Capitolo 38

112 6 0
                                    

Pov Julia
"Amore dai,siamo arrivati?" Stringo ancora più forte la mano intorno al suo braccio,unica guida in questo posto sconosciuto. "Non ancora amore...non sbirciare!" esclama prontamente mentre porto una mano sul viso per sistemare la benda che mi copre la visuale. Una cosa è certa quando sei in compagnia di un Fatu: non sai mai cosa accadrà. Il mio gemello mi aveva raggiunta in spiaggia di sopresa e, una volta usciti dall'albergo,si era tolto la bandana rossa legata al suo polso per bendarmi gli occhi. "Ti porto nel posto più bello di Samoa" continuava a dire. "Eccoci qua piccola,siamo arrivati!" Le sue mani calde sollevano delicatamente la bandana dai miei occhi. "Amore avevi ragione,è bellissimo!" esclamo stupefatta. Dall'alto della scogliera si scorge una piccola baia di sabbia bianca finissima. L'azzurro cristallino del mare si fonde con quello del cielo, dominando il paesaggio. Intorno a me sul promontorio su cui ci troviamo prevale il verde della vegetazione. Tanti fiori colorati spiccano tra il fogliame e l'unico rumore che spezza questo silenzio surreale è quello delle onde che si infrangono contro a qualche roccia scura. Le sue braccia tatuate mi solleticano i fianchi nudi:il suo abbraccio mi avvolge da dietro le spalle e mi rilasso davanti a questo meraviglioso panorama appoggiando la nuca su di lui. "Ti piace amore? Papà ci portava sempre qui quando io e i miei fratelli erano piccoli...vedi quelle case laggiù? Lì è la sua città natale,spesso venivamo qui in barca." Mi volto verso di lui e rispondo:"sí amore mi piace tanto...che fortuna vivere qui..." il suo sguardo è perso nel panorama. "Certo il panorama è da sogno... però la povertà purtoppo ti fa cambiare idea. A volte mi chiedo come sarebbe stata la mia vita se non fossi nato in California. Probabilmente io e Jon saremmo pescatori. Riesci a immaginarci entrambi su una canoa a pescare pesci? Che disastro hahahah!" Stava iniziando un discorso serio...no non poteva continuare. "Che scemo che sei!" rispondo sorridendo e accarezzandogli i capelli. "Mio padre se non si fosse trasferito negli USA per fare il wrestler sicuramente mangerebbe tutti i pesci che prenderemmo io e Jon." Ormai lo conosco bene per poter affermare che la sua fame non ha limiti,ma senza dubbio l'appetito di Rikishi è qualcosa di superiore. Se i gemelli mangiano per due allora loro padre mangia per quattro. "Amore probabilmente non ci saremmo mai conosciuti però" gli dico sottovoce girandomi di nuovo verso il panorama. "E invece forse sì" mi risponde baciandomi lentamente sul collo. "Joe è sempre mio cugino,avrebbe sposato Galina e io ti avrei scovata lo stesso!" Sorride dopo essermi scostata al suo falso tentativo di mordermi la guancia. Non so cosa sarebbe successo se non ci fossimo mai conosciuti,sicuramente mi sarei risparmiata parecchie notti in bianco a piangere,o semplicemente avrei pianto per qualcun altro senza alcuna differenza in termini di malessere. Arrivai a Samoa convinta che mi sarei divertita con Jimmy per poi ritornare in America più triste che mai. "Amore mio ma quando torneremo a casa...cosa succederà? Tu hai figli e vivi a Tampa,poi saremo sempre lontani. Joe non c'è mai a casa con mia sorella,siete sempre in giro per il mondo...". All'improvviso sento il bisogno vitale di abbracciarlo,mi volto con un giro e affondo il viso tra le sue braccia. La verità è che ho bisogno di affetto. Non mi piace dimostrarlo,le persone credono che io sia una persona forte e indipendente,in parte credo sia vero ma questo mi porta ad avere difficoltà ad aprirmi dal punto di vista emotivo. In parte credo sia dovuto al trauma lasciato dai gemelli,ma fa parte di me non fidarmi facilmente. Ma con Jey ci sono cascata di nuovo, è come se avessi messo da parte la testa per seguire solo il mio istinto. A Orlando non ho molte compagnie,ho qualche amicizia ma nulla di profondo,solo conoscenze per divertirmi ogni tanto. La mia migliore amica la vedo di rado da quando si è trasferita nel Regno Unito per studiare,mia sorella vive a Tampa e nonostante sia forse un'ora di macchina le nostre vite sono troppo frenetiche per vederci più spesso di un paio di volte al mese. Le sue dita mi sfiorano i capelli dolcemente. "Amore mio non fare così..." due grosse lacrime mi scendono lungo il viso. "Baby non è tanto distante Orlando da Tampa,e poi non sono sempre in viaggio dai...ti prometto che appena avrò un secondo liberò sarà tutto per te. Amore mio mi farò la strada ogni giorno pur di stare insieme,non devi proccuparti perché non ti lascio più. Anzi facciamo una cosa: resta con me per il weekend quando torniamo. Vieni a casa con me dai!" Prendo un bel respiro e lo abbraccio ancora più forte. Ancora una volta le mie inutili paure avevano preso il sopravvento. Tra le sue braccia mi sento protetta,solo lui riesce a darmi quella protezione che non chiedo mai. Sono troppo orgogliosa e lui lo sa. "Piccola non puoi dirmi di no. Tu torni a casa con me e ti fai coccolare per tutto il tempo che vuoi. Lo vedo che sei sempre sulle tue,cerchi sempre di aiutare tutti con i loro problemi ma non ti siedi mai un momento a parlare dei tuoi. Lascia perdere Joe e Galina per un po',il loro matrimonio non è cosa tua...e poi i tuoi genitori sono a Parigi,non credo sia un problema se rimani un altro po' in vacanza." I suoi baci continui sulla fronte accompagnano queste parole melliflue. Finalmente ho ritrovato la felicità con lui,non posso rovinare tutto con il mio orgoglio maledetto. "Grazie amore" rispondo sottovoce. Con tutto il casino di emozioni che ho dentro non riesco a dire altro. L'unica cosa che io non accetto mai da nessuno a lui è concessa,ovvero prendersi cura di me. Con uno slancio mi faccio prendere in braccio e scendiamo in spiaggia. Il vento tra i miei capelli gli copre un po' la visuale facendolo arrancare nella sabbia. "Amore aspetta,non vedi niente!" Cerco di radunare un po' i capelli in una coda ma intuisco i suoi piani. Lancio la borsa a terra per non bagnare il cellulare e il resto dei miei effetti personali,lui fa altrettanto con i suoi e inizia a camminare verso il mare. "No... no dai amore! Ti prego non farlo,dai mettimi giù!" "Assaggia un po' l'acqua samoana,dimmi com'è bere un po' d'acqua di mare!" L'acqua ormai gli arriva alle ginocchia. Urlare e dimenarsi tra le sue braccia si è rivelato inutile: improvvisamente una sorsata di acqua salata mi brucia la gola e il naso. "Strozo!" Lo afferro a tentoni per un braccio,il sale mi impedisce di aprire gli occhi per qualche secondo ma riesco lo stesso a farlo cadere in acqua. La canottiera nera che indossa si è attaccata al busto come una seconda pelle. I capelli ricci bagnati,lo sguardo divertito nonostante gli occhi arrossati dal sale lo rendono tenero ai miei occhi. "Hai avuto la tua rivincita Julia,ora è il mio turno..." si avvicina a me e mi trascina verso la riva avvolgendo un braccio intorno ai miei fianchi. Con un rapido gesto tira il laccetto del mio costume lasciandomi a seno scoperto. Per fortuna siamo soli qui. Il mio sguardo è dritto nelle sue pupille marroni mentre si toglie a fatica la canotta fradicia. Siamo soli. Pelle contro pelle,senza freni e senza paura di essere scoperti. Ci guardiamo a lungo negli occhi a vicenda,prima che le nostre labbra si uniscano in un bacio al sapore di sale.

One heart for two~ Jey and Jimmy Uso fanfiction💕 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora