un sussulto piccolo piccolo.
Annuisco.

Lui sorride.

Mi afferra da sotto il braccio, comincio a camminare seguendo il suo corpo più sano e salvo del mio, che sta cedendo lentamente.
Mi accompagna in infermeria, con davanti la veste lunga e sciupata di silente che ci giuda il cammino. L'infermeria è come al solito...vuota e fredda, congelata.
Non fa così freddo questa sera ma questa stanza riesce sempre ad essere fredda nel suo bene e nel suo male.
Detesto il freddo dell'ansia, della paura, e non il freddo della temperatura.
L'infermiera, che ormai mi conosce più delle sue tasche, mi accoglie di corsa, aiutando a stendermi.
Mi solleva da sotto il braccio e mi appoggia delicatamente sul lettino bianco, pulito e sistemato come sempre.
-'Signorina Riddle...riusciremo mai a vederci senza che tu torni da me mal messa così...?' mormora l'infermiera tanto carina mentre afferra l'acqua ossigenata per disinfettare la ferita.
Afferra una puntura di Anestesia e la punta nella vena più evidente.
-'Ora rilassati... penso io a te Rebecca' sussurra l'infermiera accarezzandomi il capo.

Tutto sembra essere più tranquillo, probabilmente l'anestesia sta facendo effetto. La mia vista si sfoca, non sento più la lucidità. Sto così bene...non sento più il dolore alla testa e mi sembra di avere droghe in vena. Mi sento tranquilla, non sento il peso dell'ansia, i pensieri negativi non si agganciano alla mia testa, bensì passano di lì come un treno che sfreccia veloce tra i binari di una stazione.
Chiudo gli occhi...vedo Draco. Draco che mi chiama, Draco che è ammanettato ad un tavolino e prende le botte dai Mangiamorte che continuano ad interrogarlo senza ricevere risposta.
Emetto uno scatto.

-'Rilassati tesoro, ho finito' afferma l'infermiera, mettendo via l'ago che ha usato per i punti in un vassoio di metallo. Sono esausta, non riesco più a ragionare lucidamente. Ho davvero bisogno di dormire un pochino, ho bisogno di rilassarmi per poco tempo.
-'Adrian, rimani tu con lei, io sarò nella stanza accanto a riposare, per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi' si rivolge la dottoressa a Pucey, mentre mi stringe la mano e l'accarezza dolcemente.
L'infermiera ci lascia da soli, mentre Adrian mi tira su la coperta per coprirmi e evitare che schianto di freddo.
-'Adrian...'
-'Mh?' sussurra.
-'Dov'è Tom?' domando con un filo di voce.
-'Tom tornerà molto presto tesoro, dagli solo il tempo di sistemare qualche affare e tornerà lo sai, te'ha promesso' controbatte.
Si avvicina al mio volto, con quel sorriso sul viso che dipinge i suoi occhioni verdi smeraldo.
-'Sei proprio uguale a lui...' sussulto.
-'A chi?'
-'Al mio Draco, siete uguali'.
-'Tesoro mi sa che l'anestesia ti dà alla testa!' ridacchia spostando una ciocca dei miei capelli dietro il mio orecchio.
-'Mi sembra di vederlo, avete lo stesso carattere' ridacchio.
Avvicina il suo naso al mio, sfiorandolo dolcemente.
Dio...come posso vedere il volto di Draco su quello di Adrian...? Riesco a vedere il suo sorriso che smaglia i suoi occhi così belli cazzo, non riesco a vedere altro che Draco.

𝓞 𝓹 𝓹 𝓻 𝓮 𝓼 𝓼 𝓲 𝓿 𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora